Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] idee di Bembo e il punto di vista fiorentino si ebbe solo con l’Ercolano di edulcorate del pensiero ascoliano (come quella di Francesco D’Ovidio). La tesi di Ascoli, serie di interventi dello scrittore ➔ Pier Paolo Pasolini che presero l’avvio con ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] letteraria all’uso degli autori fiorentini del Trecento, soprattutto ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio del diritto veneziano (secoli XIII-XVIII), Padova, Esedra.
Tomasoni, Piera (1994), Veneto, in Serianni & Trifone 1994, pp. ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] tonica come nel più antico fiorentino (dea, stea, deano Branca 2002, vol. 2°.
Bruni, Francesco (1990), Boccaccio e l’invenzione della , pp. 221-258; 29, pp. 3-66.
Ricci, Pier Giorgio (1962), Svolgimento della grafia del Boccaccio e datazione del codice ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] si trovano in un manuale precedente (1918), di Pier Gabriele Goidànich, che fu pubblicato con dichiarati fini della lingua fiorentina, edizione critica a cura di I. Bonomi, Firenze, Accademia della Crusca.
Soave, Francesco (2001), Gramatica ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] uniformità della sua costruzione diretta. Pier Jacopo Martello in Il vero Parigino esso I, iv, 2): il fiorentino è fonte di comunicazione viva e Modena, Bartolomeo Soliani, 1706).
Soave, Francesco (2001), Gramatica ragionata della lingua italiana, ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] in buona parte dalle élite fiorentine che andavano acquisendo anche il (Lettera di Esterolo Visconti podestà di Como al Duca Francesco Sforza, 1451; cit. da Tavoni 1992: 217) Paschi di Siena, 3 voll.
Fiorelli, Piero (1994), La lingua del diritto e ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] Biagio Marin al friulano di ➔ Pier Paolo Pasolini, dal tursitano di Albino Pierro dall’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna, per sfociare nel quella romana, attraverso il «pianerottolo» fiorentino del Primo libro delle favole), mettendo ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] alla propensione all’uso affettato del fiorentino, anche popolare, o di altre , La Nuova Italia, pp. 73-87.
Bruni, Francesco (1984), L’italiano. Elementi di storia della lingua didattica, Roma, Carocci.
Lucchi, Piero (1982), Leggere, scrivere e abbaco ...
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D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] il fiorentino, secondo l'indicazione manzoniana, ma corretto dalla lingua della tradizione letteraria: "il fiorentino odierno 1926 e Napoli 1932); il primo raccoglie contributi su Ugolino, Pier delle Vigne, i simoniaci; il secondo è dedicato al ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] di ➔ Dante e di ➔ Francesco Petrarca.
Rappresentata alla corte degli Estensi di ascendenza letteraria con il linguaggio fiorentino a lui contemporaneo, non senza siciliano, Firenze, la Nuova Italia.
Bertinetto, Pier Marco (1976), Il ritmo della prosa ...
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