Il termine rianalisi abbraccia fenomeni linguistici di varia natura, per lo più in prospettiva diacronica, e con riferimento a livelli d’analisi diversi (morfologia, sintassi). Il termine evidenzia una [...] (g) Formazione del singolare a partire da un altro singolare: il singolare di Roma, Bulzoni, pp. 127-135.
D’Achille, Paolo (2005), Retroformazione, in Lessico e formazione delle parole a cura di C. Giovanardi, Firenze, Cesati, pp. 75-102.
Giannini ...
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CARENA, Giacinto
Tullio De Mauro
Nacque a Carmagnola (Torino) il 25 apr. 1778 da Francesco Paolo, medico, e da Maria Catterina Maga Gallo. Finiti gli studi primari e quelli di filosofia nel paese nativo, [...] dal 1837 poté recarsi ogni anno parecchi mesi
a Firenze, dove svolse una inchiesta onomasiologica tra gli artigiani, VI fascicolo delle sue Opere varie (ottobre 1850: vedi il testo fissato da M. Barbi-F. Ghisalberti, in A. Manzoni, Opere varie, Milano ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] imagine una figura), ecc.
Un elemento di novità che riguarda da vicino l’accezione di cultismo, e che ha contribuito ad ampliarne ‘odierna’. Studi sulla lingua di Carducci, Firenze, Olschki.
Zublena, Paolo (2002), L’inquietante simmetria della lingua. ...
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Il secondo termine di paragone (o di comparazione) è un costituente sintattico di varia natura, che esprime il secondo dei due termini che si confrontano in una relazione di comparazione (➔ comparativo, [...] 2) Piero è intelligente quanto simpatico
(3) Paolo è paziente quanto Luisa è noiosa
In tali ed è ammesso l’impiego di che seguito da un verbo di modo finito:
(25) per 3 luglio 2008), a cura di A. Ferrari, Firenze, Cesati, 3 voll., vol. 1°, pp. 513- ...
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Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] 48)
(6) Io Giovanni, cittadino di Firenze ... mi pare che si convegna di raccontare ripreso, come consapevole strumento d’arte, anche da autori posteriori, e non solo in prosa. di autori quali Gianni Celati (12) e Paolo Nori (13):
(12) il fratello la ...
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Per rivolgersi alle persone per chiamarle, o per richiamare la loro attenzione nella conversazione, o per prendere il turno dopo che loro lo hanno tenuto, le lingue usano varie modalità: nomi ➔ appellativi, [...] » («un amico, a Milano, mi diceva ti; a Roma, voi; a Firenze, lei»: cit. in Serianni 1989b: 21). Il voi di cortesia è oggi corrente forte declino (anche il tradizionale uso da parte dei pontefici fu dismesso da Giovanni Paolo I: Serianni 1989a: VII, ...
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Il termine barbarismi designa spregiativamente fin dall’antichità le parole (e, più generalmente, gli elementi morfologici, sintattici e stilistici) considerate estranee allo spirito e alla forma di una [...] , testo critico di F. Maggini, prefazione di C. Segre, Firenze, Le Monnier, p. 38.
Leonardo da Vinci (1952), Scritti scelti, a cura di A.M. Brizio difficoltà grammaticali, Roma, Signorelli.
Monelli, Paolo (1933), Barbaro dominio. Cinquecento esotismi ...
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I nomi propri, studiati da una specifica branca della linguistica che prende il nome di ➔ onomastica, identificano referenti singoli per differenziarli da quelli della categoria di cui fanno parte: Mario [...] morfologiche dell’italiano: Paolo / Paola, Francesco / Francesca ad essere femminili i nomi delle città: Milano, Firenze, Palermo, Madrid (con il Torino, il Napoli, epoca storica o quando i nomi sono accompagnati da attributi: la Matera dei Sassi, la ...
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È detta tema sospeso (o soggetto assoluto o, alla latina, nominativus pendens) una costruzione in cui una frase sintatticamente completa è preceduta da un ➔ sintagma nominale isolato con funzione di tema [...] ripreso all’interno della frase seguente da un pronome atono (➔ pronomi di cura di) (2000), Corpus di italiano parlato, Firenze, Accademia della Crusca, 2 voll.
De Amicis, , pp. 277-309).
D’Achille, Paolo (1990), Sintassi del parlato e tradizione ...
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Gli arcaismi sono forme o parole avvertite come desuete sul piano sincronico della lingua d’uso, ma non, per es., nell’ambito di particolari tradizioni e generi. Il ricorso a parole del passato è un ingrediente [...] la sintassi e il testo. Nell’Anticrusca di Paolo Beni (1612), per es., la censura delle italiana secondo l’uso di Firenze (1870-1897), meglio conosciuto come di Totò, o all’italiano arcaico inventato da Age e Scarpelli nell’Armata Brancaleone (1966) ...
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calcio posizionale loc. s.le m. Nel calcio, sistema di gioco che prevede l’occupazione di posizioni e spazi specifici in campo da parte dei giocatori, che devono sempre tenere conto del posizionamento dei compagni e degli avversari, con l'obiettivo...
santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...