IRONIA (gr. εἰρωνεία da εἵρων, lett. "interrogante")
Manara VALGIMIGLI
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È, precisamente, modo d'interrogare altrui fingendo di non sapere, o almeno esagerando, per reazione o per modestia, il proprio [...] aspetti polemici, onde esso non solo riprende e descrive la stessa ironia socratica, ma anche (per es. nel Parmenide) combatte dottrine altrui fingendo di assumerle come vere e deducendone con simulata serietà l'assurdo: generando cioè, la παιδεία ...
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REALTÀ
Guido Calogero
. Due sensi ha, anzitutto, il concetto filosofico di realtà: il primo è quello per cui esso s'identifica senz'altro con "reale", nella designazione di tutto ciò che veramente [...] diverse forme della realtà originaria e della realtà derivata. Ma già l'eleatismo comincia a discernere: e Parmenide, osservando la reciproca contraddittorietà delle predicazioni particolari dell'essere e deducendone l'unica realtà e verità del puro ...
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Io
Angela Ales Bello
Lucio Pinkus
L'Io è una delle espressioni emblematiche del pensiero occidentale contemporaneo, divenuta oggetto esplicito di riflessione nella filosofia e nella psicologia dal [...] già nei primi filosofi è presente un'indagine su sé stessi. Si veda Eraclito: "Ho indagato me stesso" (fr. 80). E, ancora, Parmenide scrive in prima persona: "E la Dea di buon animo mi accolse, e con la sua mano la mia destra prese, e incominciò a ...
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Brisso
Giorgio Stabile
. Nome sotto cui D. designa il filosofo greco (IV secolo a.C.) Brisone (greco Βρύσων, latino Bryson -onis) di Eraclea, figlio dello storico Erodoto, alunno forse di Socrate o [...] , che la Physica di Alberto Magno (I II 1-10) si apriva con un'ampia discussione e confutazione delle argomentazioni di Melisso e Parmenide e, brevemente, anche di B. (ma v. anche Anal. post. II 17, Soph. elench. I V 7, e il commento di Tommaso ad ...
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Di Eraclea sul Ponto, scolaro di Socrate o, secondo altra tradizione, di Euclide di Megara e fondatore, con lui, della dialettica eristica: citato più d'una volta da Aristotele come autore di proposizioni [...] comunanza spirituale potrebbe spiegare perché Teopompo consideri Brisone come una fonte, in molti luoghi, di Platone, che già nel Parmenide prendeva in esame quell'argomento, senza citarne l'autore.
Bibl.: Natorp, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III ...
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uno
Termine utilizzato (sia come sostantivo sia come aggettivo) in ambito logico per classificare l’elemento di un insieme o di una classe qualsiasi; in relazione alla serie dei numeri naturali, per [...] «incontratta». Questo recupero del platonismo è parallelo al platonismo di Ficino, in cui tornano a porsi i temi del Parmenide di Platone, come anche il recupero del pensiero plotiniano e procliano. In Bruno la prospettiva platonica dell’u. come ...
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Scolaro di Epicuro, e ardentissimo zelatore delle dottrine del maestro. Le sue opere sembra fossero dirette soprattutto contro il platonismo: ci sono noti i titoli, e qualche raro frammento, di scritti [...] epicureo poteva invece giustificare. Così egli confutava, a quanto risulta dallo scritto plutarcheo, Democrito, Empedocle, Parmenide, Socrate, Stilpone, Platone, Arcesilao ed altri; con argomenti basati talora su interpretazioni erronee, ma per ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Pseudo-Dionigi Areopagita
Alessandro Linguiti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La pretesa di essere l’ateniese convertito da san Paolo [...] descritta dallo Pseudo-Dionigi in accordo con l’interpretazione neoplatonica, definitivamente codificata da Proclo, delle prime due ipotesi del Parmenide di Platone. La prima ipotesi aveva per oggetto l’Uno che è soltanto ed esclusivamente Uno, e che ...
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WAHL, Jean
Vittorio STELLA
Filosofo e poeta francese, nato a Marsiglia il 25 maggio 1888. Compì gli studî liceali e universitarî a Parigi, avendo maestri Bergson, Boutroux, Brunschvicg, Rauh. Ottenuti [...] a Russell; lo stesso anno apparve Du rôle de l'idée d'instant dans la philosophie de Descartes. Nell'Ètude sur le Parménide de Platon (1926) si enuncia ciò che sarà un motivo costante della filosofia di W.: lo sforzo di attenuare la divergenza tra ...
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Scienza greco-romana. Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Jim R. Hankinson
Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Con le sue riflessioni sui limiti della conoscenza umana, [...] prova è pertinente nel giudicare queste controversie? E come deve essere valutata? Alla metà del V sec. a.C., Parmenide argomentava, su basi semantiche e metafisiche, che qualsiasi cambiamento è impossibile e che ciò che esiste esisterà per sempre e ...
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eleatismo
s. m. [der. di eleatico]. – Scuola filosofica greca, sorta in Elèa, città della Magna Grecia, alla fine del sec. 6° a. C., che ebbe come rappresentanti Parmenide, Zenone e Melisso; la sua dottrina fondamentale, concernente la differenza...
spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...