disporre [dispuose, III singol. pass. rem.]
Mario Pazzaglia
È voce frequentemente usata, soprattutto nella forma del participio passato (anche con valore attributivo: Cv II XIII 5 inducere perfezione [...] ne le disposte cose; Pd X 144), nel senso di " collocare o atteggiare secondo un certo ordine in vista di una finalità "; o meglio, con preciso riferimento al pensiero aristotelico-scolastico, " preparare ...
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venturo
L'espressione di Pd XXXII 24 Cristo venturo - dove l'aggettivo ha il senso proprio del participio futuro latino, " che è per venire " - è parallela all'altra del v. 27 (Cristo venuto). Entrambe [...] concorrono a designare i beati, rispettivamente, del Vecchio e del Nuovo Testamento: quei che credettero in Cristo venturo, e quei ch'a Cristo venuto ebber li visi ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] della morte chiuse (Ippolito Pindemonte). Inoltre, sempre nell’italiano antico e nella lingua poetica si può avere la tmesi tra ausiliare e participio: Ma poi ch’i fui al piè d’un colle giunto / là dove terminava quella valle / che m’avea di paura il ...
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affannare
Occorre soltanto in poesia (sette volte). In senso proprio, in If 122, la locuzione lena affannata, dove il participio, con valore aggettivale, si riferisce alla frequenza del respiro. Negli [...] per lo mondo, per cui mo s'affanna / di retro ad Ostiense e a Taddeo (costruzione impersonale); inoltre Rime XCIII 4. Il participio occorre poi in Cv II Voi che 'ntendendo 33 De li occhi miei dice questa affannata (ripreso in IX 3), dove è riferito ...
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mettere [mettesse, cong. imperf. I singol., in Fiore CLIII 1; mettor, ind. pres. III plur., XC 3; anche miso nel participio passato]
Lucia Onder
Verbo di significato generico, che assume connotazioni [...] in XXXI 2 e VIII 9. Con la connotazione di " inviare ", in If IX 85 elli era da ciel messo, e Pg XXX 10, nel participio passato: un di loro, quasi da ciel messo.
Metaforicamente, in Rime CV 9 messo ha di paura tanto gelo / nel cor de' tuo' fedei; Vn ...
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TEMPI COMPOSTI
I tempi composti dei verbi si formano unendo una voce dei verbi ausiliari essere e avere con il participio passato dei verbi stessi
Andrea ha vissuto in Spagna
Il palloncino è volato [...] in cielo
L’ausiliare segnala i tempi dell’azione, mentre il participio passato indica il numero e, in alcuni casi, il genere del soggetto
L’estate scorsa Carla ed io siamo stati in vacanza in Sicilia
Ti ho vista uscire di casa prima dell’una
I ...
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Sono così denominate quelle divinità latine che a tenore della parola (da cum e sens, participio del verbo esse, piuttosto che da consentio) stanno insieme (o vanno insieme d'accordo). Esse formano un [...] gruppo omogeneo di dodici; sei maschili e sei femminili, distribuiti in coppie: Giove-Giunone; Nettuno-Minerva; Marte-Venere; Apollo-Diana; Vulcano-Vesta; Mercurio-Cerere. Come Dei Consentes vengono così ...
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unire
Alessandro Niccoli
Ricorre solo nel Convivio e nella Commedia, come transitivo, anche pronominale; numerose, e semanticamente significative, le occorrenze del participio passato con funzione verbale [...] colui che l'aveva fatta "), secondo la quale verrebbe meno il riferimento all'unione ipostatica.
Negli altri esempi ricorre il participio passato, con funzione verbale o aggettivale.
In un caso l'uso cade in relazione all'istinto innato nell'uomo di ...
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OSSEQUENTE O OSSEQUIENTE?
La grafia corretta è ossequente, con il nesso -que- come nella parola latina da cui deriva: il participio obsequentem
si professava con tutto il cuore ossequente alle credenze [...] religiose del collega (C. Levi, L’orologio)
La forma ossequiente è sconsigliabile, anche se molto diffusa, ed è dovuta all’influenza del sostantivo ossequio
una cerimoniosità premurosa e ossequiente ...
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ente
Il concetto di ente si definisce in rapporto con quello di essere (➔), di cui, dal punto di vista grammaticale, è participio presente. Parmenide considerò l’«essere» (εἶναι) la forma comune e universale [...] . Di qui il termine di ὄν «quel che è» (in assoluto, e senz’altra predicazione) sentito ancora come participio piuttosto che come sostantivo. L’«essere» di Parmenide nella storia del posteriore eleatismo (Melisso) venne sempre più assumendo quei ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
composto
compósto agg. e s. m. [part. pass. di comporre]. – 1. Messo insieme, risultante dall’unione di più elementi (contr. di semplice): corpi c.; moti c.; parole c., risultanti da composizione; tempi c., in grammatica, quelli formati con...