Linguistica
Complesso di segni ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata.
L’antichità ha conosciuto vari sistemi di scrittura, ciascuno dei quali è giunto dalla [...] k (C) dalla sonora ġ (G). Nel sec. 1° a.C. furono introdotte le lettere Y e Z, necessarie per la trascrizione delle parole greche e poste alla fine della serie alfabetica, portando così il numero delle lettere a 23, rimasto costante per tutta l’età ...
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AGGETTIVALI, LOCUZIONI
Le locuzioni aggettivali sono ➔locuzioni composte da due o più parole che hanno nel loro insieme la funzione di aggettivo
era stanco morto (= stanchissimo)
sono amici per la [...] pelle (= inseparabili)
è un uomo di parola (= che mantiene la parola data, affidabile). ...
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TEMPLI O TEMPI?
La forma corretta del plurale di tempio è templi, che si rifà all’etimologia latina templum.
La forma tempi, meno comune, è sconsigliabile perché ingenera ambiguità con la parola tempi, [...] plurale di tempo.
VEDI ANCHE latinism ...
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Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] è un enunciato autonomo, una sequenza fissa di significato compiuto dove gli elementi non sono commutabili e l’ordine delle parole è rigido. In quanto tale il proverbio ha i caratteri di una citazione o di una parentetica (➔ parentetiche, frasi), e ...
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Tradizionalmente considerata un tropo, la sineddoche (dal gr. synekdokhḗ, da syn «con, insieme» e ekdékhomai «ricevo, prendo», che i latini traducono con conceptio, intellectio) è una figura retorica che [...] 44). Cicerone nel De oratore (III, 62, 168) aggiunge l’idea dello scambio del singolare col plurale, nei quali casi «una parola va intesa non alla lettera ma a senso». Quintiliano nell’Institutio oratoria (VIII, 6, 19-20) allunga la lista, proponendo ...
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In italiano diverse parole grafiche contengono lettere ripetute tradizionalmente chiamate doppie (➔ doppie, lettere). La ripetizione riguarda principalmente le consonanti. In particolare, va osservato [...] tranne la h e i digrammi e trigrammi ‹gn, gl(i), sc(i)›;
(d) la ‹q› è doppia solo in due parole: soqquadro e il tecnicismo musicale beqquadro (variante di bequadro).
Le doppie suscitano problemi di ortografia a causa di:
(a) pressioni dialettali: al ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] : -a-, -va- e -no. Sono da considerare tutte desinenze? Oppure a rigore solo -no è la desinenza, in quanto ‘termina’ la parola?
Pur con queste cautele, l’uso del termine desinenza può però tornare utile quando si vuol far riferimento al complesso di ...
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Lo stile telegrafico nasce sul finire dell’Ottocento come risposta espressiva all’esigenza di scrivere messaggi brevi come telegrammi e telex, in cui ogni parola aveva un costo.
Tipica di questo stile [...] è dunque l’omissione delle cosiddette parole vuote, cioè articoli e preposizioni, secondo un uso già ottocentesco (Sboarina 1996: 93), proprio dello scambio epistolare (Antonelli 2003: 190-194) e talvolta riflesso anche nell’italiano popolare dei ...
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Una delle funzioni dell’➔accento grafico è quella di indicare quale tra le sillabe di una parola sia accentata, cioè abbia prominenza rispetto alle altre. L’accento può essere distintivo coi monosillabi: [...] l’inclinazione del segno, il ➔ timbro: aperto in però (accento grave), chiuso in perché (accento acuto). L’italiano ha poche parole che terminino in o accentata (cocoricò, falò, filò, oblò, popò, e poche altre).
In volumi a stampa anche recenti ci ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] di assimilazione sono all’origine di consonanti geminate, ad es. nel caso di nessi composti da vibrante e consonante all’interno di parola (dorsum > do[sːs]o), o da occlusiva bilabiale o velare e consonante alveolare (capsam > ca[sːs]a, noctem ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
parole
‹paròl› s. f., fr. [lo stesso etimo dell’ital. parola]. – 1. Nel gioco del poker (per ellissi da je passe parole «passo parola»: v. parola, nel sign. 7 b), espressione interiettiva con cui un giocatore, non avendo buone carte o volendo...