La data di nascita non è nota; compare nella storia come attivo fautore della parte di Mario e di Cinna e avversario di Silla. Nell'87 a. C. procurò ai suoi capi l'appoggio dei Sanniti, e li aiutò nella [...] e fu ricordato dai suoi avversari per le esecuzioni di C. e L. Giulio Cesare e per l'attentato contro il ponteficemassimo Q. Scevola. Nell'86 fu mandato come legato del console L. Valerio Flacco in Asia per la guerra contro Mitridate per sostituire ...
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METELLO Pio, Quinto Cecilio (Q. Caecilius Metellus Pius)
Mario Attilio Levi
Figlio del Numidico, fu alla guerra giugurtina col padre; svolse un'intensa azione per il ritorno del padre dall'esilio meritandosi [...] sino a quando, per una congiura promossa da Perperna, Sertorio fu assassinato (72). Nel 71 M. celebrò il suo trionfo; fu poi ponteficemassimo e morì in tale dignità nel 64 a. C.
Bibl.: W. Drumann, Geschichte Roms, a cura di P. G. Groebe, II, Berlino ...
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Presso i Romani fu dapprima lo schiavo pronto a chiamare chi il padrone desiderasse; più tardi quell'inserviente che assisteva nelle sacre funzioni ciascun membro dei più importanti collegi sacerdotali. [...] . I calatores pontificum et flaminum, che compaiono riuniti in corporazione con sede presso la Regia (sede ufficiale del ponteficemassimo, nel Foro romano, presso la casa delle vestali), concedono perrmessi di sacrifizî e d'offerte votive e sembra ...
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Figlio del precedente. Tribuno della plebe nel 104, fece passare una lex Domitia de sacerdotiis che trasferiva ad un comizio di 17 tribù la nomina dei membri dei quattro principali collegi sacerdotali. [...] Accusò invano prima M. Emilio Scauro e poi M. Giunio Silano. Eletto ponteficemassimo nel 103, partecipò nel 100 alla lotta contro Saturnino dalla parte del senato. Fu console nel 96 e censore nel 92 con l'oratore Crasso; i due censori emanarono il ...
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Filosofo inglese, nato a Leamington (Warwick) il 4 settembre 1818, morto a Hampstead il 5 luglio 1899. Occupatosi prima di studî religiosi e storici, restò poi tanto affascinato dalle dottrine del Comte, [...] , in speciali chiese (a Londra, Liverpool, ecc.), e queste potevano organizzare, sia pure per breve tempo, un vero e proprio scisma, quando, dopo la morte del Comte, alla dignità di ponteficemassimo del positivismo passava in Francia il Laffitte. ...
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Parte del popolo di Roma antica che non godeva di tutti i diritti cittadini di cui era investito il patriziato.
La divisione della cittadinanza in patrizi e plebei traeva origine, secondo gli antichi, [...] plebei, mentre gli auguri passarono da 4 a 9, dei quali 5 dovevano essere plebei; nel 254 si ebbe il primo ponteficemassimo plebeo. In tal modo si arrivò non a una equiparazione degli ordini, ma a un sistema di deroghe ai privilegi dei patrizi ...
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Giureconsulto romano (n. 140 circa - m. 82 a. C.), figlio del giureconsulto Publio; pontefice (115), questore (110), tribuno (106), console (95), poi (94) proconsole d'Asia; ponteficemassimo (89). Con [...] L. Licinio Crasso fece approvare (95) la legge Licinia Mucia, che, ponendo limiti rigidi all'acquisto della cittadinanza da parte dei Latini, contribuì a preparare la guerra sociale. Amministrò in maniera ...
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Narrazione storica di avvenimenti politici o comunque importanti, divisa per anni.
All’antichità romana appartengono gli A. massimi, raccolta di notizie desunte dagli archivi del ponteficemassimo, pubblicata [...] frammenti. Non è certo se essi fossero la trascrizione, con interpolazioni, delle tabulae dealbatae esposte ogni anno dal pontefice nella Regia o piuttosto la trascrizione dei protocolli pontificali dei quali le tabulae sono i riassunti.
Agli A. si ...
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In Roma antica, sacerdote addetto a una particolare divinità, della quale prendeva il nome. I f. di gran lunga più importanti, detti maiores, erano i ministri del culto di Giove, Marte e Quirino, e prendevano [...] , tanto che nell’età arcaica erano inferiori soltanto al rex e anche in seguito sopravanzavano la dignità dello stesso ponteficemassimo. Erano tenuti alla celebrazione di sacrifici e altri riti. Il più onorato era il flamen Dialis, considerato una ...
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Giureconsulto romano (m. 115 circa a. C.); tribuno della plebe (141), pretore (136), console (133). Ponteficemassimo (130), abolì (123) l'uso delle tavole pontificie e raccolse quelle dei predecessori: [...] a lui risale, se non la paternità, almeno l'edizione degli Annales Maximi. Presiedeva il senato il giorno in cui fu ucciso Tiberio Gracco (133). Fu contrario all'impiego della forza contro il partito graccano, ...
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massimo
màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente a minimo. 1. a. Si usa, quasi...
pontefice
pontéfice s. m. [dal lat. pontĭfex -fĭcis, che tradizionalmente si ritiene comp. di pons pontis «ponte» e tema di facĕre «fare»: inizialmente il termine designava forse colui che curava la costruzione del ponte sul Tevere]. – 1....