Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] , a stabilizzare le oscillazioni e ad abolire gli idiotismi toscani. PolicarpoPetrocchi, invece, manzoniano, prospetta una riforma basata sulla retta pronuncia (cfr. Petrocchi 19044: VIII), che dovrebbe essere rispecchiata il più possibile dalla ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] Boni (del 1883: Grammatica della lingua parlata con gli esempi cavati dal Manzoni, annunciava nel titolo), quella di PolicarpoPetrocchi (1887, per i ginnasi, le scuole tecniche e le scuole militari) e infine quella di Morandi e Cappuccini (1894 ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] ispirato dalle idee linguistiche di ➔ Alessandro Manzoni (è il caso della Grammatica della lingua italiana di PolicarpoPetrocchi, 1887, e della Grammatica italiana di Luigi Morandi e Giulio Cappuccini, 1894; ➔ Ottocento, lingua dell’).
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] e aperta e con ω dapprima la o aperta poi la o chiusa (ritenendo questa la pronuncia del greco); oppure, nell’Ottocento, PolicarpoPetrocchi che suggerisce di indicare con ʃ e con ʒ la s e la z sonore. E le proposte si spinsero fino all’ideazione di ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] . Ancora nel XIX secolo, poi, molti tentativi di riforme grafiche senza seguito, come quelle di Giovanni Gherardini e di PolicarpoPetrocchi, proposero nuovi e vari criteri nell’uso dell’accento grafico (descritti in Maraschio 1994: 220-225) e solo ...
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I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] s sonora e di ‹ω› ed ‹ε› per distinguere le varianti aperte di ‹o› ed ‹e› dalle chiuse, ancora nell’Ottocento PolicarpoPetrocchi avanzava l’ipotesi che la scrittura di ‹ʃ› e ‹ʒ› per s e z sonore, insieme a un sistema di accenti, potessero arginare ...
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Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] fonetica. Un caso esemplare, per rimanere nell’Ottocento, è quello del tentativo di riforma a base fonetica di PolicarpoPetrocchi, che proponeva di aggiungere due segni all’alfabeto italiano (‹ʃ› e ‹ʒ› per le sonore) e di introdurre un sistema ...
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