Filologo classico, nato a Napoli il 22 febbraio 1913, morto a Genova il 24 settembre 1991. Formatosi alla scuola di A. Rostagni, dopo un decennio di incarichi universitari, ha ricoperto la cattedra di [...] (1949); della favolistica antica: Fedro (1945), Punti di vista sulla favola esopica (1971), Orazio favolista (1986); di Plauto, in particolare con Da Sarsina a Roma. Ricerche plautine (1952); della tarda latinità: Il concetto di 'auctoritas' nella ...
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Letterato (Vicenza 1478 - Roma 1550). Il nome di T. è noto soprattutto per la Sofonisba (1514-15, pubbl. 1524), prima tragedia 'regolare', cioè composta secondo le regole di Aristotele, e per il Castellano [...] e Bizantini: fonte ne è Procopio, guida la Poetica di Aristotele, modello Omero. Anche la commedia I Simillimi (1548) è derivata da Plauto e da esempi ellenici, che T. si illuse di fondere tra loro. Ma tutte queste opere testimoniano che in T. il ...
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Presso i grammatici greci, ogni particolarità accessoria che appare nella realizzazione di un suono nella parola, indipendentemente dall’articolazione essenziale di esso: intonazione, aspirazione, quantità [...] dinanzi a un’enclitica, oppure a m finale; l’abbreviazione della vocale davanti a t nei monosillabi (dopo Plauto); l’abbreviamento giambico (correptio iambica) che permette, in certe condizioni, di valutare come due sillabi brevi (◡◡, pirrichio) una ...
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Scrittore latino (n. Rieti 116 a. C. - m. 27 a. C.), detto dal luogo di nascita V. Reatino (Reatinus); erudito, poligrafo, uno degli autori più fecondi e importanti del mondo antico. L'importanza di V. [...] latina fu studiata profondamente da V., in particolare la storia del teatro (molti libri erano dedicati a Plauto: studiò criticamente le numerose commedie a lui attribuite, stabilendo l'autenticità di 21 fabulae, per questo dette varroniane ...
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PASQUALI, Giorgio
Antonio La Penna
PASQUALI, Giorgio. – Nacque a Roma il 29 aprile 1885 da Gustavo e da Anna (Marianna) Lasagni.
Il padre, esperto di diritto internazionale e professionista ben noto, [...] al 1918 pubblicò gli Studi sul dramma attico, che vertevano su Menandro. Tornò poi a interpretare Plauto e Terenzio: notevoli lo studio su un monologo dei Captivi di Plauto del 1927 e quello su due scene dell’Eunuchus di Terenzio del 1936. Gli studi ...
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CALEPIO, Ambrogio, detto il Calepino
GG. Soldi Rondinini-T. De Mauro
Figlio naturale del conte Trussardo, primo feudatario della Val Calepio, nacque probabilmente intorno al 1435 e fu battezzato con [...] offrirsi come guida a chi intenda risalire, oltre l'età di mezzo, alla classicità.
La latinità del C. si estende da Plauto a Tacito, ai grammatici e, scavalcando il latino tardo e medievale, al latino umanistico, di Valla e Perotto, citati come ...
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(gr. Φοίνικες) Popolazione semitica, anticamente insediata nell’omonima regione ( Fenicia), nella zona costiera del Mediterraneo orientale.
Gli Stati fenici
Nella prima metà del 2° millennio, gli archivi [...] , alla Sicilia e alla Sardegna; notevoli in particolare gli indizi sulla pronuncia forniti dagli adattamenti latini del Poenulus di Plauto. L’ultima fase del fenicio è il neopunico, cioè la lingua delle iscrizioni africane successive alla caduta di ...
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FAERNO, Gabriele
Simona Foà
Nacque a Cremona nel 1510 da Francesco, notaio e letterato. Nel 1528 fu iscritto al Collegium notariorum della città natale, ed entrò quindi al servizio di Ermete Stampa. [...] autori latini cui il F. dedicò le sue fatiche, ma che non vennero pubblicati, ricordiamo Orazio, Livio, Rutilio Namaziano, Plauto, Svetonio, Tacito. Nel 1563 vennero pubblicate per la prima volta le Fabulae centum ex antiquis auctoribus delectae et a ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] (benché, certamente, molto preliminari) di fenomeni romanzi. Così avviene, per fare solo alcuni esempi, nelle commedie di Plauto, nel Bellum Hispaniense, nell’epistolario di Cicerone.
L’etichetta, di illustre tradizione, di latino volgare si presta a ...
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Il modo congiuntivo è uno dei modi del verbo italiano (➔ modi del verbo). Ha quattro tempi: due semplici (il presente e l’imperfetto) e due composti (il passato e il trapassato). Nella tradizione grammaticale, [...] sing.
auscultem ascoltare cong. pres. prima pers. sing.
tibi? tu dat. sing.
(Plauto)
«e io dovrei ascoltarti?»
Nelle frasi completive, la situazione tipica è quella dell ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, autore di varie opere, pervenuteci...
arpagone2
arpagóne2 s. m. – Propr., nome (fr. Harpagon) del protagonista dell’Avare (1668) di Molière, usato antonomasticamente per indicare persona molto avara, cupida di guadagno. La parola è connessa con la voce prec.; già in Plauto, infatti,...