Costantino fra divinizzazione e santificazione
Una sepoltura contestata
Giorgio Bonamente
Gli imperatori romani erano, per tradizione secolare, assimilati sotto più aspetti alla divinità, sia in vita, [...] della propria autorevolezza, ma anche, coerentemente e in modo conforme alla propria carica, in qualità di ponteficemassimo, finendo tuttavia non poche volte con l’alimentare insoddisfazioni e contrasti destinati a costituire una difficile eredità ...
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L'ETA ANTICA
Manlio Simonetti
L'ETÀ ANTICA
Le fonti
Al fine di conoscere la storia del papato dal I al VI secolo, mediamente le fonti sono scarse e soprattutto, com'è naturale attendersi, non [...] politico fosse anche a capo dell'organizzazione religiosa, e tale era appunto l'imperatore romano, da sempre anche ponteficemassimo; perciò, una volta instauratosi con la Chiesa un rapporto di amicizia e di collaborazione, nel modo più naturale ...
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Gregorio XIII
Agostino Borromeo
Ugo Boncompagni nacque a Bologna il 1° gennaio 1501, quinto figlio di Cristoforo, ricco mercante della città, e di Angela Marescalchi. Studiò giurisprudenza all'Università [...] e civile, dal principio di essi per tutto l'anno 1619, Bologna 1620, p. 228.
G.P. Maffei, Degli annali di Gregorio XIII, ponteficemassimo, a cura di C. Coquelines, I, Roma 1752, pp. 1-16 (a proposito di quest'opera, cfr. P. Pirri, Gli Annali ...
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La Chiesa di Roma prima e dopo Costantino
Da Vittore (189-199) a Liberio (352-366)
Emanuele Castelli
«Io sono in grado di mostrare i trofei degli apostoli: se vai infatti sul colle Vaticano o sulla [...] fu – nelle espressioni di culto oggi note – semplicemente pagano: da pagano celebrò il millenario di Roma e fu ponteficemassimo; inoltre adottò pienamente simboli pagani per l’emissione delle monete. A ogni modo, la Chiesa di Roma beneficiava certo ...
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La carriera di un imperatore
Dal fallimento della tetrarchia alla monarchia carismatica
Umberto Roberto
La carriera di Costantino imperatore si sviluppa a partire dal fallimento del sistema tetrarchico [...] rispetto dovuto alla religione tradizionale, custodita dall’aristocrazia romana. Nonostante la conversione, mantiene la carica di ponteficemassimo e ispira il suo governo a principi di equilibrio e prudenza in ambito religioso. Maggiore disagio gli ...
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Paolo IV
Alberto Aubert
Appartenente ad una delle più antiche famiglie della nobiltà napoletana, Gian Piero Carafa nacque a Capriglia (Avellino), il 28 giugno 1476, da Giovanni Antonio, barone di Sant'Angelo [...] P.D. Antonio Caracciolo de Chierici Regolari); ms. 349 (Vita et gesti di Gio. Pietro Carafa cioè di Paolo IIII PonteficeMassimo, raccolti dal P.D. Antonio Caracciolo de Chierici Regolari et copiati in questo volume in Napoli nel 1619).
Avviso della ...
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La religione e la politica
Il governo dell’Impero tra pagani e cristiani fra III e VI secolo
Guido Clemente
La conversione di Costantino fu un fatto epocale, ma al momento solo pochi cristiani intransigenti [...] quindi nella definizione di una politica religiosa. La vicenda dell’altare della Vittoria, la rinuncia al titolo di ponteficemassimo, secondo modalità non chiare e comunque non traumatiche, e le limitazioni imposte ai sacerdozi e culti tradizionali ...
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Costantino nel modernismo
Premesse di un discorso critico sull’era costantiniana della Chiesa
Giacomo Losito
Sommario: Riferimenti: cattolici e protestanti liberali tra il razionalista Renan e l’ultramontano [...] iniziato a riconoscere il ruolo dell’imperatore. Significativo, in tal senso, il fatto che al suo titolo pagano di ponteficemassimo, il panegirista ufficiale non avesse esitato ad affiancare anche quello di «vescovo universale».
Proprio da ciò, però ...
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Filosofie e teologie politiche
Neoplatonismo e politica da Plotino a Proclo
Riccardo Chiaradonna
I secoli III-V sono l’epoca del ‘neoplatonismo’, l’ultima filosofia in un contesto religioso pagano, [...] in un contesto diverso, e presenta la teologia neoplatonica come una visione religiosa di cui egli è il massimo rappresentante, ponteficemassimo. D’altronde, l’opera di Giuliano agisce anche in direzione opposta, fornendo una struttura ideologica ...
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URBANO VI
Ivana Ait
Bartolomeo Prignano nacque a Napoli nel 1318. Scarse sono le notizie sulle origini della famiglia. Si ritiene che il padre Nicolò, probabilmente proveniente da Pisa, emigrato a Napoli [...] , Dietrich von Nieheim (Theodoricus de Nyem). Sein Leben und seine Schriften, Leipzig 1887; F. De Jorio, Tolomeo Prignano, ponteficemassimo col nome di Urbano sesto, Napoli s.d.; Th. Linder, Die Wahl Urbans VI., "Historische Zeitschrift", 28, 1872 ...
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massimo
màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente a minimo. 1. a. Si usa, quasi...
pontefice
pontéfice s. m. [dal lat. pontĭfex -fĭcis, che tradizionalmente si ritiene comp. di pons pontis «ponte» e tema di facĕre «fare»: inizialmente il termine designava forse colui che curava la costruzione del ponte sul Tevere]. – 1....