Attore e regista cinematografico (Londra 1889 - Vevey 1977). Dopo un'infanzia difficile nei quartieri poveri di Londra, entrò a far parte, molto giovane, della compagnia di pantomime di Fred Karno, con [...] . it. 1964). Convogliando nella sua opera elementi culturali (l'origine ebraica ha il suo peso) e forme espressive specifiche, quali la pantomima e il circo (per cui non mancano debiti a M. Sennet, M. Linder, allo stesso F. Karno), portò queste forme ...
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MASK (o Masque)
Edward DENT
Spettacolo teatrale, d'argomento quasi sempre mitologico e allegorico, cui concorrono poesia, danza e musica, in voga presso la corte e l'aristocrazia britannica nei secoli [...] del tempo (fine del sec. XVI) tali serate ebbero un certo sviluppo, e il mask comportò spesso, invece della semplice pantomima, un vero spettacolo artistico, con elementi non solo mimici e musicali ma anche poetici (e con il contributo dei poeti più ...
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Testimonianze - Charlot, ovvero Charlie
Francesca Sanvitale
Charlot, ovvero Charlie
Nel febbraio del 1914 faceva il suo ingresso in scena, in due comiche della Keystone, Charlie, ovvero Charlot per [...] e i fatti, le tecniche necessarie al lavoro nel circo e nel music hall, modifica e innalza l'arte del mimo e della pantomima. Charlot ruba con impudenza ciò che Charles Chaplin aveva visto e imparato: cade di piatto in avanti, gira a vuoto su un ...
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Nome d'arte del mimo francese Marcel Mangel (Strasburgo 1923 - Cahors 2007); allievo di Dullin e Decroux, per tre anni con la Renaud-Barrault, dal 1947 con compagnie proprie, creatore del personaggio Bip, [...] tournées in tutto il mondo. Artista dotato di straordinarî e raffinati mezzi espressivi, ha ridato vita e popolarità a un genere, la pantomima, in declino. Nel 1978 ha fondato, a Parigi, l'École internationale de mimodrame de Paris Marcel Marceau. ...
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Musica
Sergio Miceli
Il rapporto tra musica e cinema
Il cinema è stato sempre in qualche misura 'sonoro', malgrado la diffusione dell'espressione 'cinema muto', che andrebbe propriamente riferita all'assenza [...] sua presunta asemanticità, infatti, la m. ha svolto nel cinema tutte le funzioni della comunicazione acustica. Come nella pantomima essa ha preso il posto dei dialoghi facendosi 'declamazione', sostenendo ed esaltando la gestualità degli attori; come ...
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Musicista ungherese (Nagyszentmiklós 1881 - New York 1945). Il linguaggio di B. si fonda su un originale rapporto fra la tradizione colta e i canti popolari che raccolse in Ungheria; successivamente egli [...] uno dei maggiori esponenti della musica contemporanea.Tra le composizioni, l'opera Il castello del principe Barbablu (1918) e la pantomima in un atto Il mandarino meraviglioso (1925).
Vita e opere
Studiò con la madre e poi con L. Erkel. Si ...
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GALLINI, Giovanni Andrea Battista
Andrea Pini
Nacque a Firenze il 7 genn. 1728.
Non si hanno notizie relative alla formazione e all'avvio della sua carriera di ballerino, forse iniziata in Francia. [...] sua esistenza a Londra, dove la prima apparizione nota risale al dicembre 1757, quando danzò al Covent Garden nella pantomima The judgement of Paris e nel balletto comico The Sicilian peasants.
Prima di questa data aveva sicuramente trascorso diversi ...
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Attore italiano (n. Milano 1948). Esordì nel Toller di T. Dorst (1970), confermandosi in alcuni spettacoli diretti da A. Trionfo (Arden of Feversham, 1971; Nerone è morto?, 1974; Faust-Marlowe burlesque, [...] da G. Testori (Confiteor, 1986; In exitu, 1988; Verbò, 1989; Sfaust, 1990) e nel monologo tratto da F. Céline (Pantomima per un'altra volta, 1989), ma ha interpretato con versatilità anche ruoli tradizionali (La bisbetica domata, 1993; Otello, 1995 ...
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DE GAMERRA, Giovanni
Gabriella Romani
Nacque a Livorno nel 1743.
Fu mandato in seminario per intraprendere gli studi. In alcuni versi scritti all'età di diciassette anni si definiva abate, probabilmente [...] , forse per la prima volta sulle scene, d'una musica suggestiva. Il commento musicale sottolineava, oltre alle famose pantomime fra gli atti, alcune situazioni nelle quali prevaleva l'aspetto mimico-gestuale, nonché i passaggi più intensi e patetici ...
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linguaggio dei segni
Forma di comunicazione non verbale mediante gesti simbolici utilizzata dalle persone sorde. Negli individui colpiti da sordità profonda in età prelinguistica l’apprendimento del [...] s. o linguaggio gestuale. Questo non deve essere confuso con i gesti che accompagnano il linguaggio parlato, né con la pantomima, ma può essere definito come un sistema di comunicazione formalizzato, provvisto di una fonologia, di un lessico e di una ...
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(pop. pantomina) s. f. [dal fr. pantomime (s. f.), diversificatosi nel genere da pantomime (s. m.) «pantomimo», che è dal lat. pantomimus (v. pantomimo)]. – 1. Rappresentazione scenica muta, in cui l’azione è affidata unicamente al gesto, all’espressione...
pantomimica
pantomìmica s. f. [femm. sostantivato di pantomimico, con riferimento generico a pantomima come «gesticolazione»]. – In psicodiagnostica, osservazione dinamica del soggetto in esame attraverso lo studio dei movimenti del volto...