Uno dei maggiori rappresentanti della più antica filosofia greca. Nacque, secondo testimonianze quasi unanimi, in Abdera. Però regnano incertezze sia sulla data della nascita (fra il 470 e il 457 a. C.) [...] di K. Reinhardt (v. Bibl.) risale a D.: ma per le affinità che presenta col mito narrato da Protagora nel dialogo platonico che porta il nome di questo, non è improbabile che l'atomista derivasse quella concezione dal sofista, pure nato in Abdera e ...
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EGIDIO Romano
Francesco Del Punta-S. Donati-C. Luna
Nacque con ogni probabilità a Roma nel quinto decennio del sec. XIII.
Non si conosce con precisione la data della nascita, che viene generalmente [...] di astrazione. Dall'analisi di tale processo E. deduce la necessità dell'intelletto agente: se fosse vera la dottrina platonica delle idee, non ci sarebbe bisogno di postulare l'esistenza dell'intelletto agente, poiché tali forme separate sarebbero ...
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Croce, Benedetto
Gennaro Sasso
Filosofo e storico, nato a Pescasseroli nel 1866 e morto a Napoli nel 1952. Sebbene il suo nome ricorra spesso nei suoi scritti, e il suo pensiero sulla natura della politica [...] e la conquista che riteneva di aver raggiunto della vera dialettica fondata sull’intreccio delle antiche figure platonico-aristoteliche dell’opposizione per contraddizione e dell’opposizione per diversità, gli consentivano di strappare all’isolamento ...
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Il pubblico e il privato. Architettura e committenza a Venezia
Manfredo Tafuri
"Concordia urbis": morfologia urbana e "domus" patrizia
"Libertatem ergo Romanorum felicissima Venetia conservat sine [...] Laudatio Florentinae urbis. Il pensiero del Quirini affonda nell'Etica aristotelica, ma non mancano, nelle sue articolazioni, echi platonici e ciceroniani. La consonantia che rende libera la città ha le sue premesse in un'armonia analoga a quella ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo II – Introduzione
Sergio Solmi
Nel primo tomo delle Opere abbiamo offerto il Leopardi, per così dire, rivolto al pubblico, vuoi effettivamente, vuoi intenzionalmente. [...] estreme, mentre lo aiuta ad eliminare, insieme all’innatismo platonico, ogni varco con il trascendente, in pari tempo, riconducendo di continuo riaffermata del ricorso, di origine platonica, fra monarchia assoluta, democrazia e susseguente suo ...
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sapere (savere)
Alessandro Niccoli
Le presenze di s. nell'opera, canonica o no, di D. assommano a 541 (Rime 43, Rime dubbie 20, Vita Nuova 46, Convivio 159, Inferno 71, Purgatorio 73, Paradiso 44, Fiore [...] stupore, cioè da uno stordimento d'animo per... meravigliose cose vedere. Già Aristotele, riprendendo e approfondendo uno spunto platonico (cfr. Teet. XI 155d), aveva riposto nell'ammirazione suscitata da ciò che è ignoto l'impulso alla meditazione ...
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Tabu
Carmela Pignato
Origini e significati del concetto
Approdato a Tongatapu (isole Tonga) nel corso del suo primo viaggio nel Pacifico (1768), il capitano James Cook si era imbattuto nell'insolito [...] e Maranda, 1970). Anche i termini 'puro' e 'impuro' si prestano a distorsioni e forzature. Già nel Sofista platonico (226 b-e) la nozione di kàtharsis viene inizialmente utilizzata nel suo significato corporeo ('purga') e successivamente estesa a ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Antonio Genovesi
Saverio Ricci
In Genovesi si verifica un originale incrocio tra la crisi degli Stati d’antico regime quale concreta occasione riformatrice e un nuovo orientamento cattolico in termini [...] , religioni e leggi; che voleva dire anche tensione fra utopia e realtà. Si profilava in lui un che di ‘platonico’, che voleva dire ‘vichiano’, a suo modo ‘politico’. Conobbe l’ultimo Paolo Mattia Doria, ammirandone il corrosivo idealismo politico ...
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Etica e religione in Gentile
Davide Spanio
Etica e libertà
Sulla scia kantiana, Gentile evidenzia il legame che stringe indissolubilmente la dimensione etica e l’esistenza della libertà. Per questo [...] del nostro tempo che abbia il coraggio di chiedere una dimostrazione della libertà» (G. Gentile, Storia della filosofia (dalle origini a Platone), a cura di V.A. Bellezza, 1964, p. 28), ma «ogni tentativo di estirpare dal proprio animo questa fede, è ...
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BELLORI, Giovanni Pietro
Kenneth Donahue
Nacque a Roma il 15. genn. 1613 da Giacomo (1585-1655), piccolo agricoltore originario di Cardano in Lombardia, e da Artemetia Giannotti originaria della Valtellina. [...] il fondamento delle teorie accaderniche dei secoli XVIII e XIX.
Come ha dimostrato il Panofsky i concetti e il vocabolario platonico di cui a volte si serve il B. non sono profondamente assimilati. In effetti nella sua ampollosa introduzione egli ...
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platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...
platonico2
platònico2 agg. e s. m. [dal gr. πλατωνικόν (μέτρον), der. del nome del poeta comico greco Platone (sec. 5°-4° a. C.)] (pl. m. -ci). – Nella metrica greca antica, verso asinarteto, usato dal comico Platone: è formato da un hemiepes...