In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] Già nella filosofia antica e medievale sono rintracciabili entrambi i significati. Così Platone e Aristotele affermano la possibilità di raggiungere i principi primi mediante l’i., intendendo con ciò la possibilità di percepirli direttamente. L’altro ...
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Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] filosofico già con Democrito, che designò con esso l’atomo. Ma la sua grande fortuna derivò dall’uso che ne fece Platone. ᾿Ιδέαι o εἴδη furono per lui le uniche vere realtà eterne, fuori del tempo e dello spazio, oggetto di scienza, contrapposte ...
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Letterato (Candia 1552 circa - Padova 1625). Fu lettore di filosofia a Perugia (1590-93), a Roma (1594-99) e infine (1600-23) di lettere classiche a Padova. Gesuita, uscì dalla Compagnia nel 1596, quasi [...] certamente per dissensi filosofici e teologici (un suo commento al Timeo di Platone letto alla Sapienza nel 1594 fu sconsigliato dalle autorità ecclesiastiche nel 1596 e una sua operetta sulla grazia divina fu posta all'Indice nel 1604). Fu impegnato ...
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Filosofo ed erudito greco (sec. 4º-3º a. C.), scolaro di Aristotele. Nella sua opera più famosa, Vite (Bίοι o Περὶ βίων), e in altre minori studiò, piuttosto superficialmente, costumi e caratteri di popoli [...] e individui. Scrisse anche sull'educazione, sull'amicizia, un Encomio di Platone, saggi scientifici (Sulla torpedine, Sulle ossa, Sul timor panico) e narrazioni erotiche. ...
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Filosofo (seconda metà 6º sec. d. C.), figlio di Ermia e di Edesia e scolaro di Proclo in Atene, fu poi, come il padre, a capo della scuola alessandrina. È noto come espositore di testi platonici e aristotelici [...] e come matematico e astronomo. Difese Platone e i pitagorici dalle obiezioni aristoteliche alle teorie delle idee e dei numeri; affermò l'eternità del mondo; combatté il manicheismo e il fatalismo stoico e sostenne la conciliabilità della volontà ...
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Matematico e filosofo greco (1º-2º sec. d. C.), fiorito al tempo dell'imperatore Adriano; è tra i rappresentanti del medio platonismo. La sua opera principale, che ci è pervenuta quasi per intero, Ciò [...] che nell'ambito della matematica è utile per la lettura di Platone (Περὶ τῶν χατὰ τὸ μαϑηματιχὸν χρησίμων εἰς τὴν Πλάτωνος ἀνάγνωσιν), presenta una concezione della matematica come propedeutica alla filosofia. ...
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Umanista (n. Costantinopoli 1422 circa - m. 1480); dopo la conquista turca si rifugiò a Creta, poi in Italia, dove contribuì con l'insegnamento e con gli scritti alla diffusione della cultura greca. Protetto [...] dal card. Bessarione, intervenne contro T. Gaza nella polemica circa Aristotele e Platone. Autore di una raccolta di precetti morali, proverbî e apoftegmi (᾿Ιωνιά), completata e in parte pubblicata (i soli apoftegmi, 1519) dal figlio (v. Apostolio, ...
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MEGARICI
Guido Calogero
. Con questo nome, o con quello di Scuola megarica (in cui il termine di "scuola" è peraltro da intendere in quel senso più generico, di gruppo di aderenti a un dato indirizzo, [...] alle "scuole" presocratiche e socratiche, e non in quello più tecnico, di organizzazione accademico-scolastica, proprio delle "scuole" di Platone, di Aristotele e dei postaristotelici) si designa la schiera di pensatori, vissuti tra il sec. V e il IV ...
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Sotto questo nome fu composta, in tarda età ellenistica una serie di scritti la cui origine è analoga a quella che determinò il fiorire della letteratura neopitagorica. Negli ambienti egiziani ellenizzati [...] attribuire le dottrine che avevano imparato sui libri dei filosofi classici a quelli che pensarono ne fossero stati i maestri. Platone aveva parlato, nel Fedro e nel Filebo, dell'egiziano Theuth inventore, tra l'altro, dell'alfabeto e della scrittura ...
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Scienza greco-romana. Scienza e istituzioni nella Tarda Antichita
Ilsetraut Hadot
Scienza e istituzioni
La matematica
Le quattro scienze matematiche ‒ aritmetica, geometria, astronomia e musica, riunite [...] Nicomaco e Teone di Smirne. Sappiamo con certezza soltanto che non potevano più tenere corsi nell'ambito dell'Accademia di Platone, perché all'epoca essa non esisteva più ad Atene in quanto istituzione (in questo senso, l'Accademia smise di esistere ...
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platonia
platònia s. f. [lat. scient. Platonia, der. del nome gr., Πλάτων, del filosofo Platone]. – Genere di piante guttifere, con due specie, del Brasile: sono grandi alberi con foglie coriacee, fiori vistosi, rosei, solitarî, che danno...
platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...