In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto dei segni grafici e d’interpunzione in una determinata lingua, e l’insieme delle norme che lo regolano.
Teoricamente l’o. di una lingua [...] di leggere senza sforzo testi antichi della propria lingua e di capire senza un particolare studio il significato di parole dotte in altre lingue, dall’altra i vantaggi di una maggiore corrispondenza dell’o. alla pronuncia attuale sono evidenti ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] oppure di -so- e -no in possono. Tuttavia, mentre le sillabe -ro, -do e -no all’interno delle tre rispettive parole hanno posizione post-tonica finale, soggetta a vincoli morfologici che ne condizionano la presenza (e ne hanno in parte condizionato l ...
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STRATEGO O STRATEGA?
Entrambe le forme sono corrette, ma rispondono a diverse sfumature di significato.
• Stratego, sostantivo maschile derivato dal latino strategum (a sua volta dal greco strategòs), [...] , sostantivo maschile derivato dal latino strategum (a sua volta dal greco strategòs) e terminante in -a per influenza di parole di origine greca come atleta, esegeta, maratoneta, indica un esperto di strategia militare o, per estensione, chi è abile ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] in italiano si possono dividere in due classi: quelli in cui l’s è preceduta da un’altra consonante, i quali non sono mai iniziali di parola e fanno sillaba per metà con la vocale che precede e per metà con la vocale che segue; e quelli in cui l’s è ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] intuitivamente, infatti, ci sembra di sapere cosa sia il tempo, ma se ci troviamo a doverlo spiegare, ci mancano le parole. È infatti arduo dare una definizione dei concetti di tempo e temporalità in quanto tali; inoltre, complesso è il rapporto tra ...
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Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., [...] , isolate (va’ avanti: io verrò dopo), hanno accentazione piena e non ammettono le forme articolate. Si dicono p. articolate le parole risultanti dalla fusione di una p. semplice (a, da, di [de], in [ne], su) con le forme dell’articolo determinativo ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] ci vediamo fra due o tre giorni (= tra pochi giorni), vengo tra due minuti (= tra poco), dicci due parole (= alcune parole), in due parole (= in breve). Numerali alti sono utilizzati come intensificatori: te l’ho detto cento volte (= molte volte), te ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] il nome che precede.
Il ricorso ad aggettivi di relazione anteposti al nome raggiunge la massima frequenza in presenza di parole dotte e ➔ cultismi, il che farebbe supporre che il fenomeno sia dovuto all’influsso dei modelli latini. Occorre inoltre ...
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L’elisione (dal lat. elisio «atto di rompere») consiste nella cancellazione di una vocale atona in fine di parola, quando questa sia seguita da una parola iniziante per vocale. Il fenomeno ha luogo quindi [...] bello, man mano, tal dei tali, ecc.).
Si può parlare di elisione solo quando la caduta della vocale ha luogo davanti a parola iniziante per vocale (come in l’uomo); negli altri casi bisogna parlare di apocope vocalica. Così buon amico è frutto di un ...
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La maiuscola (dal diminutivo del lat. maius «maggiore») o lettera grande è una lettera che si rende più visibile rispetto alle altre attraverso la maggiore dimensione e con altre forme di enfasi grafica [...] è sempre ovvio distinguere tra “nome proprio” e “nome comune”». Basti pensare a casi a metà tra le due categorie come la parola papa: si scrive Papa Benedetto XVI o papa Benedetto XVI? La benedizione del papa o del Papa? L’oscillazione permane e, in ...
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parole
‹paròl› s. f., fr. [lo stesso etimo dell’ital. parola]. – 1. Nel gioco del poker (per ellissi da je passe parole «passo parola»: v. parola, nel sign. 7 b), espressione interiettiva con cui un giocatore, non avendo buone carte o volendo...
parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...