Brazelton, Thomas Berry. – Medico pediatra statunitense (Waco, Texas, 1919 - Barnstable, Massachusetts, 2018). Docente di Pediatria clinica dal 1988 alla Harvard Medical School di Boston (poi professore [...] di valutazione del comportamento del neonato) ha rivoluzionato le teorie sullo sviluppo infantile, asserendo la centralità delle percezioni e delle emozioni del neonato e rilevando il suo ruolo centrale nell’orientare le modalità di accudimento e ...
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Suggestione che si esercita quando all’interno della coscienza del singolo si ha una dualità, per cui uno dei contenuti di questa, non più controllato e perciò avvertito nella sua forza, s’impone a tutti [...] . È effetto di a. ciò che nella condotta e nelle opinioni deriva da una prevenzione o da una tendenza acquisita.
Nell’a. più propriamente patologica, una convinzione può determinare nella coscienza le impressioni e le percezioni atte a convalidarla. ...
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In psichiatria, secondo il Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM IV Text Revision, 2000), psicosi caratterizzata da «diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti degli altri (tanto [...] al problema della gelosia nei suoi rapporti con la p. e l’omosessualità, cui segue la nota formulazione della percezione dell’ostilità inconscia.
M. Klein ha compiuto il tentativo più impegnato e ambizioso di tracciare lo sviluppo del pensiero ...
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Giurista italiano (Firenze 1933 - ivi 2022); prof. univ. dal 1963, ha insegnato storia del diritto medievale e moderno a Firenze. Opere principali: Ricerche sulle obbligazioni pecuniarie nel diritto comune [...] Firenze di fine secolo, 1893-1896 (1988); Assolutismo giuridico e proprietà collettive (1990); Il dominio e le cose: percezioni medievali e moderne dei diritti reali (1992); Scienza giuridica italiana: un profilo storico, 1860-1950 (2000); Mitologie ...
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Filosofo inglese (Londra 1866 - ivi 1925), uno dei maggiori esponenti del neohegelismo inglese. La sua opera teorica principale è The nature of experience (1º vol. 1921; 2º, post., 1927, a cura di C. D. [...] ". Questa relazione è del tipo di quella che s'istituisce nella percezione di un altro da parte di un io (percezione contemporaneamente di sé stesso e dell'altro, percezione di queste percezioni, ecc.). La natura dell'universo è per M. una natura ...
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Inconscio
CCesare L. Musatti e Enzo Funari
di Cesare L. Musatti e Enzo Funari
Inconscio
sommario: 1. Via metafisica e via psicologica al concetto di inconscio. 2. L'epoca dell'ipnosi. 3. Ipnosi e isteria. [...] psichico i vari rapporti delle istanze (l'Io, il Super Io e l'Es) fra loro, indicando anche la zona della percezione-coscienza e del preconscio. Manca invece in quel disegno l'indicazione dell'inconscio; e ciò perché (pur essendo anche l'Io e ...
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Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità [...] ’Io è la semplice coscienza del molteplice sensibile, e di D.Hume che, più radicalmente, lo riduce a un fascio di percezioni in perpetuo fluire. In I. Kant l’Io, in quanto «io penso», diventa una funzione trascendentale che unifica il molteplice dell ...
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Filosofo (Edimburgo 1711 - ivi 1776). Rimasto orfano di padre a tre anni, trascorse l'infanzia a Ninewells con la madre. Successivamente fu di nuovo a Edimburgo e studiò in quella università. Nel 1734 [...] è spinta a credere a un nucleo stabile dell'oggetto percepito. Di fatto noi abbiamo una serie di percezioni, ma nessuna esperienza di questo nucleo stabile. L'idea di un'anima o di un io non è altro che un principio inintelligibile, la finzione ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] aspetti dell’attività dell’i.: nella Psychologia empirica di C. Wolff si distingue l’i. in «facoltà di produrre le percezioni delle cose sensibili assenti» e in facoltà capace di «produrre, mediante la divisione e la scomposizione delle immagini, l ...
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io
Geni Valle
La cabina di regia della nostra personalità
Il termine io non è soltanto un pronome: esso indica il modo di essere di un individuo in quanto distinto da tutti gli altri. Nella filosofia [...] e soltanto attraverso un lento e graduale processo diviene capace di percepire il proprio corpo e sé stesso, distinguendo queste percezioni da quelle che ha del mondo esterno. È un momento importante quello in cui un bambino dice per la prima ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.