Figlio (967-1025) di Mieszko I, difese contro l'impero l'indipendenza politica ed ecclesiastica della Polonia e, organizzando la corte sui modelli occidentali, creò uno stato forte, con un esercito permanente [...] che fece buona prova nella spedizione su Kiev del 1018, che ingrandì lo stato polacco. La sua opera oltrepassò però l'ambito della Polonia, da lui governata dal 992 (nel 1025 col titolo di re), per la grande influenza esercitata sulla storia dei ...
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Generale svedese (Kötzlin, Altmark, 1600 - Stoccolma 1663), prestò dapprima servizio nelle file imperiali; nel 1630 entrò nell'esercito svedese ed ebbe il comando di un reggimento. Nominato generale nel [...] 1646, sconfisse i Franco-Bavaresi a Zusmarshausen (17 maggio 1648). Promosso feldmaresciallo (1655), fu fatto prigioniero durante la guerra polacco-svedese (1656) e liberato solamente nel 1660. ...
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Uomo politico ungherese (Monok 1802 - Torino 1894). Protagonista della rivoluzione del 1848, ne assunse la guida e fece proclamare dall'Assemblea (1849) l'indipendenza dell'Ungheria e la decadenza degli [...] 'Assemblea (1849) l'indipendenza dell'Ungheria e la decadenza degli Asburgo, difendendo il proprio paese con l'aiuto di legioni polacche e di volontarî italiani; ma lo zar Nicola I, nel timore di vedere estesa l'insurrezione alla Polonia, si decise ...
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GRABINSKI (Grabiński), Giuseppe (Józef Joachim)
Emanuele Pigni
Nacque a Varsavia il 19 marzo 1771 da Stanisław e da Justyna Zandrowicz, nobili polacchi. Nel 1791 entrò nella carriera militare, come [...] . Nel novembre seguente partì da Milano per la zona di operazioni al comando della ricostituita 1ª legione (o mezza brigata) polacca dell'Armata d'Italia. Il 28 dicembre il G. - che faceva le funzioni di generale di brigata - si distinse conducendo ...
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Stato dell’Europa orientale. Confina con la Polonia a O, con la Lituania e la Lettonia a NO, con la Russia a NE e a E, con l’Ucraina a S.
Caratteristiche fisiche
I geologi includono la regione nella parte [...] secondo filone è indiscutibile; difficile invece assegnare a una letteratura nazionale gli scritti e gli scrittori in latino e in polacco. È il caso di S. Budny (sec. 16°), teologo e traduttore, che in slavone scrisse un catechismo (1562), di V ...
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Stretto parente (m. 1399) di Romano I, gli tolse con la forza il trono (1394). Respinse poi un attacco del re d'Ungheria Sigismondo che aveva tentato di riaffermare la sua sovranità sulla Moldavia. Quale [...] vassallo del re di Polonia, partecipò (1397) alle lotte contro i cavalieri teutonici e (1399) a una spedizione polacco-lituana contro i Tatari, finita con la sconfitta delle forze cristiane. ...
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(ceco e pol. Odra) Fiume dell’Europa centrale (907 km; bacino di 119.000 km2), che nasce a 627 m s.l.m. dalle alture della Moravia e sbocca nel Haff di Stettino (Mar Baltico); dopo aver bagnato la Slesia [...] (Polonia), da Fürstenberg fin quasi alla foce segna il confine tedesco-polacco. Il corso del fiume si dirige per un breve tratto montano a NE, quindi si rivolge prevalentemente verso N e NO. Dopo aver attraversato in un ampio solco il ripiano baltico ...
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Scrittore e uomo politico (Firenze 1749 - Löbichau, Sassonia, 1809). Scolopio, poi (1774) semplice chierico secolare e abate, prof. nell'univ. di Modena (1772-82). Presentato dal principe Lubomirski al [...] , ne divenne l'uomo di fiducia (1789): servì da anello di congiunzione tra il re e il partito patriottico polacco e contribuì alla compilazione della Costituzione del 1791. In missione a Dresda (1792), fu arrestato dagli Austriaci (1794). Liberato ...
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Sigismondo I Iagellone
I Iagellone Re di Polonia (Cracovia 1467-ivi 1548). Figlio di Casimiro, nel 1506 divenne granduca di Lituania e re di Polonia. Sconfitta la Moscovia, si alleò con gli Asburgo, [...] ai quali aprì la strada per l’acquisizione della Boemia e dell’Ungheria (1526). Consolidò i confini dello Stato polacco-lituano, sia verso la Germania sia verso la Russia e favorì lo sviluppo della cultura rinascimentale in Polonia. ...
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Nella Polonia anteriore alle spartizioni, consuetudine presente nella Dieta per cui, se un nobile si opponeva a una decisione dell’assemblea, la discussione veniva riaperta fino al raggiungimento dell’unanimità. [...] ’abuso di tale diritto fu un aspetto essenziale, dal 17° sec., della crescente anarchia interna che determinò la decadenza dello Stato polacco. Per la prima volta il diritto di veto fu applicato nel 1652; cadde in disuso dopo il 1764; la Costituzione ...
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polacco
(ant. pollacco) agg. e s. m. (f. -a) [dal pol. polak, connesso con lo slavo pole «campo, pianura»] (pl. m. -chi). – 1. agg. Della Polonia, territorio e stato dell’Europa centrale: la storia, la letteratura p.; le danze p.; i profughi...
polacca1
polacca1 s. f. [dall’agg. polacco]. – 1. Danza tradizionale nata in Polonia verso la fine del sec. 16°; di carattere nobile e cavalleresco, in ritmo di 3/4, di andamento moderato, si diffuse in Europa durante il secolo 19° come forma...