Geografia dell’Impero
Giusto Traina
Inventari del mondo agli inizi del tardo Impero
L’anno 298 è segnato da una serie di vittorie decisive dei tetrarchi. Nel settore orientale, mentre Diocleziano riporta [...] ciò che si trova al di là del Danubio appartiene alla stirpe dei sarmati»102.
Consapevole della presenza dei ‘nuovi’ popolibarbari, lo Pseudo-Egesippo modifica il discorso geografico del testo originale di Giuseppe: così, nel discorso in cui Agrippa ...
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Progresso
Pietro Rossi
di Pietro Rossi
Progresso
Progresso e modernità
L'idea di progresso nasce con la cultura moderna, tra Sei e Settecento, e si diffonde largamente nell'epoca che va dalla pubblicazione [...] sulla successione di tre epoche o condizioni di vita dell'umanità: lo stato selvaggio, la barbarie e la civiltà. L'antitesi tra popolibarbari e popoli civili era di lunga data, e risaliva addirittura alla cultura greca; mentre l'introduzione di ...
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Vedi TARANTO dell'anno: 1966 - 1997
TARANTO (gr. Τάρας, lat. Tarentum)
N. Degrassi
Oggi capoluogo di provincia sul golfo omonimo del Mar Ionio; in antico, città tra le più importanti della Magna Grecia.
La [...] , 773: Taras fecit, auxit Phalantus) ed abitato sia da barbari, cioè, con ogni probabilità, da Iapigi, sia da Cretesi forte l'influenza dell'arte e della civiltà di T. sulle popolazioni indigene di tutta la regione pugliese, le cui città imitano molte ...
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L'Italia romana delle Regiones. Regio X Venetia et Histria
Fernando Rebecchi
Giovanni Ciurletti
Bianca Maria Scarfì
Monica Verzár Bass
Robert Matijašic
Regio x venetia et histria
La regio X augustea, [...] di una stele marmorea di eques singularis recuperato a Barbarano, nella cui decorazione a tre fasce compare in alto C. per la presenza stabile di Romani e Latini fra le popolazioni locali e per il crescente riconoscimento da parte dei Veneti dell’ ...
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Feudalesimo
Giovanni Tabacco
Premessa
Il linguaggio relativo al feudalesimo è di origine rigorosamente giuridica, ma ha avuto tali sviluppi semantici nella cultura moderna che le definizioni e le riflessioni [...] istituto clientelare, presente già prima del Medioevo sia nel mondo delle civiltà mediterranee, sia in quello delle popolazioni germaniche e barbariche in genere. Come distinguerlo allora e teorizzarlo nella sua peculiarità?
È valsa a questo fine l ...
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Comparazione giuridica
René David
Introduzione
Accanto al metodo sperimentale la comparazione rappresenta uno dei mezzi fondamentali di acquisizione delle conoscenze, che può essere utilizzato per illuminarci [...] per essere realizzato, un nuovo sistema di governo in cui il popolo sarà sovrano. Vox populi, vox Dei: questa formula può essere è indubbiamente soltanto quantitativo; dalle invasioni barbariche all'espansione del cristianesimo o dell'islamismo ...
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Chenu e il Vaticano II come ‘fine dell’era costantiniana’
Categoria della storia e imperativo pastorale
Gianmaria Zamagni
Fin de l’ère constantinienne è il titolo di un saggio breve del domenicano Marie-Dominique [...] una «idéologie de chrétienté»; il problema delle invasioni barbariche era risolto, per i medievali, dalla translatio imperii più consistere nella guida della civilizzazione e dell’elevazione dei popoli, il suo compito è tornato a essere – più ...
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ROMANICO
C. Tosco
Il termine R. (franc. Roman; ingl. Romanesque; ted. Romanik) venne riferito per la prima volta all'arte medievale nel decennio 1810-1820, per indicare una fase storica priva, fino [...] consapevolezza, da parte di autori diversi, che i popoli germanici al momento del loro stanziamento sulle ceneri dell'Impero romano fossero stati portatori di nuovi principi artistici, certamente barbari a confronto con l'arte classica, ma degni di ...
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Vivere insieme
Ermanno Detti
Grandi e piccole comunità
Gli uomini tendono a vivere insieme. Formano così grandi e piccole comunità. Grandi comunità sono una città o un intero Stato. Piccole comunità [...] è colpevole o no.
Il bisogno di giustizia
Nelle tribù barbariche, spesso chi aveva subito un torto doveva farsi giustizia da cerca di lavoro o di migliori condizioni di vita.
I popoli della Terra non sono dunque indipendenti gli uni dagli altri. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giacomo Leopardi
Gaspare Polizzi
L’opera di Giacomo Leopardi costituisce un riferimento imprescindibile nella tradizione letteraria italiana. Sembra anche ormai acquisita la sua dimensione filosofica, [...] lingua, anzi linguaggio, sono selvaggi e non sono barbari, cioè non fanno nulla contro natura (almeno per pubblica gl’italiani in generale, e parlando massimamente a proporzione degli altri popoli, non ne fanno alcun conto» (G. Leopardi, Tutte le ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
barbarie
barbàrie s. f. [dal lat. barbaries, der. di barbărus «barbaro»], invar. – 1. Condizione di popolo barbaro, stadio di civiltà primitiva: vivere nella b., in stato di b.; tempi di b.; uscire, risollevare dalla b.; popolazioni che si...