ZAMACOIS y ZABALA, Eduardo
José F. Rafols
Pittore, nato a Bilbao nel 1843, morto a Madrid il 13 gennaio 1874. In questa città fu allievo della scuola di belle arti, a Parigi fu discepolo del Meissonnier. [...] , Episodio della guerra dell'Indipendenza; del secondo periodo: Buffoni del secolo XVI, Il refettorio dei Trinitarî a Roma, L'amor platonico, L'educazione di un principe (medaglia d'oro all'esposizione di Parigi del 1870), La guardia campestre, I due ...
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IDEALISMO
Guido Calogero
. Di "idealismo" e di "idealisti" (e anche, rispettivamente, di "ideismo" e di "ideisti") cominciarono i filosofi a parlare propriamente tra la fine del Sei e il principio del [...] può, parlare di un "idealismo" greco, p. es. di Protagora e degli scettici, in un senso, e di Socrate e di Platone e dei neoplatonici, in un altro senso; e studiare come questo "idealismo" abbia contrastato, con fortuna alterna, all'opposto "realismo ...
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partecipazione
Il concetto ha assunto, nella storia del pensiero occidentale, tre significati principali: il primo, legato all’originaria accezione platonica, è di tipo metafisico; il secondo, emerso [...] ). Impiego analogo dell’idea di p. si avrà nella filosofia cristiana e in quella araba, una volta accolta l’identificazione del platonico mondo delle idee con il νοῦς neoplatonico e risolto questo nel verbo di Dio: la p. avrà lo scopo di esplicare ...
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Ugo (Ripelin) di Strasburgo
Giuseppina Canizzo
Nato nel primo trentennio del sec. XIII, entrò nel convento domenicano di Strasburgo, dove fu probabilmente discepolo di Alberto Magno. Nel 1268 era priore [...] , rende conto dell'attribuzione del Compendium, oltre che ad Alberto Magno, anche a Bonaventura, giacché gli elementi platonico-agostiniani e areopagitici sono uno dei tratti salienti della scuola francescana.
Che l'autore del Compendium sia U ...
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Scienziato greco (n. Cirene fra il 276 e il 272 a. C. - m. fra il 196 e il 192). Fu discepolo di Callimaco, visse in Atene e dal 240 ad Alessandria, dove sovraintese alla Biblioteca. Trattò varie discipline [...] di Troia al 1184). Famoso fu però soprattutto per le opere di matematica e di geografia matematica (nel Platonico trattava problemi fondamentali di matematica); inventò il mesolabio, strumento per trovare meccanicamente le medie proporzionali fra due ...
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Filosofo e teologo (n. Bène, presso Chartres - m. Parigi 1206). Insegnò a Parigi logica e arti liberali, e in seguito teologia. Accusato di eresia nel 1204, si appellò a Innocenzo III che confermò la condanna, [...] attraverso una concezione univoca dell'essere e una interpretazione "materialistica" del rapporto di "partecipazione" (modulo tipicamente platonico per definire i rapporti unità-molteplicità); di qui certe tesi che gli vengono attribuite, come: "Dio ...
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NICOMACO di Gerasa
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giorgio DIAZ DE SANTILLANA
Matematico e pensatore ellenistico, visse a cavaliere dei secoli I e II d. C. Appartenne alla scuola neopitagorica. [...] la concezione pitagorica dei numeri come principî della realtà, l'identificazione delle idee ai numeri pitagorici compiuta da Platone nella più tarda fase della sua speculazione, la concezione delle idee come modelli della creazione demiurgica dell ...
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(pseud. di Thiery, Herman)
Romanziere, poeta, drammaturgo, filmologo belga, nato a Gand il 2 settembre 1912, morto ivi il 9 agosto 1978. Dottore in scienze economiche all'università di Gand (1936), dal [...] innovatore alla concezione che D. ha del realismo magico: una visionarietà nata da un'esigenza metafisica, ispirata dal pensiero platonico e tendente a rappresentare il mondo e la vita come un'unità indissolubile di realtà e sogno.
Spirito brillante ...
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GUZZO, Augusto
Vittorio Mathieu
(App. III, I, p. 804)
Filosofo, morto a Torino il 23 agosto 1986. Dopo la pubblicazione del vol. i su L'arte del ciclo ''L'uomo'' (Il parlare, 1958), G. non terminò il [...] 'anni d'esperienza idealistica in Italia (1964) G. ripercorre il suo cammino teoretico, in cui un idealismo platonico (legato alla sua formazione classica) e cristiano (legato alla sua fede personale) si era contrapposto agli idealismi storicistici ...
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Alessandro di Hales
di Hales Teologo e filosofo (Hales, contea di Gloucester, 1170-80 - Parigi 1245). Maestro nella Facoltà delle arti di Parigi prima del 1210, poi maestro di teologia (già negli anni [...] è anche interessante per la larga utilizzazione di dottrine aristoteliche, per lo più assorbite in un contesto platonico-agostiniano attraverso l’interpretazione avicennistica; nella gnoseologia, la funzione dell’intelletto agente è così avvicinata ...
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platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...
platonico2
platònico2 agg. e s. m. [dal gr. πλατωνικόν (μέτρον), der. del nome del poeta comico greco Platone (sec. 5°-4° a. C.)] (pl. m. -ci). – Nella metrica greca antica, verso asinarteto, usato dal comico Platone: è formato da un hemiepes...