Commediografo (Dieppe 1620 - Amsterdam 1701). Alcune delle sue numerose commedie, per le allusioni che contenevano, suscitarono grande scalpore, specialmente la spiritosa Jan Klaasz of gewaande Dienstmaagt [...] ("Jan Klaasz ovvero la finta cameriera", 1682). Scrisse anche alcune farse: De Stiefmoer ("La matrigna", 1684), De Stiefvaar ("Il patrigno", 1690). ...
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Alfonso VII (detto l'Imperatore)
Alfonso VII
(detto l’Imperatore) Re di Castiglia e di León (n. 1104-m. Fresneda 1157). Figlio di Raimondo di Borgogna, conte del Portogallo, ereditò la Castiglia e [...] il León dalla madre Urraca (1126) e dovette lottare contro il patrigno Alfonso I d’Aragona, alla cui morte (1134) occupò Saragozza; all’omaggio feudale già concessogli da Alfonso Enríquez di Portogallo aggiunse quelli di García Ramírez di Navarra, ...
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Figlio di Alberico di Spoleto e di Marozia (m. Roma 954), reagendo (questa la tradizione) a un'offesa fattagli da Ugo di Provenza, re d'Italia, terzo marito della madre (932), con l'aiuto dell'aristocrazia [...] romana ostile a Ugo, in cui vedeva minaccia di predominio straniero, cacciò il patrigno, imprigionò la madre e il fratello, papa Giovanni XI, e divenne signore assoluto di Roma col titolo di princeps et senator Romanorum. Avocò a sé ogni potere, ...
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FILIPPONE SINISCALCHI, Tina
Rossella Pelagalli
Nacque a Roma nel febbraio 1903. Ancora in tenera età si trasferì con la famiglia definitivamente a Napoli. Qui, giovanissima, iniziò gli studi musicali, [...] artistici dei suoi familiari; la madre era infatti diplomata in pianoforte al conservatorio di S. Cecilia di Roma ed il patrigno, il notaio Bindo Siniscalchi, aveva studiato il medesimo strumento sotto la guida di F. Cilea ed A. Longo.
All'età ...
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Successo nel 1067 al padre Costantino X, rimase sotto la reggenza della madre Eudossia Macrembolitissa e del suo secondo marito, Romano IV Diogene, fino al 1071, quando quest'ultimo fu sconfitto dal sultano [...] . M. ne approfittò per scrollarsi da ogni tutela, costringendo la madre a entrare in convento e accecando poi il patrigno venuto nelle sue mani. Dedito agli studî letterarî e alle controversie religiose, gli affari di stato vennero per lo più ...
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Ozick, Cynthia
Giovanna Ferrara
Scrittrice statunitense, nata a New York il 17 aprile 1928. Cresciuta nella comunità ebraica della città natale, nel 1966 ha pubblicato Trust, scritto in gran parte sotto [...] di un romanzo epico e complesso in cui la scrittrice esplora insieme la vita del padre naturale, un seduttore edonista, e del patrigno, uomo pensoso alla ricerca di una vita virtuosa. Ponendo a confronto i due caratteri, la O. introduce uno dei temi ...
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Eroe d'una delle leggende cavalleresche più diffuse in Europa. Secondo la canzone di gesta francese (sec. 13º), giuntaci in 3 diverse versioni, B. è figlio di Guion de Hanstone e della regina Brandonie. [...] e divenuto cavaliere, s'innamora di Josiane, figlia del re, e dopo molte avventure la sposa; poi uccide in duello il patrigno e, secondo una redazione in prosa francese, finisce eremita. La leggenda ebbe grande fortuna in Italia, dove esistono ben 7 ...
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CAMPIGLI, Massimo
Margherita Abbruzzese
Le biografie ufficiali, da lui stesso dettate, lo dicono nato a Firenze il 4 luglio 1895; sembra invece Berlino la sua effettiva città natale, e Firenze la città [...] come l'artista fa sì che pochissimo si sappia della sua famiglia e della sua vita privata; allevato da un patrigno inglese, industriale a Firenze, sostenuto nell'educazione dalla guida intelligente della madre, visse fino all'adolescenza a Firenze, e ...
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PISANELLI, Giuseppe
Stefano Tabacchi
PISANELLI, Giuseppe. – Nacque a Tricase, nell’allora provincia di Terra d’Otranto (Lecce, Taranto, Mesagne), il 29 dicembre 1812 da Michelangelo e da Angela Mellone.
Perso [...] seconde nozze il magistrato Vito Ghiga, si trasferì a Trani e fu avviato agli studi di giurisprudenza sotto la direzione del patrigno e di Tommaso Spano.
Nel 1830 Pisanelli si stabilì a Napoli, dove acquisì una solida cultura giuridica e letteraria e ...
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1. Esordì come democratico: verso il 104 a. C., come tribuno della plebe, propose una legge agraria destinata all'insuccesso; nel 100 si oppose a Saturnino; console nel 91, lottò contro il tribuno M. Livio [...] , non prima del 76 a. C. 2. Figlio del precedente, console nel 56 a. C., marito di Azia (nipote di Cesare) e patrigno di Ottaviano. In Roma costruì un portico detto, dal suo nome, di Filippo (ma alcuni identificano il costruttore con l'omonimo figlio ...
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patrigno
(o padrigno) s. m. [lat. tardo *patrignus, modellato su matrigna]. – Il secondo (o successivo) marito di una donna rimasta vedova, rispetto ai figli nati nel precedente matrimonio (o, eventualmente, nei precedenti).
vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; padre v., madre v., in contrapp. a patrigno...