In generale una struttura perifrastica è un’espressione composta da più costituenti, che nel loro insieme convogliano un significato unitario. In italiano esistono differenti tipi di perifrasi (➔ locuzioni), [...] frequenti, si possono citare avere da + infinito (per es., ho da fare i compiti) e andare + participiopassato. Quest’ultima ha due accezioni, di puro passivo (per es., il libro andò perduto «fu perduto»; ➔ diatesi) e deontica (per es., il muro va ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] conclusa) contro itus sum «sono andato» (azione che ha ancora effetti sul presente).
L’uso dell’ausiliare habēre con il participiopassato si trova già in latino arcaico e in quello di età classica: omnes res relictas habeo «ho tutte le cose lasciate ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] , vanno; al presente congiuntivo: vada per le prime tre persone del sing., andiamo, andiate, vadano), nel passato remoto e nel participiopassato (ad es., volere → volli, voluto) (questi ultimi due sono strettamente collegati: è assai raro trovare un ...
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Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] del complementatore si aggiunge l’ellissi dell’ausiliare, si crea un tipico costrutto di frase oggettiva al ➔ participiopassato (si tratta delle cosiddette frasi ridotte, ingl. small clauses). Tale uso ancora una volta ricorre tipicamente in ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] a far rumore.
Numerosi sono anche i calchi sintattici sul friulano, tra cui si possono citare:
(a) l’➔ accordo del participiopassato con l’oggetto diretto, anche quando questo è costituito da un elemento nominale, possibile in friulano: hai vista la ...
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L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] ‘analogiche’, specie nel congiuntivo (potiamo «possiamo», vadi «vada», facci «faccia», stasse «stesse»), nel passato remoto (misimo «mettemmo») e nel participiopassato (faciuto «fatto»), nonché la generale riduzione dei tempi e dei modi.
A livello ...
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Il perimetro del linguaggio della moda è difficilmente definibile. Il termine moda (dal fr. mode, connesso al lat. modus «maniera») è attestato per la prima volta in italiano nel trattato moraleggiante [...] corpo (ginocchiera, panciera, ventriera);
(b) denominali e deverbali con ➔ conversione o retroformazione e suffisso del participiopassato (borchiato, bottonato, cinzato), cui si connettono molti neologismi in -tura (calandratura 1962);
(c) deverbali ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...]
temere → temenza → timore
perdonare → perdonanza → perdono
Tra i nomi d’azione, quelli formati per conversione del participiopassato femminile, indicati come nomi deverbali in -ata (bevuta, cantata, nuotata, veduta, ma anche corsa, dormita, letta ...
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Frase nucleare è un’etichetta generica e imprecisa con cui si indicano le frasi ‘più piccole’ di una lingua, cioè quelle non composte da altre frasi, combinando le quali si ottengono costruzioni più complesse [...] prima del verbo finito o dopo quello di modo non finito (stavo vedendolo, volevo vederlo), ma non può stare dopo il participiopassato (* ho vistolo); l’italiano non usa la soluzione intermedia, in cui il clitico è tra i due verbi, come in francese ...
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L’espressione lingua pidgin (forse da pitsin, versione in pidgin inglese della Cina dell’ingl. business «affari»: Shi 1992) designa le lingue che si sviluppano in situazioni di contatto di lingue e di [...] «molto», isbasola «spazzola»;
(b) morfosintassi: riduzione del sistema verbale a due forme, corrispondenti all’infinito e al participiopassato dell’italiano: l[ə]wrare, l[ə]wrato «lavorare»; assenza di articolo: r[ə]gasi m[ə]njato «i ragazzi/bambini ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
passato
agg. e s. m. [part. pass. di passare]. – 1. agg. a. Che è trascorso nel tempo, anteriore rispetto al momento attuale, al presente: il tempo p.; i secoli p.; nei giorni p. il tempo è stato bellissimo. In partic., l’anno, il mese p.,...