URBANISTICA (XXXIV, p. 768)
Luigi Piccinato
L'intensificazione, il rafforzamento ed il continuo allargarsi dei rapporti di interdipendenza tra tutte le sfere dell'attività conseguenti alla prima rivoluzione [...] città e circa il 36% nelle nuove città di media grandezza con una popolazione variante fra i 30.000 ed i 60.000 ab. Fu più facile nei confronti di istituti statali o del Fondo nazionale ebraico: negli altri casi la terra viene ceduta solamente in ...
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Deformazioni e mutilazioni del corpo. - Quasi tutti i popoli della terra tendono a modificare la forma naturale del corpo: a questo fine si praticano deformazioni e mutilazioni alle quali l'uomo si sottopone [...] circoncisione è molto diffusa e spesso, come in Africa, ove si può dire che quasi tutti i popoli la pratichino, la circoncisione primitiva e la ebraico-musulmana vengono a contatto e si compenetrano. In Asia, per quel che si riferisce al continente ...
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REGGIO di Calabria (A. T., 27-28-29)
Giuseppe ISNARDI
Arnaldo MOMIGLIANO
Ernesto PONTIERI
Tammaro DE MARINIS
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Città della Calabria, capoluogo della provincia omonima, a 38° 6′ lat. N. e 3° 12′ long. [...] a 1500 fuochi, con circa 10.000 ab.; alla metà del sec. XVIII la popolazione era ancora inferiore ai 10.000 ab., ed era di circa 20.000 al libro ebraico; apparve qui, il 5 febbraio 1475, il primo libro stampato interamente con caratteri ebraici: ...
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Il greco χορός, propriamente designante la danza o l'insieme dei danzanti e poi il canto da cui le danze erano accompagnate, significò in qualche caso anche il luogo dove le danze stesse avvenivano. Parallelamente, [...] alternato a soli e cori.
Strette erano le relazioni tra questi popoli e gli Ebrei, dei quali ultimi alcuni passi della Scrittura documentano nell'antico Oriente (v. anche salmi).
Simile all'ebraica è, dagl'inizî fino al periodo cosiddetto classico, ...
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. Nome. - Il termine "Anglo-sassoni" in realtà non trova giustificazione né nella vera situazione etnica dell'Inghilterra, né nella tradizione indigena, essendo di origine prettamente letteraria. Al principio, [...] inglese, introducendo anche lo studio del greco e perfino dell'ebraico. Sia dunque i grandi dotti del nord, quali Beda ed , osserva che la tipica civiltà del Kent può appartenere a quei popoli che Beda chiama col nome di Iuti. Essa si è sviluppata ...
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La costa di Siria a settentrione del promontorio del Carmelo è costituita da una stretta striscia di terra sulla quale incombono le propaggini dei monti della Galilea, della catena del Libano e dei Monti [...] p. 6-11). Intorno alla pertinenza etnica di questa più antica popolazione nulla si può dire di sicuro; ma è certo che essa mostrano il passaggio di -t in -āh già segnalato nell'ebraico e poi di -āh in -ō). Un interessantissimo documento del ...
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PELLEGRINAGGIO (dal lat. peregrinatio "viaggio in terra straniera"; fr. pèlerinage; sp. peregrinación; ted. Pilgrimschaft, Wallfahrt; ingl. pilgrimage)
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Ferdinando NERI
Nicola [...] si celebravano feste religiose e giuochi con grande concorso di popolo. La piana di Eleusi nei giorni dal 13 al compiuti allora da Maometto per affermare la sua emancipazione dal culto ebraico è la proclamazione che la Ka‛bah era il più antico ...
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È la dottrina del destino ultimo dell'umanità e dell'individuo.
Il termine è di formazione recente e la teologia sistematica cattolica non l'ha ancora adottato; tuttavia si viene diffondendo sempre più [...] fatto gl'inferi come dimora delle anime li troviamo nei popoli dell'antico Oriente (arallu, she'ōl) e classici (Ade pena e tormento per i malvagi, chiamato per lo più "gehenna" (dall'ebraico Gē-Hinnom, "valle [dei figli] di Hinnom", che era la valle ...
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. Più specificamente si dice oggi caricatura un ritratto, in cui, senza abolire la rassomiglianza, siano esagerati (caricati) alcuni tratti o elementi in modo ridicolo; più genericamente ogni imitazione [...] Negri (cfr. Grace Beardsley, The Negro, passim), da cui i popoli classici volentieri traevano motivo di riso. Il più notevole esempio di ha lasciato alcune gustose macchiette del grande mondo ebraico, e André Rouveyre offre i ritratti caricaturali di ...
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MAOMETTO (deformazione europea, risalente al Medioevo. dell'arabo Muḥammad)
Carlo Alfonso Nallino
Fondatore della religione e dello stato musulmano, nato alla Mecca fra il 570 e il 580 d. C., morto a [...] Medina venuto per la prima volta a contatto d'una comunità ebraica, trovò che gli ebrei, per le loro dottrine, non potevano riconoscere un inviato di Dio in chi non apparteneva al popolo eletto, né ammettere come vero l'insegnamento di chi commetteva ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...