Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] spesso innaturale, riduzioni morfosintattiche come l’omissione dell’articolo e l’uso sovraesteso di infinito e participio passato, frasi brevi (➔ pronuncia). Le ricerche empiriche evidenziano un’ampia variabilità interpersonale, condizionata in primo ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] (30) non ritengo Marco una persona gentile → non ritengo Marco tale
Una restrizione nell’uso di tale sussiste con participi aggettivali:
(31) li pensavo usciti di prigione → *li pensavo tali
Neanche i verbi elettivi ammettono la ripresa anaforica del ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] in evidenza, e le stesse parti del discorso, che sembrano desumersi nel numero di cinque (nome, pronome, verbo, participio, avverbio), non sono fissate in un elenco univoco. La terminologia grammaticale viene sostituita con espressioni tratte dal ...
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Il termine anglicismo («una voce o frase dell’idioma inglese; ovvero una maniera di parlare», così nell’enciclopedia di Chambers tradotta a Venezia nel 1747; in ingl. anglicism risaliva al secolo precedente) [...] del tipo compositivo costituito da un primo elemento (avverbio, aggettivo o sostantivo) + un aggettivo (o participio) che ne è determinato (lungodegente, sieropositivo, videodipendente). E quella delle giustapposizioni attributive di due nomi in ...
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Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] la vera natura dei problemi» (Pozzi 1975: 68). Allo stesso modo acquistano particolari funzioni costrutti quali il participio passato assoluto invece del gerundio composto, il costrutto nominale e l’impiego dei predicati per esprimere la «funzione ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] e del futuro attivo con forme perifrastiche (amatus est per amatur), l’affermarsi di tempi perifrastici composti da un participio passato più l’ausiliare (amatum habeo per amavi).
Nella sintassi si riscontra: la fissazione dell’ordine delle parole ...
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Scienza indiana: periodo classico. La tradizione del vyakarana (grammatica')
George Cardona
La tradizione del vyākaraṇa (grammatica')
L''Aṣṭādhyāyī' di Pāṇini
L'Aṣṭādhyāyī (Trattato in otto capitoli) [...] in base alla quale gli affissi introdotti dalle regole successive sono chiamati kṛtya (in termini occidentali, 'participio ottativo passivo'). Esistono due vārttika a questo sūtra. Nel primo, kṛtyasaṃjñāyāṃ prāṅṇvulgrahaṇam, Kātyāyana propone di ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] passivo analitico (sono amato invece che amor; ➔ passiva, costruzione); l’espressione del passato mediante avere (usato come ausiliare) + participio passato (ho amato < amatum habeo).
È più o meno concorde l’opinione che fu nella seconda metà del ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] .2.10Nei dialetti meridionali si infittiscono, man mano che si procede verso sud, i passaggi di classe o coniugazione nel participio passato, in particolare, dalla 4a coniugazione alla 3a e 2a: napol. [traˈrutə] «tradito», [vuˈlːutə] «bollito», [ˈjut ...
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Con il termine ispanismi si intendono le parole, i costrutti o le espressioni che dallo spagnolo (cioè dal castigliano) sono penetrati, più o meno durevolmente, in altre lingue, nel nostro caso in italiano. [...] cinque della sera (Federico García Lorca) o il successo ‒ parallelo a quello che si è avuto in spagnolo ‒ del participio annunciato (dalla Cronaca di una morte annunciata, di García Márquez; D’Agostino 1994: 821).
Nel linguaggio dei giovani possono ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
composto
compósto agg. e s. m. [part. pass. di comporre]. – 1. Messo insieme, risultante dall’unione di più elementi (contr. di semplice): corpi c.; moti c.; parole c., risultanti da composizione; tempi c., in grammatica, quelli formati con...