vivo
Alessandro Niccoli
Le presenze fuori della Commedia sono appena otto (nessuna nel Detto), mentre nel poema compare 76 volte, sia in senso proprio sia in una vasta gamma di usi estensivi. Ha prevalentemente [...] morto, come vuoi, mi palpi, / merzé del fiero lume / che sfolgorando fa via a la morte.
Nella Commedia (ma non nel Paradiso: ché qui altro sarà il valore semantico prevalente nel vocabolo) domina il motivo di D. ancor vivente nel regno dei morti: If ...
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Troiani
Antonio Martina
La gloria di costituire l'Impero universale di Roma era riservata ai discendenti dei T. superstiti che, dopo la lunga guerra in cui la loro virtù aveva dovuto soccombere dinanzi [...] soprattutto l'astuzia volta al male e relegò, salvo rare eccezioni, i T. nel Limbo, sino a osare di collocare nel Paradiso (XX 67 e 118 ss.) quel Rifeo, di cui Virgilio aveva detto: " iustissimus unus / qui fuit in Teucris et servantissimus aequi ...
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ferire (fedire; indic. pres. III singol. fiere, fere, fiede; III plur. feron; cong. pres. II singol. fegge, feggi; III singol. feggia; partic. pass. feruto)
Guido Favati
Significa " colpire ", tanto [...] , come il vento / impetüoso... / che fier la selva (If IX 69), o come l'aquila che investe il carro trascinato dal grifone nel Paradiso terrestre: e ferì 'l carro di tutta sua forza; / ond'el piegò come nave in fortuna, / vinta da l'onda (XXXII 115 ...
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Principati
Attilio Mellone
Uno dei nove cori angelici, detti anche principi celesti (Pd VIII 34). In Cv II V 6, convenendo con la scala gerarchica dei cori presentata dai Moralium libri di s. Gregorio [...] , Città di Castello 1910, 121-122 e 124-125) attribuisce al sesto cielo tre movimenti propri oltre al diurno. Secondo il Paradiso i P. hanno un grado di visione beatifica, di amore e di beatitudine celeste superiore agli Angeli e agli Arcangeli ma ...
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Angelico, Beato (Guido o Guidolino di Pietro)
Maria Donati Barcellona
Noto pittore del Quattrocento toscano (Vicchio di Mugello 1387 - Roma 1455), spesso accostato al nome di D., particolarmente dagli [...] dell'A. - e in particolare ad alcune figure di santi e di beati che sembrano materiarsi di luce - versi tolti dal Paradiso, non può essere prova di un rapporto diretto dell'A, con D.: come non lo può essere la rappresentazione di Cristo Giudice ...
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Nabuccodonosor (Nabuchodonosor)
Gian Roberto Sarolli
Re caldeo di Babilonia dal 604 al 562 a.C., menzionato da D. due volte, in Pd IV 14 ed Ep XIII 81, in relazione con il sogno spiegatogli dal profeta [...] dimestichezza che D. chiaramente e ripetutamente rivela con la tradizione esegetica medievale.
Il riferimento a N. nel Paradiso, se preso troppo alla lettera e cioè collegato ai dubbi del poeta, risulterebbe ovviamente spropositato, obnubilando la ...
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intrambi (intrambo)
Fede Rigo Tollemache
Ricorre solo nella Commedia. In prosa D. adopera o il semplice ‛ ambo ' (v.) o la perifrasi ‛ l'uno e l'altro '. In tre passi della Commedia, invece, anche per [...] , / con simile atto... / sì che d'intrambi un sol consiglio fei; Pd VII 148 allora / che li primi parenti intrambo fensi. Nei primi due casi i. si declina regolarmente; nel Paradiso, invece, conserva la desinenza latina e pertanto resta invariato. ...
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Sistema montuoso, il più importante d’Europa per vicende geologiche, caratteri del paesaggio e dell’ambiente naturale, avvenimenti storici e socioculturali. Suddivise tra 8 paesi (Austria, Francia, Italia, [...] all’interno di parchi nazionali o altre aree di tutela (emblematico l’esempio dello stambecco nel Parco nazionale del Gran Paradiso); altre, come la lince e il lupo, sono tornate nelle A. dopo lunghi periodi di assenza; altre ancora (sciacallo, cane ...
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Fonte d’acqua artificiale, in genere costruzione di carattere prevalentemente ornamentale.
Arte e architettura
Nell’antichità la f. era la sistemazione di una sorgente, identificata con una divinità, [...] del corso d’acqua (o della f.), noto anche come fonte della vita, cui si ristorano cervi, colombe, pavoni, simbolo del paradiso e della redenzione, è presente fin dall’arte paleocristiana (analogo significato aveva il cantaro nell’atrio, detto ...
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Romanziere danese (Fredericia 1857 - Copenaghen 1943). Fu il più rappresentativo interprete del naturalismo danese. Dopo alcuni volumi di racconti (Landsbybilleder "Immagini paesane", 1883; Fra hytterne [...] s'incupisce maggiormente negli altri romanzi: De dødes rige ("Il regno dei morti", 1912-16); Mands Himmerig (1927; trad. it. Il paradiso dell'uomo, 1971), nei quali l'autore si fa amaro cronista del trionfo, che è insieme una crisi, della fede ...
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paradiso1
paradiṡo1 agg. [dal sost. seguente]. – 1. ant. o letter., raro. Che è proprio del paradiso celeste, così com’esso è tradizionalmente raffigurato; o che è degno del paradiso terrestre. 2. In agraria, attributo di alcune varietà di...
paradiso2
paradiṡo2 s. m. [dal lat. paradisus (che solo nel lat. tardo, della Chiesa, acquista le accezioni rimaste poi tradizionali), e questo dal gr. παράδεισος «giardino, parco», voce d’origine iranica: cfr. avestico pairidaēza- «recinto...