Maschera bergamasca (detto in dialetto Giopì): contadino di rustica bonarietà, all’occasione lesto di mano; sua caratteristica i tre gozzi; porta un largo cappello di feltro, parrucca nera con codino volto [...] , panciotto colorato, calzoni corti, calze a righe bianche e rosse, scarponi; suo attributo costante è il bastone per rimestare la polenta. Nel Risorgimento, come burattino, fu portato per le vie e le piazze di Lombardia da P. Strabelli, e appuntò la ...
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Commedia del commediografo latino Plauto (250 a.C. circa - 184 a.C.), rappresentata dopo la seconda guerra punica perché nel dialogo sono intercalati alcuni brani in lingua punica. La commedia ebbe due [...] del modello greco Carchedonios di cui non è detto l'autore, forse Menandro, e Patruos Pultiphagonĭdes "lo zio mangiatore di polenta" (in Roma erano così chiamati con disprezzo i vinti cartaginesi "mangiatori di puls"); ma non si può stabilire se la ...
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COSENZA, Giovanni Carlo
Rosario Contarino
Nacque a Napoli nel 1765da famiglia baronale.
Fu autore drammatico assai fecondo, influenzato da tutte le mode teatrali dell'epoca, che accolse con disordinato [...] Ravenna, egli riesce a farlo scacciare da Guido da Polenta infastidito del trattamento riservato nell'Inferno a Paolo e epilogo allegorico, in cui si vede Dante abbracciare Guido da Polenta, mentre la figlia Bice è tenuta in braccio da Giotto. ...
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PILOTTO, Libero
Annamaria Corea
– Primogenito di quattro figli, nacque a Feltre (Belluno) il 27 marzo 1854, da Giovanni (detto Nane) e Rosa Miliani.
Il padre, di povera famiglia, aveva frequentato il [...] ) raccontò in diverse occasioni un curioso aneddoto in cui i due giovani, tanto affamati, furono costretti a rubare della polenta alla padrona della casa in cui alloggiavano per potersi reggere in piedi durante la messinscena di Giulietta e Romeo ...
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CASALI, Gaetano
Roberta Ascarelli
Nacque a Lucca nei primi anni del XVIII secolo. Ebbe una discreta educazione sia artistica sia culturale, che lo distingueva dalla maggior parte degli attori del tempo, [...] le sue interpretazioni drammatiche: "Lo spettabile Casali / Sieda pur ch'é il benvenuto / Ed in tuon di Cassio e Bruto / La polenta un po' c'insali". Si dissocia invece da questo giudizio il Manfredi, che sostiene la versatilità del C., "... il quale ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione [...] spese per condurre a termine il suo poema. Almeno dal 1318 è a Ravenna, di cui era signore Guido Novello da Polenta, nipote di Francesca: qui egli forse tenne cattedra di poesia e di retorica. Un viaggio a Verona sarebbe documentato dalla Quaestio ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] creano sotto al suo riso; mediocri i ditirambi alla Redi di Lodovico Pastò su Fl vin friularo de Bagnoli e su La polenta, che è certo migliore del primo. Con la cresciuta cultura, era venuto il tempo anche delle imitazioni e delle traduzioni (Iliade ...
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polenta
polènta (tosc. pop. pulènda e ant. polènda) s. f. [lat. polĕnta «farina d’orzo, polenta», affine a pollen -lĭnis «fior di farina» e a puls pultis «pappa»]. – 1. a. Vivanda di origine rustica che si prepara con farina di granoturco...