I suoni fricativi, detti anche spiranti o costrittivi, sono prodotti mediante un rilevante restringimento del canale orale: gli organi articolatori si avvicinano senza pervenire ad una chiusura totale. [...] ; sono suoni continui perché prolungabili nel tempo. La produzione dei suoni fricativi può essere o no associata alle vibrazioni delle plichevocali, dando luogo così a fricative sonore, come /v/ e /z/, oppure sorde, come /f/ e /s/. Il luogo di ...
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Nei Vertebrati a respirazione aerea è il tratto anteriore della trachea, organo della fonazione. Comunica con la faringe per mezzo di un orifizio, la glottide.
Anatomia comparata
La l. compare negli Anfibi; [...] di queste, secondo la tensione maggiore o minore delle pliche, dipende l’altezza del suono prodotto dalla loro vibrazione al passaggio dell’aria. Anteriormente a ciascuna delle corde vocali si trova un ventricolo laringeo (seno del Morgagni), ridotto ...
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La sonorizzazione è un fenomeno fonetico-fonologico per cui un suono (tecnicamente, un fono) sordo, a contatto con consonante sonora o in posizione intervocalica, diventa sonoro (➔ fonetica articolatoria, [...] suono sonoro a uno sordo, le pliche (o corde) vocali, per inerzia, possono continuare a (come in kiwi [ˈkiːwi] e baia [ˈbaːja]), mentre sono prodotte come vocali brevi in posizione postconsonantica (siamo [ˈsĭaːmo], suola [ˈsŭɔːla], piove [ˈpĭɔ ...
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plica1
plica1 s. f. [dal lat. plica «piega»]. – 1. a. ant. o letter. Piega, in senso proprio e fig.: quell’anima, quel corpo ti sono troppo intimamente note, nelle più riposte loro parti e pliche (Imbriani). b. In diplomatica, la piegatura...
rima2
rima2 s. f. [dal lat. rima]. – Propr., fenditura, fessura, crepa. Il termine (che è conservato in dialetti alpini per indicare, per es., i solchi della mano o fessure, crepe sulla roccia e sul ghiaccio) è soprattutto frequente nel linguaggio...