Umanista (Rotterdam 1466 o 1469 - Basilea 1536); tradusse il nome Geert Geertsz nell'altro umanistico, con cui è universalmente noto, di Desiderius Erasmus. Orfano di padre e di madre, entrò a 12 anni [...] . Rucellai e molti altri, insieme al lavoro umanistico, lo studio del greco con G. Lascaris e M. Musuro, l'attività editoriale a Venezia e uomo interiore che l'Umanesimo aveva condannato nel pensiero medievale. Gli anni dal 1519 al 1522 furono anni ...
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Uno dei dodici Apostoli. Secondo il Vangelo di Matteo (16, 17-19; cfr. Giovanni, 1, 42) il suo nome originario, reso in italiano come Simeone o, per lo più, come Simone (gr. Σίμων), figlio di Giona, fu [...] tra tutti, dai più considerato come interpretazione del pensiero di Gesù da parte della comunità rappresentata da Matteo dei giusti.
Atti di Pietro. - Atti apocrifi il cui originale greco, forse composto a Roma o in Asia Minore verso la fine del ...
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Filosofo (Figline Valdarno 1433 - Careggi 1499). Autore di un ampio lavoro di traduzione e di commento dell'opera di Platone, di Plotino e degli scritti ermetici, fece conoscere alla cultura europea un [...] compiere tali studi. Poco tempo dopo iniziò anche lo studio del greco, del quale s'impadronì ben presto; avuta in dono da Cosimo anni è l'incompleto commento a s. Paolo (1497).
Pensiero
La speculazione del F. si muove nell'ambito della tradizione ...
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Scrittore greco (Cheronea, Beozia, 50 d. C. - ivi dopo il 120). Studiò ad Atene presso il platonico Ammonio, e dopo alcuni viaggi tornò nella sua città, donde però si allontanò ripetutamente per incarichi [...] degli interessi di P., un erudito tipico rappresentante della cultura greca della sua età. È difficile individuare le fonti delle sue opere e scorgere un chiaro sviluppo del suo pensiero per l'assenza di sistematicità nell'accogliere idee altrui ed ...
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Filosofo e scienziato greco (n. Apamea di Siria 135 a. C. circa - m. metà sec. 1º a. C.). Scolaro di Panezio di Rodi, fu con lui uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta media stoa: per la vastità [...] scientifico superò peraltro di gran lunga il maestro, manifestandosi a noi, più in forza dell'enorme influsso esercitato sul pensiero posteriore che attraverso le sue opere, quale una delle più complesse e imponenti figure di tutta la cultura antica ...
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Umanista (Tolentino 1398 - Firenze 1481). Miscuglio di orgoglio e bassezza, è una figura tipica dell'Umanesimo: pronto all'adulazione come alla maldicenza e all'invettiva (aspre soprattutto le polemiche [...] sostenuta peraltro da profondità di pensiero. Ha lasciato alcune orazioni e lettere (anche in greco).
Vita
Discepolo di Gasparino il Magnifico abrogò il bando e lo chiamò a leggere greco nello studio di Firenze. Giunto appena a Firenze, morì. ...
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Cardinale, teologo e umanista (Trebisonda 1403 - Ravenna 1472), fattosi monaco basiliano nel 1423, cambiò in B. il nome battesimale di Basilio; fu al servizio di Giovanni VIII di Costantinopoli (1426) [...] contro le accuse dell'aristotelico Giorgio di Trapezunte, scrisse in greco, e poi voltò in latino, un'ampia trattazione che teologiche, ricche di dottrina, sorrette da grande equilibrio di pensiero. Si adoperò invano con grande fervore, con gli ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] , comunque, che in questo viaggio P. visitò la Magna Grecia e la Sicilia, e fu a Siracusa alla corte di Dionisio e sulle dissomiglianze delle cose, l'anima è ricondotta al pensiero dei supremi esemplari verso cui tali somiglianze si orientano, e ...
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Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] l'anno dopo (322) di una malattia di stomaco.
Opere e pensiero
Circa la storia e il carattere degli scritti di A. molta chiamata, sembra, perché posta "dopo i libri di fisica", in greco τὰ μετὰ τà ϕυσικά; 4) Opere morali e politiche: Etica Eudemea ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] congiunzione di antichissime pratiche artigianali di tipo chimico con elementi filosofici greci (platonismo, pitagorismo e, soprattutto, aristotelismo) e con forme di pensiero più arcaiche, radicate nei miti cosmogonici. L’alchimia medievale, che si ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...