Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] in audaci contrasti, che ebbero l’immediata conseguenza di una svolta nella pitturadi quel momento, via via che i pittori – , Royal Library, inv. 12778).
Ma Michelangelo perfezionò il genere del disegno d’omaggio per Tommaso de’ Cavalieri, il ...
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Pittore e incisore (Leida 1606 - Amsterdam 1669). Figlio del mugnaio Harmen Gerritszoon van Rijn, penultimo di nove figli, R. fu mandato nel 1615 alla scuola latina di Leida, ma, dopo aver passato le prove [...] a R. la possibilità di entrare in contatto con la pitturadi storia e di soggetto mitologico. Forti segnali periodo di attività risalgono dipinti digenere, alcuni ritratti familiari e dipinti di soggetto storico e religioso: La lapidazione di s. ...
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Rappresentazioni pittoriche di scene per lo più d'ispirazione socialpopolare, talvolta con intenti politici, eseguite, anche a più mani, su muri, facciate di edifici, grandi pannelli di materiale vario, [...] genere posti in luoghi aperti. Nei m. la semplicità, spontanea o voluta, del tratto, insieme con la vivacità dei colori, crea un effetto di , il termine tende a evocare una pitturadi grandi dimensioni dalla marcata connotazione politica, ideologica ...
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Nome con cui è noto il pittore Giorgio da Castelfranco (erroneo il casato Barbarelli; n. Castelfranco Veneto forse 1477 - m. 1510). Capofila della scuola veneta del Cinquecento, con la sua opera ebbe un [...] Firenze, Uffizi). Rispetto ai modi della contemporanea pittura veneta, si tratta di una innovazione profonda. Nella Tempesta il colore è ricco e profondo, l'interpretazione del soggetto, sia esso mitologico o digenere, è basata su un senso nuovo del ...
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Pittore (Siviglia 1618 - ivi 1682). Massimo artista del barocco religioso, nelle sue opere rivelò una ricchezza nella pennellata e una padronanza tecnica notevoli, tutti elementi volti alla costituzione [...] , nelle ricche collezioni della sua città natale, la pittura veneziana e fiamminga, che furono decisive nell'avviarlo al condizionarono un certo tipo di critica che sottovalutò il suo vero valore poetico. Notevoli i suoi quadri digenere, le scene e i ...
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Pittore (Bassano 1510 circa - ivi 1592), figlio di Francesco il Vecchio. Completò la sua educazione a Venezia presso Bonifacio de' Pitati, il cui influsso è presente, accanto già a suggestioni tizianesche, [...] al Tiziano. Dal 1560 circa, la sua pittura fissò i modelli di quella che sarà la facile vena "bassanesca" della sua scuola, insistendo su particolari (pastori, animali, stoviglie) dei temi digenere tanto richiesti alla sua bottega, come le serie ...
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Pittore (Lop´jal, Vjatka, 1848 - Mosca 1926). Membro del gruppo degli Ambulanti, applicò la sua arte alla pittura, all'illustrazione alla scenografia, emergendo tra i protagonisti della corrente volta [...] 1876-77), si stabilì a Mosca. Abbandonati gli iniziali soggetti digenere (La piccola bottega di libri, 1875, Pietroburgo, Museo russo), trattò, nei vari storiche di Mosca. Fu insegnante dipittura e pubblicò studi di storia dell'arte e di archeologia ...
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Pittore e disegnatore (Mosca 1815 - Pietroburgo 1852), tra i primi rappresentanti del realismo nella pittura russa. Ufficiale dell'esercito a Pietroburgo, nel 1834 cominciò a frequentare i corsi serali [...] della vita della piccola borghesia del tempo, in quadretti digenere, satirici e umoristici, che spontaneamente si affiancano al teatro di Gogol e ai racconti allegorici di Krylov. Fu anche editore di giornali satirici da lui stesso illustrati, e ha ...
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Pittore (Münster, Vestfalia, 1496 - ivi 1547), risentì della pittura fiamminga e olandese. Eseguì per il duomo di Münster una tavoletta votiva (1538) e una serie di dipinti (1540 circa) con Sibille e Profeti [...] , 1564, Münster, Landesmuseum), eseguì inoltre una serie di Sibille e Profeti (Monaco, Alte Pinakothek; Münster, Landesmuseum Niedersachsisches Landesmuseum) ma si specializzò soprattutto come pittore digenere (Fiori, 1562 e Pavoni, 1566, Münster, ...
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Pittore dei Paesi Bassi (Groninga 1824 - L'Aia 1911). Si formò ad Amsterdam con due rappresentanti della pittura romantica, J. A. Kruseman e J. W. Pieneman. Dimorò qualche tempo in Germania e a Parigi [...] Scheffer, L. Gallait e J.-F. Millet. Dal 1855, affermatosi anche come ritrattista, si orientò verso scene digenere ispirate alla vita dei pescatori (Il pescatore annegato, 1861, Londra, Tate Gallery) e alla storia del popolo ebreo. Ebbe particolare ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...