Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Antropologia
Il concetto di morte
La m., come ogni altro evento del ciclo della [...] pane e acqua sul tavolo per i morti che passavano quella notte in casa; in Lombardia vi era l’uso di tavola imbandita, fuoco acceso e (soprattutto su vasi); come demone femminile alato; come figura maschile alata (Tanato) sia nella pittura vascolare ...
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Michele Tagliabracci
Luca Persiutti, figlio di Orfeo e nipote abiatico di Giuliano, nasce a Fano attorno al 1546 e similmente al fratello Ercole adotta il cognome patronimico. L'appartenenza alla famiglia [...] sia nella raccolta di tavole intitolata Alfabeto delle maiuscole cupola di San Pietro e le lastre su marmo nero ideate per il monumento funebre Bonita Cleri. Officina fanese : aspetti della pittura marchigiana del Cinquecento. [Fano]: Carifano 1994 ...
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Nell’arte figurativa, dipinti che hanno come soggetto fiori, frutta, pesci, cacciagione, o vari oggetti d’uso.
La n. si configura nell’arte occidentale come genere pittorico autonomo dal 17° sec.; queste [...] da Montefeltro a Urbino (1476), fiori, frutta, gioielli su davanzali, miniati nel Libro d’ore di Maria di », K. van Mander di ‘pittura di fiori e frutta’; soggetti analoghi sono descritti anche come ‘colazione’, ‘tavola imbandita’ ecc. Solo alla metà ...
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tavolo Mobile costituito da un piano orizzontale e adibito a diverse funzioni (quello da pranzo, attorno al quale ci si siede per consumare i pasti, è detto preferibilmente tavola).
L’uso del t. è assai [...] consisteva di un asse nudo e stretto, posato su sostegni, per lo più tre. Nel 14 ricerca di effetti cromatici, sia in pittura, sia mediante applicazioni di materie diverse, una tipologia assai varia, dai grandi tavoli con piano di cuoio e rivestimenti ...
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Pittore greco (480 a. C. circa) della scuola ionica. Usò colori semplici, cioè pur sempre le quattro antiche tinte (nera, rossa, bianca e gialla); ma gli si ascrivono effetti nuovi. In lui si lodava soprattutto [...] nel disegno, P. avrebbe più tardi dipinto megalografie sutavole e da ultimo anche quadri con personificazioni. Plinio, riecheggiando Antigono e Senocrate, definisce lo stile di P. (che nelle sue pitture usò solo le quattro tinte: nero, rosso, bianco ...
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MASACCIO (Tommaso di ser Giovanni di Mone detto M.)
Pietro Toesca
Pittore. Nacque a S. Giovanni Valdarno (Arezzo) il 21 dicembre 1401, morì a Roma nel 1428 o nel 1429. Si trova a Firenze nel 1422 iscritto [...] quanto vi dipinse Filippino Lippi, su cui non v'è incertezza, formule di Masolino. Ed è, la tavola degli Uffizî, mezzo a risolvere con errore porlo in rapporto col rinnovamento che fu nella pittura fiamminga-a principio del sec. XV, tanto differisce ...
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VASARI, Giorgio
Mary Pittaluga
Pittore, architetto, scrittore, nato in Arezzo il 30 luglio 1511, morto a Firenze nel 1574. Egli stesso c'informa ampiamente delle proprie vicende. Ricevette i primi insegnamenti [...] in Montorio: il V. ne diresse i lavori e diede i disegni per le pitture. All'inizio del '53, dopo soggiorni alterni in Firenze e in Arezzo, è di gli altari delle navate laterali, e colloca due sue tavolesu due di essi; ultima, infine, in quell'anno ...
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MARTINI, Simone
Arduino Colasanti
Pittore, morto in Avignone nel luglio del 1344. S'ignora in quale anno sia nato a Siena. Il Vasari indica il 1284, data non certa, ma verosimile, se si considera che [...] terminata quattro anni prima, ma segna poi su di essa un grande progresso. Là dove Weigelt).
È quasi certo che la tavola passata dalla chiesa di S. Chiara del M., tutta la purità immacolata della sua pittura, si rivelano nel polittico del 1320, ora ...
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GERINI, Niccolò di Pietro
Anna Maria Ciaranfi
Pittore fiorentino (prima notizia 1368; morto a Firenze nel 1415), forse educato da Taddeo Gaddi, fu poi con Iacopo di Cione dal quale prese caratteri orcagneschi [...] . Nella prima opera indipendente, la tavola di S. Bartolommeo nel palazzo Comunale furono puramente superficiali, su di lui predominando America, XVI (1928), p. 35 segg.; P. Toesca, La pittura fiorentina del Trecento, Verona 1929, p. 51; M. Pittaluga, ...
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OREFICERIA (fr. orfèvrerie; sp. orfebrería; ted. Goldschmiedekunst; ingl. goldsmith's work)
Pericle DUCATI
Maria ACCASCINA
Ugo NEBBIA
Attilio INVERNIZZI
Giovanni VACCA
Antichità. - Già nell'età neolitica [...] hanno il loro centro d'irradiazione dall'Irlanda: su 80 pezzi, 60 sono irlandesi: l'Irlanda e capricciose forme ebbero i centri da tavola, i bicchieri, le tazze coperte o pokal listelli aggettanti. Come la pittura s'interessa alle vedute prospettiche ...
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su
prep. e avv. [lat. sūsum: v. suso] (radd. sint.). – È, in generale, sinon. di sopra, rispetto a cui è più pop. e più breve, e quindi più usato; ma accanto ai sign. e agli usi che le due parole hanno comuni, ce ne sono altri in cui la sostituzione...
pittura
s. f. [lat. pictūra, der. di pingĕre «dipingere», part. pass. pictus]. – 1. L’arte di dipingere, raffigurando il mondo esterno, o esprimendo l’intuizione fantastica, per mezzo di linee, colori, masse, valori e toni: p. su tavola, su...