GIOVANNI di Ser Giovanni, detto lo Scheggia
Laura Cavazzini
Nacque nel 1406 a Castel San Giovanni (l'odierna San Giovanni Valdarno), secondogenito di Jacopa e del notaio Giovanni; di cinque anni maggiore [...]
Fu questa una tappa fondamentale nella storia di un tale generedi decorazione, che vide la messa in opera con ogni probabilità, non andò molto più in là della pitturadi un cataletto per la Compagnia di S. Zanobi presso S. Maria del Fiore, perduto, ...
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MALINCONICO, Nicola
Luca Bortolotti
Nacque a Napoli il 3 ag. 1663, da Andrea, pittore, e Antonia De Popoli, sorella del pittore Giacinto. Secondo consuetudine, e come confermano le fonti a partire da [...] a Napoli per quel che riguardava la produzione di questo genere artistico ("Primieramente dipinse frutta, e fiori, quali la sua attività nell'ambito della pitturadi storia, anche in conseguenza di una fase di discepolato (poco meno che certa, ...
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GIUSTI, Salvatore
Ermanno Bellucci
Non si conoscono gli estremi biografici di questo pittore, attivo a Napoli fra il 1815 e il 1845. Tradizionalmente la data di nascita viene fissata al 1773 o al 1793; [...] Porzio, 1999, pp. 118 s.).
Tra il 1825 e il 1830, il G. fu impegnato nella pittura degli ornati digenere del salottino pompeiano nella reggia di Capodimonte (Id., 1991, p. 855). Partecipò all'esposizione borbonica del 1830 con un Paese con una cerva ...
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LONGHI, Alessandro
Francesco Sorce
Nacque il 12 giugno 1733 a Venezia, primogenito del pittore Pietro Falca, detto Longhi, e di Caterina Maria Rizzi (Vio, 1993, p. 163). Intrapresa la carriera artistica [...] S. Antonio Taumaturgo), uno dei rari dipinti digenere sacro dell'intera attività del Longhi.
Nel Nepi Scirè, Gallerie dell'Accademia di Venezia. Guida alla Quadreria, Venezia 1995, pp. 123-127; R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il Settecento, ...
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PIO, Angelo Gabriello
Andrea Daninos
PIÒ, Angelo Gabriello. – Nacque a Bologna il 2 aprile 1690 da Domenico e da Caterina Palmieri. Rimasto orfano di padre ancora bambino, la madre, compiuti i primi [...] in casa Rampionesi – prima testimonianza di un genere che avrebbe goduto di vasta diffusione nelle decorazioni a venire a Benedetto XIV…, Bologna 1758, p. 8; C.C. Malvasia, Le pitturedi Bologna..., Bologna 1766, ad ind.; R. Soprani - C.G. Ratti, ...
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FEREGUTTI (Feragutti, Feragutti Visconti), Giuseppe Adolfo
Elena Longo
Figlio di contadini, nacque in Canton Ticino a Pura, presso Ponte Tresa, il 25 marzo 1850. Il padre Lodovico, per garantire un [...] così lontani dai grandi quadri storici e digenere privilegiati dai professori dell'Accademia (per la Cesura, A. F. V. pittore, Milano 1982; G. Anzani-L. Caramel, Pittura moderna in Lombardia1900-1950, Milano 1983, pp. 60 s.; J. Soldini, La ...
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LEGNANI, Stefano Maria, detto il Legnanino
Lucia Casellato
Nacque a Milano il 6 apr. 1661, primogenito di Giovanni Ambrogio, pittore, e di Isabella Bussola, e fu battezzato nel duomo il 16 dello stesso [...] rococò - mostrano alcune innegabili affinità stilistiche con la pitturadi Cignani, e inoltre, nelle biografie del pittore anche alle possibilità fornite dalla stessa struttura visiva del genere del Sacro Monte, si svincola dalla più consueta ...
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ZEUSI (Ζεῦξις, Ζεύξιππος, Zeuxis)
P. Moreno
Pittore vissuto nella seconda metà del V sec. a. C. Fu, secondo il giudizio degli antichi, uno dei più grandi pittori greci. La fama delle sue opere ispirò [...] questa trasformazione che interessa tutta la storia della pittura greca sono nell'opera di Z. il passaggio dai grandi cicli parietali al quadro di cavalletto, il gusto per il soggetto digenere e la stessa dignità dell'artista, che pretendeva forti ...
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FASOLO, Giovan Antonio
Stefano Marconi
Figlio di Cristoforo, fabbro, di famiglia lombarda di Mandello del Lario (Como), nacque nel 1530. Visse e operò come pittore a Vicenza, dove era giunto presumibilmente [...] non meno lodato per questo lavoro, che nelle pitture fatte per l'Accademia nella rappresentazione dell'Andria naturale disposizione ritrattistica ha modo di esprimersi pure nelle due scene digenere affrescate nella loggia di villa Roberti a Brugine ...
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Vedi FAYYUM dell'anno: 1960 - 1994
FAYYŪM (Λιμνή; copto Phiüm)
S. Donadoni
E. Coche de la Ferté
È l'oasi più vicina alla valle del Nilo con la quale comunica per mezzo dell'uadi Bahr Yūsuf nel deserto [...] di legno (tiglio, fico, cedro, ecc.), su cui è rappresentato il defunto, uomo o donna; il personaggio raffigurato in genere fanno dei ritratti delle mummie un lontano riflesso della pitturadi ritratti ellenistica e romana, che noi conosciamo appena. ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...