. Coppia di vecchi sposi frigi che ospitarono Zeus ed Ermete, i quali, avendo assunto l'aspetto di mortali peregrinavano per la Frigia ed erano stati respinti dagli altri abitanti. Gli dei sommersero il [...] ; e dopo molti anni furono trasformati in due alberi, una quercia e un tiglio, che a lungo stettero dinnanzi al tempio e furono oggetto di culto. La leggenda è stata cantata da Ovidio (Met., VIII, 610-715), che si è ispirato alla Hekale di Callimaco. ...
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VENERALIE (Veneralia)
Giulio GIANNELLI
Festa che si celebrava in Roma antica il 1 aprile, giorno anniversario della fondazione del tempio di Venere Verticordia dedicato alla dea nel 114 a. C. per espiare [...] e si coronavano con rami di mirto; poscia bevevano latte mescolato a papavero e a miele liquido. Il rito è descritto da Ovidio (Fasti, IV, 133 segg.). In questo stesso giorno, le donne di condizione umile e servile libavano anche alla Fortuna virile ...
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GORACCI, Luigi Pasquale Ferdinando
Marise Del Soldato Farnetani
Nacque il 29 maggio 1808 a Foiano della Chiana da Francesco e da Anna Mencarelli.
Compiuti gli studi primari, si trasferì ad Arezzo per [...] e rimasta inedita, fu quella degli Inni del breviario romano, che il Del Lungo avrebbe giudicato molto inferiore a quella del poema di Ovidio.
Il G. morì a Laterina il 9 marzo 1883, fu sepolto nel locale cimitero e ricordato con una stele di marmo ...
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Con questo nome, che affiancò dalla seconda metà del 12° sec. quello più antico di clerici vagantes, si indicarono quei chierici e monaci, uomini di chiesa e insieme di scuola, che erano portati ad abbandonare [...] popolaresca, non senza inserzioni di versi in volgare, a quello più raffinatamente letterario, esemplato sui classici (Orazio, Ovidio, Tibullo). Motivi di questa poesia furono l’esaltazione dell’amore, della giovinezza, del vino, della primavera, la ...
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CORRER, Gregorio
Paolo Preto
Nacque a Venezia il 14 settembre del 1409 da Giovanni di Filippo del ramo a Castello e da una nobildonna di nome Santuccia di cui ignoriamo il casato (in proposito cfr. [...] diede un precoce saggio, scrivendo a soli diciotto anni la tragedia Progne, chiaramente ispirata a Seneca e a Ovidio. Degli stessi anni mantovani è il trattatello Quomodo educari debeant pueri et erudiri (Libellus de educatione et eruditione puerorum ...
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FARNESE, Francesca (al secolo Isabella)
Stefano Andretta
Nacque a Parma il 6 genn. 1593 dal duca Mario del ramo farnesiano di Latera e da Camilla Meli Lupi dei marchesi di Soragna. Affidata alla nonna [...] predilezione per la letteratura. Romanzi cavallereschi e di corte, Torquato Tasso, soprattutto, e le Metamorfosi di Ovidio ebbero un posto privilegiato nelle sue letture.
Tuttavia i progetti familiari sulla piccola F. vennero completamente mutati ...
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ALBERICO di Montecassino, iunior
Anselmo Lentini
, iunior. Nacque in Settefrati (Vai di Comino; oggi prov. di Frosinone) da un nobile nziles ai primi del sec. XII. Si fece monaco a Montecassino sotto [...] , coll. 1045 e 1048; G. Di Costanzo, Di un antico testo a penna della Divina Commedia, Roma 1801, pp. 7 ss.; F. D'Ovidio, Dante e S. Paolo, in Nuova Antologia, s. 4, LXVII (1897), pp. 219-220; Id., Studi sulla Divina Commedia, Palermo 1901, p. 336 ...
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(gr. Σίβυλλα, lat. Sibylla) Nell’antichità classica, fin dal periodo arcaico della Grecia, particolare tipo di veggente femminile. I primi dati letterari (da Eraclito in poi) parlano di una S., al singolare [...] per lo più la S. Eritrea, la S. Cumana (in riferimento a fonti romane, dall’Eneide alle Metamorfosi di Ovidio) e la S. Tiburtina, quest’ultima legata alla leggenda della fondazione della chiesa romana dell’Aracoeli, che ebbe grande diffusione ...
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CAPRETTO (Del Zochul, Haedus, Edus), Pietro
Massimo Miglio
Nacque a Pordenone nel 1427 dal "magister" Benvenuto.
Il cognome con cui il C. è più conosciuto bibliograficamente, quello appunto di Capretto, [...] della donna amata e la decisione di abbandonare la vita mondana, un viaggio nel regno degli schiavi d'amore, accompagnato da Ovidio e da Boezio (Venezia, Bibl. naz. Marciana, ms. It., cl. IX, 96 [ = 6636]). La seconda opera ci sposta di una ventina ...
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Poeta nederlandese (Colonia 1587 - Amsterdam 1679). V. che può essere considerato come il maggiore poeta dei Paesi Bassi, autore inizialmente di liriche d'occasione, poi di poemi didascalici, trovò nella [...] poemi didascalici (Brieven der heilige Maeghden, Martelaressen "Lettere delle sante vergini, martiri", 1642, ispirate alle Heroides di Ovidio; Altaergeheitmenissen "I misteri dell'altare", 1645). Ma il genere letterario in cui V. più si riconobbe fu ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...