Scienza indiana: periodo classico. La medicina ayurvedica
Antonella Comba
La medicina ayurvedica
La medicina come Veda
Nel subcontinente indiano sono nati e si sono sviluppati molti sistemi terapeutici [...] alterate colgono negli oggetti qualità che essi non possiedono, come solidità nel cielo o vacuità nella terra. Nefasta è la percezione di fantasmi e demoni, come pure il non vedere la fiamma di un fuoco, oppure vederla con colori non corrispondenti ...
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Dispositivo cinematografico
Lucilla Albano
Per 'dispositivo cinematografico' si intende una delle forme simboliche in cui si è organizzata la rappresentazione del mondo tramite la visione (e l'ascolto) [...] è una singolare congiunzione di reale e di artificiale in cui lo spettatore vive la contraddizione tra ciò che "sente" (la percezione quasi "sensoriale" di ciò che vediamo e le reali emozioni e sentimenti che il film provoca) e ciò che "sa" (il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il concetto moderno di coscienza, come spazio interiore di trasparenza, viene costruito [...] è di essere una cosa che pensa, e abbiamo detto che l’essenza del pensiero consiste in questa coscienza (conscience) e questa percezione che lo spirito ha di tutto ciò che accade in lui” (Trattato dello spirito dell’uomo, 1666). Nello stesso senso va ...
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Concetto presente nella Critica della ragion pura (➔) (1781) di Kant. Il termine, desunto dal linguaggio giuridico, viene adoperato allo scopo di spiegare con quale pretesa di legittimità i concetti puri [...] necessariamente alle categorie. Infatti, essendo l’esperienza in senso forte ‘conoscenza mediante la connessione di percezioni’, le categorie, quali articolazioni dell’Io penso o appercezione trascendentale, risultano condizioni della possibilità ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] riferimento a un insieme complesso di processi in cui sono coinvolte anche altre funzioni cognitive come l’attenzione, la percezione e tutte quelle abilità che hanno a che fare con l’intelligenza generale. I processi specificamente mnestici sono la ...
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Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] , che tuttavia negarono ogni forma di innatismo. In una prospettiva radicalmente empiristica, G. Berkeley chiamò i. anche le percezioni sensibili. Un significato più specifico attribuì al termine I. Kant, che l’adoperò per designare i concetti della ...
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Filosofia
La coscienza che l’io ha di sé stesso. Il termine ha trovato la più larga utilizzazione nel linguaggio idealistico, a partire da Kant in cui l’a. è la coscienza che ha di sé l’io puro quale condizione [...] faccio, penso ecc.; esso declina o scompare negli stati di depersonalizzazione, dove c’è estraneamento dal mondo delle percezioni, senso di automatismo dei processi volitivi, perdita del sentimento dell’Io; l’alterazione piena dell’a. di esecuzione ...
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PSICHIATRIA (XXVIII, p. 446; App. II, 11, p. 624)
Lucio BINI
Neurofisiologia. - La funzione di stato di coscienza, intesa come quella di un direttore d'orchestra che controlla e stimola le attività psichiche, [...] somatiche, giungono informazioni sulle funzioni dei visceri e delle pulsioni istintive e si collegano con le esperienze di percezioni del mondo esterno e della memoria intelligente. Le informazioni elaborate a creare uno "stato dinamico" (P. Guiraud ...
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Filosofia
Nella filosofia scolastica, l’attribuzione di una realtà oggettiva ai concetti universali. Nella filosofia moderna, ogni dottrina che consideri l’oggetto della conoscenza come esistente in sé, [...] appellandosi a un r. del ‘senso comune’, proponevano di identificare con le stesse cose reali l’oggetto proprio delle percezioni sensibili.
In funzione anti-idealistica si richiamò al r. empirico anche I. Kant, quando nella Critica della ragion pura ...
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Sociologo e psicologo sociale statunitense (Russel, Virginia, 1863 - Berkeley, California, 1947). Prof. di sociologia all'univ. di Chicago e alla Harvard University; a lui si deve la teoria sociologica [...] della situazione", intendendo con questo tener presente sia lo stato dell'organismo, sia i dati ambientali, sia le percezioni "soggettive" che lo riflettono. E a base di ogni spiegazione sociologica sarebbe la correlazione tra tendenze soggettive ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.