KASSNER, Rudolf
P. Ch.
Scrittore e filosofo austriaco, nato a Gross-Pawlowitz (Moravia) l'11 settembre 1873, morto a Sierre (cantone svizzero di Wallis) il 1° aprile 1959. Figlio d'un grande possidente [...] creative, intessute entrambe di immagini che tendono, nella loro pregnanza, ad attingere l'universalità del concetto. Questo ammodernato "platonismo" in virtù del quale K. ha rinverdito il mito del poeta-filosofo, si annunzia fin dal suo primo libro ...
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CILENTO, Vincenzo
Giovanni Pugliese Carratelli
Nato il 1° dic. 1903 a Stigliano (Matera) da Giuseppe e Filomena Cavaliere, compì gli studi classici a Firenze, nel collegio "Alla Querce" retto dai padri [...] meditazioni sulla dottrina del Laberthonnière, affermante l'intrinsecità della fede, abbiano diretto l'interesse dello studioso verso il platonismo e i neoplatonici pagani e cristiani e in particolare verso il maggiore di essi, Plotino. Così in molti ...
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Letteralmente, dialettica significa esercizio concreto dell'attività o funzione logica dell'uomo, procedimento concettuale, arte della conversazione, del dialogo, della discussione, e però del distinguere, [...] il punto opposto (antiparistasis). Il Bruno riduce ad un processo unico la doppia dialettica, oggettiva e soggettiva, distinta da Platone e dai neoplatonici, perché identifica la sostanza di Dio con la sostanza dei suoi effetti nel mondo, il quale ...
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La riforma della dialettica hegeliana
Biagio de Giovanni
Per La riforma della dialettica hegeliana si intende una serie di scritti compresi tra il 1904 e il 1912, raccolti da Giovanni Gentile, con quel [...] la critica di Gentile non dice nulla di diverso dall’obiezione che egli aveva proposto a tutta la filosofia precedente, da Platone a Kant. Il criterio è sempre lo stesso, e non attribuisco a questa osservazione un disvalore, perché la cosa appartiene ...
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PASSIONE
Nicola TURCHI
Fernando LIUZZI
Termine filosofico, corrispondente a quello greco di πάϑος, che in generale designa lo stato di "sofferenza" o "passività" (è l'astratto del verbo πάσχειν "subire, [...] sente buono o cattivo, cioè degno di essere conquistato o di essere fuggito. Il problema delle tendenze pratiche era peraltro già implicito nel platonismo e nell'aristotelismo: passionale è infatti la sfera delle due facoltà inferiori dell'anima, che ...
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Nato a Catanzaro nel 1836, morto a Bologna nel 1913. Fu un filosofo mistico. L'educazione ricevuta dai padri liguorini lasciò in lui un'orma profonda: il pensiero della morte turbò il senso della bellezza [...] , la filosofia al dogma. L'opera, a cui consacrò gran parte della sua vita, fu la traduzione di dodici Dialoghi di Platone: ch'è un capolavoro stilistico. L'amore per la frase elegante, nitida, di sapore trecentesco, ha risalto anche negli altri ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Introduzione alla filosofia di Roma
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Se è stato possibile scrivere qualche parola sulla filosofia [...] e si studiano come entità indipendenti il pensiero romano, quello cristiano, quello ebraico, la rinascita del platonismo attraverso le tradizioni delle scuole neoplatoniche, Plotino, le varie forme di sincretismo religioso che hanno attraversato il ...
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Uomo politico e scrittore (Pesaro 1799 - Roma 1885). Partecipò ai moti del 1831 in Emilia; arrestato dagli Austriaci, fuggì poi a Parigi. Fu deputato dell'Assemblea Costituente a Roma (1849), schierandosi [...] dell'esperienza comune); Confessioni di un metafisico (1850, che M. considerava la sua massima opera: il suo empirismo vi si congiunge con un ingenuo platonismo); Meditazioni cartesiane (1869). Notevoli le Lettere dall'esilio (post., 1899). ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] , è condannarsi a smarrire per sempre l'intuizione. Dopo, c'è la mediazione e l'immediatezza, quella divina immediatezza in cui da Platone in poi s'è fatta consistere l'intuizione, non c'è più.
Se così è, l'arte è un momento ideale dello spirito ...
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Filosofo, scolaro di Socrate e fondatore della scuola megarica, vissuto tra la seconda metà del sec. V a. C., e la prima del IV. Un aneddoto racconta dei travestimenti coi quali sarebbe penetrato di notte [...] di una fuga del maestro, primo rifugio appariva Megara, e che a Megara si raccolsero alcuni scolari di Socrate (tra cui Platone) subito dopo la sua morte.
Di E. si avevano sei dialoghi, della cui autenticità però dubitava Panezio, non si sa con ...
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platonismo
s. m. [der. del nome del filosofo Platone (v. platonico1)]. – 1. La filosofia, la dottrina, il pensiero di Platone: il nucleo centrale è costituito dalla dottrina delle idee eterne, universali, separate dalla realtà sensibile, che...
platonia
platònia s. f. [lat. scient. Platonia, der. del nome gr., Πλάτων, del filosofo Platone]. – Genere di piante guttifere, con due specie, del Brasile: sono grandi alberi con foglie coriacee, fiori vistosi, rosei, solitarî, che danno...