indulgere [pass. rem. III singol. indulse]
Napoleone Eugenio Adamo
Latinismo, adoperato due volte nel Paradiso. Col significato di " perdonare ", proprio del latino indulgere (" idest remitto ", Benvenuto; [...] Vellutello, Daniello, Cesari, Tommaseo, Del Lungo, Rossi, ecc.), in Pd IX 34 lietamente a me medesma indulgo / la cagion di mia sorte: è Cunizza da Romano che si dichiara completamente paga del grado de ...
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rubino
Valeria Bertolucci Pizzorusso
Ricorre soltanto due volte nell'opera dantesca e limitatamente al Paradiso. Al caldo splendore del r. e del topazio (pietre preziose di cui i lapidari vantavano [...] su tutte le altre la luminosità) D. affida talvolta la funzione di rappresentare con maggiore concretezza l'ineffabile luce degli spiriti glorianti. Di quelli che nel cielo di Giove si dispongono in figura ...
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vagheggiare
Alessandro Niccoli
Come indirettamente conferma la sua presenza solo nel Purgatorio e nel Paradiso, è vocabolo proprio del lessico letterario, che esprime un amoroso anelito a contemplare [...] con desiderio e ammirazione un essere che lascia stupefatti per la sua bellezza. Così Adamo vegheggia il suo fattor (Pd XXVI 83) e la ghirlanda degli spiriti sapienti vagheggia / la bella donna ch'al ciel... ...
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similitudine
Lucia Onder
Antonino Pagliaro
Il termine compare 26 volte nel Convivio, una volta nel Paradiso e una nella Vita Nuova.
Il valore più comune di " somiglianza " si registra in Cv IV XII [...] la realtà viva di un fatto attuale. Così è la s. del nascere del sole per indicare l'apparizione di Beatrice nel Paradiso terrestre: Pg XXX 22 ss. Io vidi già nel cominciar del giorno / la parte orïental tutta rosata / ... la faccia del sol nascere ...
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odore
Enrico Malato
Il sostantivo, nel senso di " buon odore ", " profumo ", è frequente nel Purgatorio, nel Paradiso e nel Convivio. Nel Fiore è usata la forma ‛ olore '. Spesso è specificata la natura [...] in Cv IV XXVII 4 e 7, o genericamente di fiori in alcune tra le più belle immagini poetiche del Purgatorio e del Paradiso: così nella valletta di Pg VII 80 (natura... / di soavità di mille odori / vi facea uno incognito e indistinto), o sulle rive ...
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Mistico, eremita e abate del Sinai (579 circa - 649 circa), autore della celebre Scala del Paradiso (Κλῖμαξ τοῦ Παραδείσου, da cui gli venne il soprannome) in 30 libri, corrispondenti agli anni dell'attività [...] segreta di Gesù. Sotto l'influsso delle correnti mistico-ascetiche (specie Evagrio Pontico), G. fa dipendere il raggiungimento della vita contemplativa dell'esicasta, la quale conduce alla visione della ...
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alleluia
Esclusivo di If XII 88 Tal si partì da cantare alleluia, si allontanò dal Paradiso interrompendo il suo canto in lode di Dio. V. anche ALLELUIARE. ...
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Nell’uso comune cristiano, uno dei tre regni dell’oltretomba, insieme all’inferno e al paradiso; nella teologia cattolica, la condizione di coloro che, morti nella grazia e nell’amicizia di Dio, non sono [...] ancora perfettamente purificati e devono quindi purificarsi al fine di ottenere la santità necessaria per essere ammessi alla visione di Dio. L’esistenza del p. è, per il cattolico, una verità di fede, ...
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ognora
Mario Medici
L'avverbio è presente cinque volte, quattro nelle Rime e una nel Paradiso, con il valore di " sempre ": Rime LXXXIII 110 co' begli atti novi / ch'ognora par che trovi; XCI 6 io son [...] meno ognora ch'io non soglio, " divento sempre più debole di quanto la mia natura di solito non comporti " (Barbi-Pernicone); CIII 3 ognora impetra / maggior durezza, e CVI 72; Pd X 33 [il sole] si girava ...
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paradiso1
paradiṡo1 agg. [dal sost. seguente]. – 1. ant. o letter., raro. Che è proprio del paradiso celeste, così com’esso è tradizionalmente raffigurato; o che è degno del paradiso terrestre. 2. In agraria, attributo di alcune varietà di...
paradiso2
paradiṡo2 s. m. [dal lat. paradisus (che solo nel lat. tardo, della Chiesa, acquista le accezioni rimaste poi tradizionali), e questo dal gr. παράδεισος «giardino, parco», voce d’origine iranica: cfr. avestico pairidaēza- «recinto...