Orientalista francese (Marsiglia 1794 - Parigi 1878), prof. all'École des langues orientales vivantes. Si occupò di arabo, persiano e turco, ma soprattutto di hindi e ūrdu (Histoire de la littérature hindoue [...] et hindoustanie, 1839-47; 2a ed. 1870-71) ...
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Figlio (sec. 6º a. C.) di Ciro il Vecchio e fratello legittimo di Cambise, il cui nome persiano era Bàrdiya. Prima della spedizione d'Egitto secondo l'iscrizione di Bīsutūn, o durante essa secondo il racconto [...] di Erodoto, fu ucciso per ordine del fratello, per motivi e in circostanze ignote. Più di questo è famoso il falso S., il medo Gaumata ...
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Orientalista (Ginevra 1820 - Londra 1902), direttore della sezione manoscritti orientali del British Museum; prof. di arabo e persiano a Londra e a Cambridge. Si occupò anche di sanscrito, ma le sue opere [...] più insigni per erudizione e precisione sono i grandi cataloghi dei manoscritti persiani (1879-83; suppl. 1895), turchi (1888) e arabi (1894) del British Museum ...
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Soprannome del filosofo e scienziato as-Sayyid ash-Sharif (Tagiū, Māzandarān, 1365 - Shīrāz 1413). Autore di opere in persiano e in arabo, tra cui un Libro delle definizioni (Kitāb at-ta῾rifāt) di termini [...] filosofici, teologici e mistici ...
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Poeta musulmano d'India (Sialkot, Panjāb, 1873 o 1877 - Lahore 1938). La sua opera in urdū e in persiano è ricca di esuberante lirismo e si sforza di adattare le forme tradizionali della lirica orientale [...] per esprimere un ideale dapprima di nazionalismo indiano, poi di rinascita spirituale panislamica. Il Pakistan lo considera come il suo poeta nazionale. Opere poetiche principali: Terāne-i Muslim ("Il ...
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Figlio di Eraclio esarca d'Africa (575-641). Abile generale, spodestò il tirannico Foca (610), dedicandosi subito al problema persiano: dopo 16 anni di vittorie e abili ritirate, impose ai Sasanidi (628) [...] : fatto un accordo con gli Avari, nuovi alleati dei Persiani, passò (623) attraverso la Cappadocia e l'Armenia in territorio persiano, vincendo Cosroe. Ebbe ancora limitati successi nel 624 e nel 625, in una alterna vicenda di progressi e di abili ...
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Orientalista (Parigi 1758 - ivi 1838), prof. di arabo nella École des langues orientales vivantes e (dal 1806) di persiano al Collège de France. Emerse soprattutto nell'arabistica: pubblicò, tradusse e [...] sunteggiò numerosi testi di grammatica, poesia, prosa, storia, geografia, teologia, valendosi della raccolta di manoscritti della Bibliothèque Royale (ora Nationale). Preziosa è la Grammaire arabe (1806; ...
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Metropolita siro nestoriano del sec. 7º; ci è pervenuta una sua traduzione siriaca di un libro giuridico compilato in persiano, composto di un'introduzione generale e di una serie di ventidue decisioni [...] di casi di diritto familiare ed ereditario ...
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Metropolita di Nisibi del 5º sec. d. C., con la sua azione violenta e con l'aiuto del re persiano Firūz (457-484), spinse la chiesa siriaca persiana al nestorianesimo; fu autore di omelie, discorsi funebri [...] e lettere ...
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Fratello (m. 305 a. C.) di Timoteo; gli succedette nel 337. Rinsaldò il proprio dominio profittando dello sfacelo dell'impero persiano e destreggiandosi abilmente di fronte ad Alessandro Magno e nelle [...] lotte dei Diadochi. Dopo 32 anni di buon governo, morì lasciando due figli, che furono affidati alla moglie Amastri ...
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persiano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. a. Della Persia, paese e stato antico e moderno dell’Asia occid. tra il Mar Caspio e il Golfo Persico (oggi denominato ufficialmente Repubblica Islamica d’Iràn, pers. Īrān): l’antico impero p.; le guerre...
persa1
pèrsa1 (o pèrsia) s. f. [lat. pĕrsea, dal gr. περσέα, nome di una pianta non bene identificata, forse la balanite egiziaca]. – Nome region. dell’erba maggiorana.