Stato dell’Europa orientale; confina a NE con Ucraina e Moldavia, a NO con l’Ungheria, a S con la Bulgaria e a SO con la Serbia; si affaccia per quasi 250 km sul Mar Nero.
Il territorio della Romania [...] (Dobrugia) e di Caraș-Severin (Monti del Banato). L’incidenza della popolazione urbana, passata dal 23% del 1948 a più del 40% alla fine Internet, arte cibernetica e visuale).
Le invasioni barbariche non permisero in terra romena la continuità delle ...
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schiavitù Condizione propria di chi è giuridicamente considerato come proprietà privata e quindi privo di ogni diritto umano e completamente soggetto alla volontà e all’arbitrio del legittimo proprietario.
Antropologia
Da [...] ed Egina. Schiavi erano di norma individui comprati in regioni barbariche o considerate tali (Tracia, Scizia, Siria ecc.), o ’altra dai missionari, che chiedevano trattamenti più umani per le popolazioni native. Con le leggi di Burgos (1512-13) si ...
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guerra
Antonio Menniti Ippolito
Uomini contro uomini
La guerra è una presenza costante e drammatica nelle vicende dell’umanità e ha condizionato in ogni tempo le strutture sociali, l’economia, la cultura. [...] ausiliari, non romani, numericamente equivalenti. Con le invasioni barbariche le schiere finirono per essere per buona metà costituite avevano puntato tutto sulle fanterie, un’innovazione portata dal popolo degli Avari nel 7°- 8° secolo d.C. ...
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Decorazione
Marco Bussagli
Riferito al corpo, il termine decorazione designa in senso lato l'insieme degli elementi finalizzati al suo abbellimento, compresi l'abbigliamento, la moda e la cosmesi. In [...] 6° secolo d.C. in concomitanza con le invasioni barbariche, in particolar modo quelle unne (Werner 1956). A questo della barba uno dei presunti parametri di riferimento per distinguere le popolazioni di stirpe unna e gli hsiug-nu. Fra le comunità ...
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civiltà
Margherita Zizi
La vita materiale, sociale e spirituale di un popolo
Il concetto di civiltà è estremamente complesso e sfaccettato, ed è usato in una molteplicità di accezioni. La nozione di [...] come passaggio da una condizione di vita primitiva a una condizione più progredita ed evoluta. L'antitesi tra popolibarbari e popoli civili aveva radici molto antiche ‒ risaliva alla cultura greca ‒, mentre l'idea di uno stato selvaggio anteriore ...
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famiglia
È l’istituzione fondamentale delle diverse società umane, ossia la struttura sociale più semplice, che è alla base del processo evolutivo di tutte le civiltà storiche. La compongono individui [...] , dipendenti e servi) e quelli della f. con l’esterno. Anche presso le popolazioni germaniche che diedero vita alle principali civiltà romano-barbariche, prevalse la f. complessa (estesa o multipla), composta da individui di generazioni diverse ...
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Nomadismo
Antonio Menniti Ippolito
Vivere spostandosi continuamente
Che cosa spinge al nomadismo, cioè a girovagare portando con sé ogni cosa, incontrando ostacoli di ogni genere? Perché un gruppo etnico [...] col nomadismo che spesso sono da noi chiamati direttamente col termine di nomadi.
Alcuni popoli sono diventati instabili per cause forzate. I gruppi barbarici (barbariche, invasioni) che a ondate si riversarono in Occidente negli ultimi secoli dell ...
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(cin. Manchou, oggi Dongbei) Regione dell’Asia orientale (circa 800.000 km2 con 107.430.000 ab. nel 2005), identificabile con la sezione nord-orientale della Cina e divisa fra le province di Jilin, Liaoning [...] tungusi sinizzati. Più tardi fu disputata fra le dinastie barbariche della Cina settentrionale e il regno di Koryŏ (Corea storia della M. si confonde con quella della Repubblica Popolare di Cina.
Antropologia
I Manciù sono i soli sopravvissuti ...
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Sassoni Gruppo non omogeneo di diversi popoli germanici residenti nel 3° sec. d.C. tra l’Elba, l’Ems e l’Eider. Nell’età delle invasioni barbariche non mutarono la loro sede, ma ne ampliarono i confini [...] Germania (919), giungendo poi con il figlio di questo, Ottone I, sul trono imperiale.
Il sassone antico, parlato dalle popolazioni sassoni non trasmigrate in Gran Bretagna con gli Angli, rappresenta la fase più antica dell’odierno basso-tedesco, ed è ...
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(gr. Σκύϑαι) Popolazione originaria delle steppe settentrionali dell’Asia centrale, organizzata in tribù nomadi (allevatori), seminomadi e sedentarie, cui Erodoto dedica parte del IV libro delle Storie. [...] in vari nuclei isolati sino all’età delle grandi migrazioni barbariche. Furono abili nell’arte della lavorazione dei metalli, in costituiscono un gruppo di lingue parlate dalle antiche popolazioni iraniche degli S. e dei Sarmati, penetrate e ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
barbarie
barbàrie s. f. [dal lat. barbaries, der. di barbărus «barbaro»], invar. – 1. Condizione di popolo barbaro, stadio di civiltà primitiva: vivere nella b., in stato di b.; tempi di b.; uscire, risollevare dalla b.; popolazioni che si...