Stato dell’Europa orientale, confinante a N e a E con la Russia, ancora a N con la Bielorussia, a S con la Romania e la Moldavia, a SO con l’Ungheria, a O con la Slovacchia e la Polonia; si affaccia inoltre, [...] dell’emigrazione). Le sue principali caratteristiche a livello fonologico sono: l’esito i dello ě (jat): per es., dilo «cosa» dal paleoslavo dělo; il passaggio di o ed e a i in sillaba chiusa dopo la caduta della semivocale finale: nis «naso» da nošu ...
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Un rimario è un lemmario ordinato in base alla vocale tonica di ogni vocabolo e ai suoni che la seguono (➔ rima). Nei rimari moderni le parole sono raccolte in gruppi così costruiti e ordinati al loro [...] (➔ statistiche linguistiche). Fino al 1957 è stata applicata solo alle lingue morte (vedico, iranico, latino, greco, paleoslavo). Il primo dizionario inverso di una lingua viva, il romeno, fu il Dicţionar invers (Bucureşti, Academia republicii ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] (i.e. *-mi ∼ *-m, *-si ∼ *-s, *-ti ∼ *-t) si riscontra in lingue come l'indiano antico, l'avestico, l'ittita, il paleoslavo, il greco, il gotico, il latino; questa isoglossa morfologica è già un ottimo indizio di probabile affinità fra le lingue in ...
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GOIDANICH, Pier Gabriele
Domenico Proietti
Nacque a Volosca, nel comune di Abbazia, in Istria, il 30 luglio 1868 da Pietro e Antonietta Stuparich. La famiglia era originaria dell'isola di Lussino, che [...] gruppo slavo, considerato rivelatore di importanti caratteri arcaici dell'indoeuropeo (cfr. le voci redatte per l'Enciclopedia Italiana: Paleoslavo, lingua e letteratura, XXVI, pp. 54-57; Serbo-Croati, lingua, XXI, pp. 422 s.; Slovenia, lingua, XXXI ...
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Denominazione con cui si indica solitamente l’Impero Romano d’Oriente, da Bisanzio antico nome della capitale Costantinopoli.
Storia
L’antagonismo fra Occidente latino e Oriente ellenistico prese corpo [...] sec. 10°-11° con l’estendersi dell’influenza b., fu tradotta in siriaco, poi in arabo, per i Melchiti, in paleoslavo (sec. 10°) e quindi, con successivi rimaneggiamenti, nelle diverse lingue nazionali: in georgiano (sec. 10°-11°), in romeno (dal 1690 ...
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Ciascuno degli enti astratti che costituiscono una successione ordinata e che, fatti corrispondere ciascuno a ciascun oggetto preso in considerazione, servono a indicare la quantità degli oggetti costituenti [...] il quattrale, per lo più con funzione di plurale. Il duale è presente nelle lingue indoeuropee (greco, indiano, paleoslavo, lituano, irlandese) e semitiche (accadico, arabo); il triale e il quattrale si riscontrano, per es., nelle lingue indigene ...
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paleoslavo
agg. e s. m. [comp. di paleo- e slavo]. – Lingua p. (o più spesso il paleoslavo s. m.), lingua (detta anche slavo ecclesiastico e antico slavo e, oggi più raramente, antico bulgaro e veteroslavo) basata su un dialetto bulgaro della...
slavone
slavóne s. m. [dal fr. slavon]. – In linguistica, termine con il quale vengono indicate le tradizioni locali dello slavo ecclesiastico a partire dal secolo 11°, che si caratterizzano per una coloritura linguistica regionale dell’originario...