-FILO, -FILIA
-filo è un ➔suffissoide derivato dal greco philos ‘amico’, che si trova in parole derivate direttamente dal greco (bibliofilo) o formate modernamente
esterofilo (‘amante dell’estero’)
anglofilo [...] (‘amante del mondo inglese’)
cinefilo (‘appassionato di cinema’)
Per i derivati astratti il suffissoide, invece, è -filìa
bibliofilia, esterofilia, cinefilia.
Usi
Sia il suffissoide -filo, sia il prefissoide ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] (v. II, 3.1, in tab. 1) motivata dal ruolo di B, il conduttore della trasmissione, che ripresenta al pubblico in altre parole (peraltro forzandone il senso) il pensiero dell’ospite, A:
(15)
A: e oggi quello che io trovo grave è che abbiamo della ...
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PSICOLINGUISTICA
Domenico Parisi
(App. IV, III, p. 100)
La p. è nata negli anni Cinquanta, come frutto della collaborazione tra psicologi interessati al linguaggio e linguisti, e ha svolto un ruolo [...] di ricerca sono anch'esse rimaste le stesse: la percezione e la produzione del linguaggio parlato, la formazione delle parole (morfologia) e la natura del lessico mentale, la sintassi, il discorso formato da più frasi, inclusa la conversazione, la ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] l. possono ritrovarsi nelle credenze di età arcaiche sui poteri della parola divina e umana: nell’inno vedico a Vac («la Voce (la lingua che si parla) e uno individuale (la parola); le informazioni che esso trasmette hanno tre funzioni: esprimono lo ...
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Filologo (1º sec. a. C.), di origine etrusca. Varrone lo nomina a proposito di etimologie di parole (Titienses, Ramnenses, Luceres) che V. considerava etrusche, e ci informa che questi scrisse delle tragedie [...] nella sua madrelingua ...
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Si indicano come intercalari quelle sequenze (di varia natura, costituite come sono da parole o espressioni) che il parlante inserisce qua e là nel discorso, come personali forme di routine e in modo per [...] , G. Salvi & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 3° (Tipi di frase, deissi, formazione delle parole), pp. 225-257.
Berretta, Monica (1994), Il parlato italiano contemporaneo, in Storia della lingua italiana, a cura di L ...
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In linguistica, ripetizione di una parola intera. Può avere valore morfologico in quanto serva a formare parole nuove (per es. lat. quisquis) o locuzioni nuove (per es. lat. iam iam) o a esprimere categorie [...] grammaticali (superlativi, come it. piccino piccino), oppure può avere valore stilistico o enfatico (per es. fr. joli joli, in it. guarda guarda!) o ritmico-acustico (per es. correva correva, stringi stringi, ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] due prefissi, e già la doppia prefissazione (per es., pre-ri-caricare) non è molto frequente.
La sequenza derivazionale di una parola che presenta più di un suffisso è ovvia dato che segue l’ordinamento lineare: utile → ut-il-ità → utilit-ario. Più ...
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Le ➔ preposizioni formano un gruppo di nove elementi invariabili (► variabili e invariabili, parole). Sono: a, con, da, di, in, per, su, tra e la sua variante fra.
A queste preposizioni proprie si aggiunge [...] tollerato coi (scherza coi fanti, lascia stare i santi), collo, cogli, colla e colle sono forme (in competizione con altre parole: il collo, cogli la prima mela, colla/e industriale/i) arcaiche e popolareggianti cui è sempre meglio preferire le forme ...
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Per modalità si intende l’insieme delle risorse linguistiche (parole, espressioni, ma anche elementi morfologici, ecc.) che manifestano il modo, ovvero l’atteggiamento del parlante rispetto all’enunciato [...] tratta di una serie di ➔ avverbi che commentano l’atto di parola (Prandi 2006: 328 segg.).
Si annoverano in primo luogo gli Mulino, 3 voll., vol. 3° (Tipi di frase, deissi, formazione delle parole), pp. 49-53, 55-69.
Palmer, Frank R. (1986), Mood and ...
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parole
‹paròl› s. f., fr. [lo stesso etimo dell’ital. parola]. – 1. Nel gioco del poker (per ellissi da je passe parole «passo parola»: v. parola, nel sign. 7 b), espressione interiettiva con cui un giocatore, non avendo buone carte o volendo...
parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...