Uomo politico (Dovia di Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra, Dongo, 1945). Socialista, si andò staccando dal partito, fino a fondare i Fasci da combattimento (1919). Figura emergente nell’ambito del neoformato [...] consolidarsi del connubio tra fascismo e stato intervenne la crisi dell'Aventino, a seguito dell'assassinio da parte di alcuni sicari fascisti del leader socialista G. Matteotti (giugno 1924), fase che poteva segnare la fine del governo di coalizione ...
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Uomo politico italiano (Venezia 1876 - Roma 1970). Irredentista e volontario nella guerra 1915-18, fu capo di gabinetto di D'Annunzio a Fiume. Nazionalista, fascista dal 1921, nel 1922 guidò le squadre [...] delle Terre liberate nel 1923 e dei Lavori pubblici (1925-29), presidente della Camera (1929-34) e segretario del Partito nazionale fascista (1930-31). Senatore dal 1934, si dedicò all'attività forense. Suoi libri di memorie: La vigilia (1930); Con D ...
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Nazionalsocialismo
Wolfgang Schieder
(XXIV, p. 466)
L'argomento, trattato nel XXIV vol. (1934) dell'Enciclopedia Italiana e nella voce germania: Storia, dell'App. I (p. 655) a firma di Carlo Antoni, [...] W. Horn (1972), R. Bessel (1984), Th. Childers (1986) e P. Longerich (1989) - era un partito gerarchico incentrato sulla figura del Führer, diviso secondo il modello fascista in un'ala politica e in un'ala militare (SA). Con le SS, tuttavia, Hitler ...
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SOCIALISMO (XXXI, p. 990)
Franco LOMBARDI
Ideologia del movimento socialista: carattere del nuovo socialismo; vecchio e nuovo socialismo; socialismo e comunismo. - Dopo i movimenti avutisi già nel primo [...] con un sostanziale fallimento e vi erano segni palesi di ripresa delle forze di resistenza, da parte sia del governo, sia dello squadrismo fascista, illegale ma di fatto tollerato.
Dopo la secessione dei comunisti, rimasero nel PSI a fronteggiarsi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] Mussolini l’autorizzazione e i mezzi, finì con il non soddisfare appieno lo stesso Mussolini e gran parte delle gerarchie del partitofascista. Ciò accadde, certo, perché il condizionamento ideologico e politico del regime non impedì, come si è detto ...
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La Grande guerra e la rivoluzione fascista
Emilio Gentile
Un decennio rivoluzionario
Gli anni fra il 1915 e il 1925 furono per gli italiani il periodo più rivoluzionario della loro vita unitaria, con [...] Id., Opera omnia, XV, p. 125.
65 Ibidem, p. 187.
66 Ibidem, XVI, pp. 314-315.
67 Cfr. E. Gentile, Storia del partitofascista. 1919-1922. Movimento e milizia, Roma-Bari 1989, pp. 202-205.
68 Cfr. G. De Rosa, Storia del movimento cattolico in Italia ...
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La rilevanza costituzionale dei Patti Lateranensi tra ordinamento fascista e Carta repubblicana
Francesco Margiotta Broglio
La questione della cosiddetta ‘costituzionalizzazione’ del Trattato e del [...] a riparlare di Assemblea Costituente; sarà il cosiddetto Manifesto di Verona26, approvato dalla prima assemblea del Partitofascista repubblicano il 15 novembre 1943 ad auspicarne la convocazione, ricalcando, al punto programmatico sei, il ricordato ...
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Orientali d'Italia. Da minoranza regionale a seconda religione d'Italia
Frederick Lauritzen
La questione orientale è centrale nello sviluppo dell’Italia unificata. Da minoranza frammentaria e spesso [...] i suoi obiettivi. È indicativo che mentre i libici e gli albanesi avevano le proprie strutture giovanili nel partitofascista (Gioventù Albanese del Littorio e Gioventù Araba del Littorio), il Dodecaneso non ebbe un suo gruppo specifico. Rientrato ...
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CARAPELLE, Aristide
Alessandro Albertazzi
Nacque a Napoli il 18 marzo 1878 da Carlo e Ambrogia Lattuada. Laureatosi in giurisprudenza nell'università di Palermo nel 1901, l'anno dopo entrò per concorso [...] assunta era stata notificata ed approvata da Mussolini e da Augusto Turati, segretario del Partitofascista, e indicava che "per il passaggio al Partito Nazionale Fascista degli iscritti al Centro" si sarebbe dovuto seguire la via del caso per caso ...
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GIANNINI, Amedeo
Guido Melis
Nacque a Napoli il 18 sett. 1886, da Pietro, insegnante ginnasiale di storia e geografia, e da Maria D'Andrea. Conseguita la licenza liceale nel 1903-04, si iscrisse alla [...] , una delle prime raccolte di discorsi). Avrebbe tuttavia sempre evitato coinvolgimenti diretti nell'attività del partitofascista, ritagliandosi piuttosto il ruolo di consigliere del governo, specialmente nel campo delle relazioni internazionali ...
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fascista
s. m. e f. e agg. [der. di fascio; v. fascismo] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Seguace, sostenitore del fascismo, come movimento politico italiano del periodo tra le due guerre mondiali: un f. della prima ora, un f. antemarcia; un f....
epurazione
epurazióne s. f. [dal fr. épuration]. – L’azione di epurare, di liberare dalle scorie, dagli elementi estranei (o, fig., ritenuti indegni) e sim.: e. di prodotti alimentari, chimici; e. dei metalli; e. di un minerale grezzo, nella...