Culto significa in generale adorazione di Dio, relazione con ciò che è sacro, e in questo senso equivale a "religione"; ma significa anche, in particolare, le usanze e gli atti per mezzo dei quali il sentimento [...] le immagini divine, che nella maggior parte dei casi sono collegate col culto dei sacrifici. Religioni elevate, come il parsismo e il giudaismo, erano fin dalla loro origine prive di immagini: un fatto che destò molta sorpresa nella tarda antichità ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] 'India moderna le seguenti religioni, di origine o di contaminazione straniera: il parsismo, il sikhismo, l'ebraismo, l'islamismo e il cristianesimo. Il parsismo è rappresentato da fedeli discendenti di Persiani zoroastriani emigrati in India, al N ...
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PENITENZA
Raffaele Pettazzoni
. Storia delle religioni. - La penitenza è correlativa al peccato. Col peccato è turbato un ordine di cose che con la penitenza vuol essere ricomposto. Quest'ordine di [...] e alla norma livellatrice. Ciò si verifica anche in altre religioni di tipo spiccatamente legalistico come il mandeismo. Nel parsismo si ha addirittura una tariffa dei peccati e delle pene corrispondenti fissate in un determinato numero di battiture ...
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. Comunità religiosa giudaica, negli ultimi secoli avanti l'era cristiana e nel primo secolo dopo. La prima notizia che ne abbiamo risale all'incirca all'anno 150 a. C.; con la distruzione dello stato [...] siano provenuti è variamente dibattuto; si è pensato al pitagoreismo, all'orfismo, all'ellenismo in generale, al parsismo, al buddhismo, al paganesimo siro-palestinese, in genere al sincretismo religioso dell'epoca; ma tutto è assai malsicuro ...
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A quasi tutte le forme della vita religiosa è comune l'esistenza di un rapporto con potenze superiori; non tutte però si possono qualificare come divinità. Negli stadî inferiori, sono oggetto della religiosità [...] superlativa, che fa, di un essere potente, l'unico.
In maniera affatto diversa fu concepita la divinità cui il parsismo di Zarathustra sottopose il mondo: Ormazd o Ahura Mazdāh ("il Signore della Saggezza"): considerato non solo come creatore e ...
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FUOCO (dal lat. focus; fr. feu; sp. fuego; ted. Feuer; ingl. fire)
Raffaele CORSO
Adamaria MARENZI
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Etnologia. - Come e quando l'uomo abbia appreso la maniera di utilizzare il fuoco delle sorgenti [...] Persiani, sia prima sia dopo la riforma di Zarathustra, tanto da essere considerati per eccellenza gli "adoratori del fuoco" (v. parsismo). Presso di essi anzi, il timore di contaminare il fuoco (da essi chiamato Ātor) con i cadaveri è giunto a tal ...
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MAOMETTO (deformazione europea, risalente al Medioevo. dell'arabo Muḥammad)
Carlo Alfonso Nallino
Fondatore della religione e dello stato musulmano, nato alla Mecca fra il 570 e il 580 d. C., morto a [...] degli apocrifi cristiani circolanti in Oriente, d'arbitrarie interpretazioni di passi coranici, e poi anche di concetti derivanti dal parsismo e da dottrine gnostiche e neoplatoniche, a partire già dalla metà del primo secolo dell'ègira le successive ...
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. Il termine greco κανών (cfr. κάννα) che vale originariamente "canna" quindi "regolo", venne presto ad acquistare anche il valore di "regola", "norma", "principio", "esempio": in questo senso si parla [...] "le religioni del libro", considerate come le più elevate (per il Corano il giudaismo, il cristianesimo e, in grado secondario, il parsismo), e le religioni prive di testi sacri. È un fatto che, non solo le popolazioni di civiltà inferiore, ma anche ...
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parsismo
s. m. [der. del nome dei Parsi (v. parsi)]. – Nome dato modernamente alla religione professata dai Parsi, caratterizzata da un’estrema fedeltà alla tradizione dello zoroastrismo quale fu praticato e inteso in Persia al tempo della...