(A. T., 53-54-55; 56-57).
Geografia: Nome (p. 667); La moderna conoscenza geografica (p. 667); Situazione e confini (p. 668); Composizione litologica del suolo (p. 668); Struttura e forme del terreno [...] (Vienna), nella Pannonia I.
Lungo tutta questa estesa linea di confine premevano genti germaniche, avanguardia di altre popolazionibarbariche, disseminate sino alla Vistola. Sul litorale del mare del Nord, dalle bocche della Schelda all'estuario del ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] , Adriano, Gallieno). Il declino fu accelerato dalle epidemie, come quella del 165 d.C., e dalle incursioni barbariche: dei Costoboci nel 170 e dei popoli germanici a cominciare dalla seconda metà del 3° sec. d.C.
In G. esistono tanti diritti quante ...
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SPAGNA
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Gi. La.
(España, A. T., 37-38, 39-40, 41-42, 43).
Sommario. - Nome e confini (p. 196); Struttura e morfologia (p. 197); Clima (p. 200); Idrografia (p. 201); Suoli [...] farsene scala per dar vita alle proprie creazioni originali. Lope non si vergognava di apparire un "barbaro" e di "lasciarsi trascinare dalla corrente popolare là dove lo chiamavano ignorante e l'Italia e la Francia". Solo che la bellezza dell'opera ...
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RUSSIA (A. T., 11-16, 66-74 ,84-87, 102-104)
Giuseppe CARACI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Jozef KOSTRZEWSKI
Giovanni MAVER
Arthur HABERLANDT
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
Ettore LO GATTO
Tomaso NAPOLITANO
*
Egon [...] nelle questioni "terrene".
Con l'accettazione del cristianesimo da parte di Vladimiro, il popolo russo faceva un passo decisivo verso l'Europa, si differenziava dalle tribù primitive e barbariche al di qua e al di là degli Urali. Con la gerarchia ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] essere anche superstizioso. Conviene naturalmente distinguere, fra gl'invasori dell'Impero, popolo da popolo. Anche quando la forza dell'Impero è spossata, l'evangelizzazione dei barbari si compie di pari passo con la loro romanizzazione, cioè col ...
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Per quanto perdesse il suo nome nel diventare, come Costantinopoli o Nuova Roma, la capitale dell'Impero d'Oriente, Bisanzio ebbe la sorte di essere ancora ricordata quando si volle designare l'arte, la [...] re barbari, le enormi spese della corte, i sussidî che, sotto la specie di viveri, si dovevano dare al popolo libro greco è scritto in una lingua ancora non troppo lontana da quella del popolo. Questo periodo (del sec. VI e del VII) segna anche il ...
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SVIZZERA (A. T., 20-21)
Mario SALFI
Anna Maria RATTI
Claudia MERLO
Fabrizio CORTESI
*
Delio CANTIMORI
Luigi CHATRIAN
Otto TSCHUMI
Ernesto GAGLIARDI
Arthur HABERLANDT
Paul GEIGER
Rudolf KAUFMANN
Giuseppe [...] 382.424 nel 1900, toccarono il massimo nel 1910: 552.011 (147‰ della popolazione totale); nel 1920 erano 402.385, nel 1930, 359.522. I più , di Ginevra, di Coira. Le invasioni barbariche colpirono profondamente questa vita ecclesiastica; ma con la ...
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ROMANIA (A. T., 79-80)
Emmanuel DE MARTONNE
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Pino FORTINI
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Giulio COSTANZI
Ramiro ORTIZ
Anna Maria RATTI
Angelo PERNICE
Carlo TAGLIAVINI
Walter [...] ché non dovettero essere più gravi di quelle subite poi da altri popoli, come gl'Italiani, i Galli, gl'Iberi, i quali pur rimasero al loro posto quando nei rispettivi paesi si riversarono i barbari; non l'interesse, ché la Dacia era ricca di risorse ...
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INDUSTRIA (lat. industria)
Francesco COPPOLA D'ANNA
George MONTANDON
Ugo Enrico PAOLI
Carlo RODANO
Gino OLIVETTI
Giuseppe Menotti DE FRANCESCO
Mario ROTONDI
Sta a significare propriamente l'abilità [...] in Oriente, e ancor più dopo le invasioni barbariche, per la chiusura delle miniere notissime di argento della 1740, il vescovo di Clermont scrive al card. Fleury che il suo popolo vive in una spaventosa miseria e per sei mesi all'anno gli manca ...
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È un ente autarchico territoriale costituito da una collettività di persone residenti o aventi certi interessi in una limitata parte del territorio statale. Di solito è sorto spontaneamente ed è sempre [...] (v. sopra), che si svolge normalmente in un centro murato popoloso, sulla base di più classi, e anche dal comune di borgo dominata dal feudo, che caratterizza l'Europa uscita dalle invasioni barbariche, in tempi e in forme diverse, tra il sec. ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
barbarie
barbàrie s. f. [dal lat. barbaries, der. di barbărus «barbaro»], invar. – 1. Condizione di popolo barbaro, stadio di civiltà primitiva: vivere nella b., in stato di b.; tempi di b.; uscire, risollevare dalla b.; popolazioni che si...