L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] lingua, che i migliori scrittori e non i luoghi o i tempi dovessero essere i modelli su cui regolarla. ➔ PietroBembo, veneziano, nelle Prose della volgar lingua del 1525 fissò le ragioni ideologiche, culturali e letterarie della ricerca nelle Tre ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] notaio bolognese nel 1287, quando il poeta era appena ventiduenne); la codificazione cinquecentesca ad opera di ➔ PietroBembo, che addita espressamente un modello acronico e immutabile, quello dei classici trecenteschi, collegando strettamente l’uso ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] conoscenze letterarie del giovane poeta, che non si limitano affatto al solo Petrarca, ma coinvolgono autori quali ➔ PietroBembo, ➔ Benedetto Varchi, Della Casa, ➔ Torquato Tasso (Baldi 1966).
Dai due ultimi in particolare Milton desume anche l ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] pur sempre concessioni nella fonetica e nella morfologia ai volgari locali. Il successo della proposta arcaizzante di ➔ PietroBembo, che appoggiava la lingua letteraria all’uso degli autori fiorentini del Trecento, soprattutto ➔ Francesco Petrarca e ...
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Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] molti punti di incontro. Giustiniani e Querini avevano indirizzato il Libellus a Leone X, sostenitore degli studi umanistici e di PietroBembo, e lo stesso Giustiniani, studioso attento dei classici e lettore di Petrarca, nel 1514, si era rivolto all ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] varietà locali su base toscana.
Nel Seicento si diffuse e si stabilizzò la norma elaborata nel Cinquecento da ➔ PietroBembo per la lingua letteraria, che si riconvertì in norma per la comunicazione ordinaria, estendendosi anche all’oratoria (sacra ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] ed esperienze positive che erano maturate a Padova nella coeva Accademia degli Infiammati, animata da personaggi illustri come Pietro ➔ Bembo e Sperone Speroni. Quest’ultimo ne fu presidente nel 1542, proprio lo stesso anno della pubblicazione del ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] al conguaglio linguistico su scala nazionale (Librandi 1993; ➔ Chiesa e lingua). Che nello stesso anno 1525 il cardinale ➔ PietroBembo (1470-1547) pubblichi le Prose della volgar lingua e Martin Lutero (1483-1546) La Messa tedesca è emblematico dei ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] stile «intralciato» della prosa italiana, la sua propensione ai periodi complessi, al modello boccacciano canonizzato da ➔ PietroBembo; in particolare viene presa di mira la costruzione inversa della frase rispetto a quella diretta (soggetto-verbo ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] cortigiane, sopravanzate dal modello di lingua letteraria fiorentina trecentesca propugnato dalle Prose della volgar lingua di ➔ PietroBembo (1525), destinato a diventare il canone nel settore della produzione scritta di livello colto, può essere ...
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bembesco
bembésco agg. (pl. m. -chi). – Del letterato veneziano Pietro Bembo (1470-1547) e della sua opera: la poesia b., il platonismo b.; le teorie b. sulla fiorentinità della lingua italiana. ◆ Oggi, con lo stesso sign. e gli stessi usi,...
prova
pròva (ant. pruòva) s. f. [deverbale di provare; ma un lat. proba è già documentato in età tarda e medievale]. – 1. Atto, o serie di atti, operazione, procedimento, aventi lo scopo di conoscere, verificare, dimostrare le qualità, le...