rima
Ignazio Baldelli
1. Nel De vulg. Eloq., D. rimanda la trattazione sistematica sulla r. al quarto libro dell'opera, non più portata a termine. Tuttavia alcune cose afferma nella parte che tratta [...] r. dei 232 sonetti che lo compongono, più di trecento sono costituite da desinenze verbali (fra cui più di un centinaio da participi passati); se ne trae l'impressione di una versificazione che assai poco si cura degli effetti della r., il che viene ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] (ragazzaglia, soldataglia, ciurmaglia), i nomi in -ata (e in generale quelli ottenuti per ➔ conversione da un participio passato femminile, come guardata, bevuta, mangiata, pisciata, risata, letta, scorsa, ma anche bracciata, videata, cucchiaiata ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, [...] , vetturino);
(h) -ante. I rapporti formali e semantici fra nomi, verbi, e nomi e aggettivi tratti dal participio presente in serie quali canto / cantare / cantante ha favorito la formazione di un suffisso denominale -ante (bracciante, casellante ...
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Il termine rianalisi abbraccia fenomeni linguistici di varia natura, per lo più in prospettiva diacronica, e con riferimento a livelli d’analisi diversi (morfologia, sintassi). Il termine evidenzia una [...] ; cfr. D’Achille 2005), in quanto è ricavato da redatto (part. pass. di redigere), secondo il tipo del participio passato in -atto dei verbi in -arre: astratto → astrarre, attratto → attrarre, contratto → contrarre, distratto → distrarre, estratto ...
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Daniela Padoan
Scrittori italiani d’altrove: verso una cittadinanza letteraria
Da Ornela Vorpsi a Bijan Zarmandili, la nostra letteratura si arricchisce di nuove voci. Che chiedono lo ius soli. Nell’epoca [...] quotidianità: ciò che fa, invece, la letteratura, che per sua natura non parla di moltitudini ma di individui. Quel participio presente che implica la fissità dell’atto del migrare non concede una casa, una dimora, neanche nella lingua.
Case editrici ...
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forte (avv.)
Vincenzo Valente
È di largo impiego sia in verso che in prosa, e presente in tutte le opere di Dante. La varietà dei riferimenti comporta diverse gradazioni di significati, che non è difficile [...] ultimi due esempi coi verbi ‛ avviluppare ' e ‛ stringere ', f. si trova riferito a persona.
Una sola volta f. s'incontra unito a un participio: la donna mia, che mi vedëa in cura / forte sospeso (Pd XXVIII 41); il senso è " profondamente assorto ". ...
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pentire (pentere [per metaplasmo di coniugazione: cfr. Parodi, Lingua 252]: pass. rem. I singol. pente'mi; partic. pass. pentuto; nel Fiore: fut. II singol. te ne penterai; imperf. cong. I singol. me ne [...] verbo ricorre in If XIV 138 Letè vedrai... / là dove vanno l'anime a lavarsi / quando la colpa pentuta è rimossa. Il participio, usato con valore passivo, è riferito alla colpa di cui ci si pente invece che alla persona che si pente, e acquista un ...
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fallire (fallare; condiz. falleria, fallarei)
Il verbo presenta una gamma di significati che sostanzialmente coincide con quella di ‛ fallare ', di cui è del resto un allotropo.
Ricorre nel senso di " [...] che ciascun l'avria recate, dovrebbe " per lo meno rinunziare ", ecc. (tutte queste interpretazioni sono del Petronio).
Il participio passato, unito a ‛ Cuor ' a formare un nome proprio, ricorre in Detto 325 Povertà... / Figlia fu a Cuor-Fallito ...
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producere [III singol. cond. pres. producerebbe; partic. pass. anche produtto]
Alessandro Niccoli
Nell'uso dantesco si configura come vocabolo dotto, inserito in contesti lessicali di alta cultura teologica [...] fa avanti ", che è valore originario del termine (la '21 e la Simonelli leggono si procede).
In un luogo il participio passato, con funzione aggettivale, compare con il valore di " prolungato ", " esteso ", che era già del latino ‛ productus ': Cv IV ...
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SIRI
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Giuseppe FURLANI
Giuseppe RICCIOTTI
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La parola Siri è talvolta usata a indicare la popolazione della Siria dopo la conquista araba e l'islamizzazione del paese, sino [...] si differenzia notevolmente dall'aramaico comune; nella sintassi è notevole il particolare sviluppo della coniugazione perifrastica (participio + pronome personale), la grande libertà nell'ordine delle parole entro la proposizione e la complessità ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
composto
compósto agg. e s. m. [part. pass. di comporre]. – 1. Messo insieme, risultante dall’unione di più elementi (contr. di semplice): corpi c.; moti c.; parole c., risultanti da composizione; tempi c., in grammatica, quelli formati con...