La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] ) se devi fare un raccolto e il tempo è stretto, mica ci stai a pensare sopra, chiami la gente di fuori e via (Pennacchi, Canale Mussolini, p. 77)
(27) i ragazzini ti tiravano i sassi appresso: […] erano colpa dei militari tutti i guai e la fame che ...
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Pittore veneziano (primi decennî sec. 16º), seguace di Giorgione, fu in rapporto col gruppo trevigiano di P. M. Pennacchi e di D. Capriolo. Importante è la Madonna (unica opera firmata e datata 1511) nel [...] duomo di Lendinara, di schema belliniano, ma la sua pittura appassionata meglio si adatta ai soggetti profani, tra cui i cosiddetti Verdelotto e Ubretto (Roma, palazzo Venezia), il Suonatore di violino ...
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PENNACCHIO (fr. pendentif; sp. trompa; ted. Zwickel, Pendentif; ingl. pendentive)
Giorgio Rosi
Architettura. - In un arco o in una serie di archi si dicono pennacchi quelle porzioni della parete frontale [...] secondo uno schema embrionalmente noto ai Romani (Villa Adriana a Tivoli; v. I, tav. XCII), il raccordo prende il nome di pennacchio a tromba. Ne troviamo esempî nei palazzi sassanidi di Fīrūzābād e di Sarvistan (figg. 5 e 6) e nelle chiese armene ...
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Pittore. Nacque a Venezia nel 1494; morì, assassinato dal padrigno, nel 1528. Fu probabilmente discepolo del suocero, il trevisano Pier Maria Pennacchi, a cui si attribuì la sua pietosa morte. Le opere [...] palesa una certa influenza del Pordenone (1520). Ma per lo più è il giorgionismo che si mescola al fare del Pennacchi (Ritratto di Giovane, Leningrado, Ermitage; due busti, Roma, Galleria Borghese [nn. 130-132]; Adorazione dei Magi, Motta di Livenza ...
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GIROLAMO da Treviso, il Vecchio
Alessandro Serafini
L'identificazione dell'artista, attivo nel Trevigiano negli ultimi tre decenni del Quattrocento, al quale vanno attribuiti i dipinti accomunati dall'identica [...] decimoquinto, Venezia 1912, pp. 117, 119-122, 310 s., 343; L. Coletti, Treviso, Bergamo 1926, pp. 92-95; G. Fiocco, Pier Maria Pennacchi, in Rivista dell'Istituto di archeologia e storia dell'arte, I (1929), pp. 99-102; E. Zocca, G. da T. il Vecchio ...
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plume
plume 〈plùm〉 [s.ingl. "piuma" usato in it. come s.f.] [LSF] Termine, di uso internazionale, per indicare forme a piuma o a pennacchio, quali i pennacchi di fumo che si formano sui grandi comignoli [...] industriali o le nubi di ioni che si formano in taluni fenomeni di scarica o in aeriformi irradiati da intensi fasci laser (per es., v. ottica adattabile: IV 340 b) ...
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uistitì Nome comune dei Mammiferi Primati Callitricidi appartenenti al genere Callithrix: scimmie platirrine lunghe 20-25 cm, diffuse nelle foreste dell’Amazzonia e del Mato Grosso, spesso allevate in [...] bianchi (Callithrix jacchus; v. fig.) e l’u. a pennacchi neri (Callithrix penicillata), con lunghi pennacchi sopra e davanti all’orecchio, coda anellata che supera la lunghezza del corpo; di dimensioni minori (15 cm) è l’u. pigmeo (Callithrix ...
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CUPOLA (cupŭla, dim. di cupa "botte")
G. Kaschnitz Weinberg
Per c. si intende la copertura a vòlta sferica o a sezione conica di uno spazio rotondo, quadrato o poligonale. Il passaggio dalle piante quadrate [...] e da c. di monumenti funerari in pietra squadrata come la tomba di Qusair an-Nuwayis, presso Amman, che è la più antica c. a pennacchi (pendentif) in pietra tagliata del tardo II o degli inizî del sec. III a. C. (Baldwin Smith, The Dome, 1950, p. 58 ...
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anatomia C. diaframmatica Ciascuna delle due metà arrotondate e convesse del diaframma, il cui profilo e la cui mobilità sono ben visibili allo schermo radioscopico. C. pleurica La parte più elevata della [...] quando la pianta dell’ambiente da coprire è poligonale il raccordo con la struttura in elevazione si ottiene mediante pennacchi, cuffie o trombe. A volte la c. s’imposta sopra un tamburo, generalmente cilindrico.
Elemento espressivo dell’architettura ...
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GIOVANNI MATTEO (Giovanni) di Giorgio da Treviso
Alessandro Serafini
Si ignorano la data e il luogo di nascita di questo frescante attivo a Treviso tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Il padre [...] di Feltre, Angelo Fasolo (Demattè, 1982, p. 45).
Fin dal 1488 G. ebbe bottega in Treviso insieme con Girolamo di Giovanni Pennacchi. Infatti il 21 novembre di quell'anno il cavaliere Alvise Barisan diede in affitto a lui, a suo padre Giorgio e a ...
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pennacchiato
agg. [der. di pennacchio], non com. – Ornato di un pennacchio o di formazione simile a un pennacchio: fino a piè dell’Etna sempre pennacchiato di fumo (Capuana).
pennacchio
pennàcchio s. m. [lat. tardo pinnacŭlum: v. pinnacolo]. – 1. a. Mazzo di penne, variopinte o di uno stesso colore, usate come ornamento negli elmi dei guerrieri antichi, nel cappello di certe divise militari, sui finimenti di cavalli...