calvinismo
Complesso delle dottrine teologiche formulate da G. Calvino; l’organizzazione ecclesiastica a esse conforme (presbiterianesimo); in senso esteso, l’insieme delle confessioni cristiane che [...] fondendole con le dottrine elaborate da Calvino nel 1536 nella Christianae religionis institutio, che fanno perno sulla doppia predestinazione: dopo il peccato di Adamo, solo la fede può salvare l’uomo; ma la fede è un dono gratuito di Dio, elezione ...
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TEOLOGIA
Bruno Chenu
Adelaida Sueiro-Gustavo Gutiérrez
Carlos Castillo
Johann Baptist Metz
(XXXIII, p. 526; App. III, II, p. 932; IV, III, p. 816)
Teologie cristiane. - Nel 1978 c'era la netta convinzione [...] Verbo, poiché in ogni epoca la parola di Dio deve passare attraverso il condizionamento di un ambiente umano denunciandone il peccato; b) è un'esigenza della cattolicità e dell'unità della Chiesa, la quale sarà ''una'' solo attraverso l'integrazione ...
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In biologia, derivazione di un dato gruppo di organismi per evoluzione da una sola forma primitiva; si può riferire sia a gruppi limitati (per es., la specie umana) sia a gruppi molto vasti e a tutti i [...] respinge ogni ipotesi poligenetica, affermando insieme che l’unità dell’origine umana è inscindibile dalla dottrina rivelata del peccato originale.
Monogenismo geografico Ipotesi secondo la quale tutte le specie animali e vegetali e le razze umane ...
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Forma latinizzata del nome dell'umanista e teologo gesuita Theodor Anton von Pelte (Pelte, Liegi, 1510 circa - Augusta 1584), prof. al Collegio romano, poi a Napoli, Ingolstadt (1556) e Monaco (1572). [...] (1568); De librorum canonicorum numero, auctoritate et legitima interpretatione (1572); De nostra satisfactione et purgatorio (1574); De originis peccato disceptatio (1576); De tribus bonorum generibus elemosyna, jejunio et oratione (1580). ...
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Editoria
Nelle arti grafiche, l’operazione che permette, mediante l’adeguata utilizzazione degli spazi fra caratteri e segni, e, in altezza, delle interlinee di spaziatura, di ottenere la giustezza prevista [...] , come scrive s. Paolo, «l’uomo è giustificato per la fede indipendentemente dalle opere della legge» (Romani 3, 28) e se il peccato di Adamo ha corrotto la natura umana tanto da privarla del libero arbitrio, la g. avverrà solo per fede, che è ferma ...
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BUCCELLA, Filippo
Domenico Caccamo
Nipote di Niccolò, che era chirurgo alla corte di Stefano Báthory, raggiunse lo zio a Cracovia quando questi, consolidata la propria posizione economica, cominciò [...] dai sensi ma li supera, mentre al falso bene l'uomo è deviato dai sensi, che possono errare. Riduceva quindi il peccato all'errore: affermava con Platone che "omnem mali electionem ab ignoratione proficisci", ignoranza che è priva di colpa e quindi ...
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EXULTET
G. Cavallo
Con il termine E. si indica sia la formula di benedictio del cero pasquale sia il rotolo sul quale, nell'Italia meridionale, questa fu più volte trascritta. E. è infatti la prima [...] , la veglia di Pasqua era anche la notte in cui i catecumeni ricevevano il battesimo, risorgevano dalle tenebre del peccato alla luce della grazia. Punto insieme culminante e conclusivo di quei riti della veglia di Pasqua che vanno dalla benedizione ...
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Dottore della Chiesa (Aosta 1033 o 1034 - Canterbury 1109). Entrato attorno al 1059 nell'abbazia di Bec in Normandia, nel 1063 succedette al suo maestro Lanfranco di Pavia nella carica di priore e nel [...] l'opera principale di A., è di grande importanza per la dottrina della Redenzione nella teologia cattolica; per A. il peccato è un'infinita offesa di Dio e condonarlo senz'altro sarebbe contrario alla giustizia divina. Così resta soltanto la pena o ...
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Teologo (Parigi tra il 1160 e il 1185 - ivi 1236), da non confondere, come un tempo, con F. di Grève; studiò a Parigi, v'insegnò dal 1206, e dal 1218 alla morte fu cancelliere dell'università, nel momento [...] del bene (come bonum naturae e bonum gratiae): soprattutto nelle parti relative alla morale (classificazione delle virtù, dottrina del peccato e in particolare dottrina della sinderesi) l'opera ha esercitato una larga influenza. Per più parti dipende ...
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(ebr. Iyyōb)
Religione
Protagonista dell’omonimo libro dell’Antico Testamento, menzionato anche in altri passi biblici come esempio di virtù e di pazienza.
Il Libro di G., che appartiene ai Kĕtūbīm o [...] personaggio, Eliu (cap. 32-37), il quale illumina un altro aspetto del problema: il dolore ha la funzione di preservare dal peccato e di purificare. Dio stesso si rivela in una nuvola (cap. 38-41) ed espone la sua onnipotenza e la saggezza della ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...