VOLPE, Gioacchino
Enrico Artifoni
– Nacque a Paganica (L’Aquila) il 16 febbraio 1876 da Giacomo, farmacista e segretario comunale, e da Bianca Mori, maestra elementare senese.
Ebbe il nome del nonno [...] : il ginnasio a Rimini, ma soprattutto il liceo a Pesaro negli anni 1892-95, dove ebbe tra i professori Giuseppe Picciòla, carducciano già allievo della Scuola normale di Pisa e Bernardino Feliciangeli, studioso di storia locale. È possibile un certo ...
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rimanente
Maurizio Dardano
Riproduce il francese antico remanant, " resto ", " ciò che rimane ". Appare quattro volte nel Fiore: ma se d'un bascio l'avessi inarrato, / saresti poi certan del rimanente [...] 3, CLXVIII 11.
L'espressione del rimanente è un calco dall'antico francese; appare soltanto in If XXVI 115 a questa tanto picciola vigilia / d'i nostri sensi ch'è del rimanente / non vogliate negar l'esperïenza, / di retro al sol, del mondo sanza ...
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crescere
Secondo la distinzione tra il c., il ‛ dilatarsi ' e il ‛ progredire di piccola cosa in grande ', precisata nel passo di Cv IV XIII 1 dico che propriamente crescere lo desiderio de la scienza [...] non è sempre uno, ma è molti... sì che, propriamente parlando, non è crescere lo suo dilatare, ma successione di picciola cosa in grande cosa, il verbo, specie nell'uso assoluto, dovrebbe significare " aumentare ", con la supposizione che il soggetto ...
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suocero (socero)
Maria Adelaide Caponigro
Ricorre in If XXIII 121 a tal modo il socero si stenta / in questa fossa...: la stessa pena di Caifas (stare crucifisso in terra con tre pali) è data al sacerdote [...] padre e s. di Filippo il Bello; e Pd XVI 120 L'oltracotata schiatta [degli Adimari]... / già venìa sù, ma di picciola gente; / sì che non piacque ad Ubertin Donato / che poï il suocero il fé lor parente: " ad quod sciendum quod dominus ...
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corredare
Lucia Onder
Nel significato di " fornire ", " provvedere di ciò che è necessario ", compare in Cv IV XXVII 13 disertate vedove e pupilli... rapite a li men possenti... furate e occupate l'altrui [...] 'e' non serà ben corredato.
Con costrutto riflessivo, nel senso di " adornarsi ", " fregiarsi ", in Pd VI 112 Questa picciola stella si correda / de' buoni spirti che son stati attivi (" s'adorna, perché corredi propriamente si domandano quelli, che ...
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NERI, Tommaso
Stefano Dall'Aglio
Figlio di Lorenzo, nacque a Firenze intorno al 1514.
Aveva infatti 14 anni quando, il 18 ottobre 1528, ricevette l’abito domenicano nel convento di S. Domenico di Fiesole [...] , anche se a detta del confratello Serafino Razzi non aveva doti vocali particolarmente spiccate: «non havea gran voce, ma picciola et ottusa» (Cronica, c. 95v). Nei repertori domenicani è ricordato anche per la spiccata erudizione e per la vita ...
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Bernardino di Fosco
Augusto Vasina
Nella rassegna dei Romagnoli, rievocati da D. per voce di Guido del Duca nella seconda cornice del Purgatorio, un particolare rilievo ha B. di F. da Faenza. Di lui [...] di umili natali: Quando in Bologna un Fabbro si ralligna? / quando in Faenza un Bernardin di Fosco, / verga gentil di picciola gramigna? (Pg XIV 101): dove, accanto al rimpianto del poeta per l'ordinata vita delle generazioni passate, è dato cogliere ...
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formalitade
Alfonso Maierù
Sostantivo derivato da ‛ forma ', ‛ formale ', occorre una sola volta nel Convivio e denota ciò che attiene alla forma o all'essenza di qualcosa: nel nostro caso, della nobiltà, [...] a ‛ defettiva forma ', o vero differenza, cioè ‛ belli costumi ', che non comprendono ogni formalitade di nobilitade, ma molto picciola parte, sì come di sotto si mostrerà (cfr. XVI ss.): la differenza specifica belli costumi posta nella definizione ...
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prora (proda)
Antonio Lanci
Nel senso proprio di " prua ": If VIII 29 l'antica prora della barca di Flegiàs; XXVI 141 e Pg XXX 58; in If XXI 13 chi ribatte da proda e chi da poppa, si ha la forma ‛ proda [...] paragona la redazione di un'opera a una traversata per mare: Pd XXIII 68 Non è pareggio [" braccio di mare "] da picciola barca / quel che fendendo va l'ardita prora, il mio " ingegno poetico ", con riferimento all'ardua materia del Paradiso (cfr. Pg ...
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gramigna
La g. è " erba vile che agevolmente barbica e dilatasi ", dice il Lombardi (nel commento a Pg XIV 102); e in questo senso proprio D. usa il termine, in sede di paragone, là dove descrive le [...] , in contesto figurato, è implicito un paragone: Quando in Bologna un Fabbro si ralligna? / quando in Faenza un Bernardin di Fosco, / verga gentil di picciola gramigna? (XIV 102): " di picculo nascimento ingentilisca e facciasi grande " (Buti). ...
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picciolo2
pìcciolo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. a. Nome del denaro ridotto di peso e di valore, quando furono coniati i primi grossi (v. piccolo2). b. Moneta fiorentina del valore di un quarto di quattrino: trovai ch’egli...