La Chiesa di Roma prima e dopo Costantino
Da Vittore (189-199) a Liberio (352-366)
Emanuele Castelli
«Io sono in grado di mostrare i trofei degli apostoli: se vai infatti sul colle Vaticano o sulla [...] invece essere esortati al pentimento per ricevere da Dio il perdono; e se qualcuno cadeva in malattia e già faceva penitenza, lo si doveva immediatamente riammettere alla comunione62.
A Roma tale posizione mutò, almeno in parte, nel corso dell’anno ...
Leggi Tutto
CAGNOLI, Gerardo (Gerardus de Valentia, Gerardus de Panormo), beato
Clara Gennaro
Nacque a Valenza (Alessandria) probabilmente nel 1267.
Per primo il Volterrano affermò che apparteneva a nobile famiglia [...] 29 dic. 1342.
La spiritualità del C. sembra dominata soprattutto da un'istanza pauperistica e dagli ideali di mortificazione, di penitenza e di preghiera che - come del resto le forme devozionali da lui seguite - si rifanno direttamente alla vita e ...
Leggi Tutto
Poeta (n. Todi - m. Collazzone 1306). È il mistico che diede alla poesia italiana le note più acute di un'esperienza religiosa vissuta nelle sue accese esaltazioni, nei suoi prorompenti entusiasmi e nelle [...] ), determinò l'improvvisa conversione del marito, che vestì l'abito dei terziarî francescani, si diede per dieci anni alla penitenza, ed entrò infine nell'ordine dei frati minori (1278). Nel contrasto tra gli spirituali e i conventuali fu coi primi ...
Leggi Tutto
MANDEI
Giorgio Levi Della Vida
. Setta gnostica mantenutasi fino a tempi recenti col favore di speciali circostanze d'isolamento, nella xona paludosa presso il luogo di congiunzione tra il Tigri e [...] e le pratiche della loro fede primitiva, oppure "reliquie di quegli Ebrei che S. Giovanni battezzava col battesimo di penitenza". Il favore che incontrò la prima ipotesi spiega l'interesse mostrato per i mandei dal missionario carmelitano Ignazio di ...
Leggi Tutto
Monaco in Saint-Germain des Préz, nel suburbio di Parigi, visse nella seconda metà del sec. IX e nei primi decennî del X, sino al 923. Nel monastero scrisse il poema in esametri De bellis Parisiacae urbis, [...] parte popolare, come in stile semplice e piano sono scritti i Sermones, che ci rimangono, sulla Pasqua, l'Eucaristia e la penitenza.
Bibl.: De bellis Parisiacae urbis in Monum. Germ. Hist., II, p. 776 segg.; M. Bouillart, Histoire de l'abbaye royale ...
Leggi Tutto
CHIESA, Giannicola (al secolo, Marco)
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Genova il 25 apr. 1695 terzogenito di Bartolomeo e di Teresa Soppi (non Zoppi come riporta il van Luijk). Fin da fanciullo il C. trovò [...] e all'esterno dell'Ordine. L'esperienza in questo campo, che l'aveva già portato ad applicare su non pochi penitenti le teorie mistico-ascetiche di s. Teresa, l'aveva anche spinto a pubblicare Il religioso in solitudine o sian essercizj spirituali ...
Leggi Tutto
rivelare (revelare)
Antonio Lanci
Il senso proprio di " predire " è limitato a due esempi: Pd XXIX 133 se tu guardi quel che si revela / per Danïel, " quello che si manifesta per lo profeta Daniel " [...] , / sì che tosto convien che si riveli, " si manifesti, che Dio non soffera che di questo si passi senza penitenza o punimento " (Ottimo).
Qui potrebbe trattarsi di una forma riflessiva, come intendono Benvenuto (" propalet se per vitia "), il Buti ...
Leggi Tutto
Presso i Romani si diceva d. (devotio) l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per stornare un pericolo dalla comunità. Tipica è la devotio di Publio Decio Mure. Nell’età imperiale [...] , le pratiche di pietà.
In origine (13° sec.) si chiamò d. l’autoflagellazione collettiva cui si sottoponeva per penitenza la confraternita dei disciplinati; quindi la parola indicò le laudi drammatiche che i disciplinati recitavano in determinate ...
Leggi Tutto
Monaco bretone (n. in Inghilterra 354 circa - m. forse presso Alessandria 427 circa); fu sullo scorcio del sec. 4º (forse attorno al 384) a Roma, che abbandonò (410: sacco di Alarico) con il monaco e discepolo [...] l'uomo ma è solo fatto esterno che opera a modo di esempio; tale il Vecchio Testamento, il Nuovo, la vita e l'insegnamento di Gesù. Ne conseguiva una negazione del peccato originale, della necessità del battesimo, dell'efficacia della penitenza. ...
Leggi Tutto
. L'aggettivo "apostolico" si trova, fin dal sec. II, riferito a cose o persone in istretta relazione con gli Apostoli: perciò il Cotelier lo usò per designare un gruppo di scrittori, contemporanei o immediati [...] dell'organizzazione ecclesiastica, della preghiera, del rito, dei rapporti con il giudaismo e con il mondo greco-romano alla penitenza, dai doveri morali del cristiano alla difesa contro le accuse rivolte alla nuova religione, per cui la Lettera a ...
Leggi Tutto
penitenza
penitènza (ant. penitènzia) s. f. [dal lat. paenitentia (o poenitentia), der. di paenitere «pentirsi»]. – 1. a. Pentimento, senso di rincrescimento per un errore fatto (o per una serie di errori), per una decisione presa, per un...
penitente
penitènte agg. e s. m. e f. [dal lat. paenĭtens (o poenĭtens) -entis, part. pres. di paenitere «pentirsi»]. – 1. a. Come agg., che si pente dei proprî errori, delle proprie colpe: a questa etade è necessario d’essere p. del fallo...