In linguistica, la coesistenza di significati diversi in una parola, che viene detta polisemica; la p. può sorgere come effetto di estensione semantica del vocabolo (per es., in lat. liber «corteccia», [...] con lingue di cultura superiore o diversa, per cui si determinano, per es., fenomeni di calco linguistico.
Si dicono polisemici anche ideogrammi e segni sillabici di alcune scritture non alfabetiche, che possono essere letti in più modi, come maggior ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] era stato spesso attribuito carattere asistematico, se non addirittura irrazionale. In seguito si è evidenziato il carattere polisemico di ogni s. (V. Turner). Quelli simbolici, quindi, sarebbero segni che, in specifici contesti, consentono di ...
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Si definisce terminologia l’insieme dei termini e delle espressioni che designano i concetti e gli oggetti di un particolare settore del sapere o di una attività e professione umana (Marello 1995: 719) [...] non impediscono però che uno stesso termine possa essere utilizzato in terminologie diverse con significati diversi, e quindi essere polisemico. Uno dei tanti esempi possibili è anaclasi, che: (a) nella metrica classica (➔ metrica e lingua) indica l ...
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L’arte cinematografica giunse in Italia prestissimo, portando al seguito un intero armamentario lessicale, in gran parte preso in prestito dalla fotografia: fotografia animata (vivente) e proiezione animata, [...] italiano pellicola. Dal 1905 il tecnicismo passò dall’ambito fotografico a quello cinematografico, diventando ben presto un termine polisemico: l’accezione di «pellicola» cedette quasi subito il passo al significato principale, cioè quello di «opera ...
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TRADUZIONE
Enrico Arcaini
Teoria della traduzione. - Nel corso dei secoli, la t. ha avuto varie definizioni che sembrano coincidere con le esigenze particolari dei tempi. Si è parlato di volta in volta [...] una frase sul calcolo probabilistico.
Emerge, quindi, nei primi tentativi, il problema del lessico. Il lessico è, per sua natura, polisemico; ma usato in un segmento particolare (il sintagma, la frase) le sue valenze tendono a ridursi a mano a mano ...
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Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] alto, con le dita che si toccano le punte, proprio come i petali di un tulipano. Si tratta di un gesto-frase polisemico, cioè con due letture diverse ma correlate: una di domanda, parafrasabile come «che vuoi?», «che dici?», «e allora?»; l’altra di ...
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Stato dell’Europa centrale, esteso prevalentemente sul versante N della sezione centro-occidentale del sistema alpino. Stato interno, senza sbocco al mare, confina a N con la Germania, a E con l’Austria [...] . M. Raetz si esprime in pittura e scultura, con varietà di mezzi e materiali, privilegiando l’aspetto polisemico delle immagini; H. Suter lavora con pittura, oggetti, fotografia. Una ricerca puramente geometrica, con varianti espressioniste, è ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] di aprire in aprire la porta, aprire una bottiglia, aprire un ristorante, aprire un dibattito, ecc.). Un verbo polisemico appartiene di norma a più classi, una per ciascun senso: vedere, per es., è un verbo di percezione in vedere una stella ...
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Semantica
Tullio De Mauro
*La voce enciclopedica Semantica è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Il valore delle parole, arricchita e aggiornata da un contributo di Stefano Gensini.
sommario: [...] vaghezza non deve confondersi, come da studiosi anche recenti e autorevoli si è fatto (J. G. Kooij), con il carattere polisemico delle parole, già rilevato da Aristotele (De sophisticis elenchis). Come si è già visto (v. cap. 13), possono darsi segni ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] carattere denotativo, non solo universale ma anche preciso, tutto all’opposto del linguaggio poetico, che è vago e polisemico. Nel distinguere i «termini» della scienza dalle «parole» della letteratura, Leopardi fissa un’antitesi tra la precisione ...
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polisemico
polisèmico agg. [der. di polisemia] (pl. m. -ci]. – In linguistica, di vocabolo (o espressione, o in genere segno linguistico) che presenta polisemia, che è cioè portatore di più significati; anche, di ideogramma e segno di alcune...
polisemia
polisemìa s. f. [dal fr. polysémie, comp. del gr. πολυ- e tema di σημαίνω «significare»; cfr. anche polisemo]. – 1. In linguistica, la coesistenza, in uno stesso segno (parola o, anche, sintagma, espressione fraseologica), di significati...