Scrittore francese (Metz 1928 - Pointe-à-Pitre, Guadalupa, 2006). Ebreo, perse quasi tutti i familiari nei campi di concentramento nazisti; combatté nella resistenza. A queste vicende s'ispirò il romanzo [...] Le dernier des justes (1959; trad. it. 1960), che è tra le opere più note sullo sterminio del popoloebraico. A esso seguirono Un plat de porc aux bananes vertes (1967; trad. it. 1967) e La mulâtresse solitude (1972; trad. it. La mulatta, 1975), ...
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Mihăileanu, Radu. – Regista e sceneggiatore rumeno naturalizzato francese (n. Bucarest 1958). Di famiglia ebraica, lasciò la Romania governata da Ceauşescu nel 1980, trasferendosi in Francia per studiare [...] Train de vie (1998), film sulla Shoah in cui convivono comicità, malinconia e profondo rispetto per la tragedia del popoloebraico (David di Donatello come miglior film straniero). Del 2002 è Les pygmées de Carlo (Ricchezza nazionale), mentre Va, vis ...
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Drammaturgo e poeta bielorusso di lingua yiddish (Igumen, Bielorussia, 1886 - New York 1962). Condannato alla deportazione per la sua militanza nel movimento socialista ebraico, riuscì a fuggire dalla [...] Siberia e a rifugiarsi negli USA (1913). La sua produzione poetica e teatrale è centrata sul destino del popoloebraico, e privilegia il tema della salvezza perseguita attraverso la sofferenza. La sua opera più famosa è Der Goylem, poema drammatico ...
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Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»).
Religione
Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro [...] col gr. διαϑήκη «disposizione») tra Dio e il popolo d’Israele, infatti accettano esclusivamente il primo; i a quello masoretico.
Edizioni
- La prima edizione a stampa della B. ebraica intera (dopo le edizioni di singoli libri, dal 1477 in poi) fu ...
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Religione ebraica, complesso delle credenze e della cultura degli Ebrei. È una delle più antiche religioni monoteistiche, dalla quale è derivato anche il cristianesimo e il cui nucleo originario risale [...] d'Israele, l'America e gli altri continenti. Inoltre, questo popolo ha vissuto per circa duemila anni - dal 70 d.C., Stato d'Israele, nato nel 1948 a seguito del risorgimento ebraico, detto sionismo, e sulle ceneri dell'ebraismo europeo sterminato ...
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Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] L'esperienza bimillenaria di santità e testimonianza da parte del popolo di Dio si fonda proprio sul riconoscimento di G. nuovo Rembrandt cercò di dare a G. i segni della gente ebraica, da lui studiati sugli israeliti di Amsterdam. All'opposto, Rubens ...
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Emigrazione da una regione da parte di popolazioni, volontaria o più spesso forzosa, determinata da ragioni politiche, economiche, religiose o culturali, o anche da calamità naturali. Libro dell’E. Nella [...] Bibbia, il secondo libro del Pentateuco, detto in ebraico shĕmōt («nomi») e wĕ-ēlleh shĕmōt («e questi sono i nomi»), dalle da Yahweh la Legge e strinse con lui l’alleanza per il popolo.
Il libro è, tra quelli del Pentateuco, uno dei più discussi ...
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Per secoli l'ostilità antiebraica non ebbe bisogno di etichette. In una società come quella cristiana, in cui le minoranze ebraiche vivevano nettamente separate dalla maggioranza e in cui le formulazioni [...] fortemente innovativo. La dichiarazione cancellava tra l'altro l'antica accusa del deicidio, rivolta collettivamente al popoloebraico, mentre più ambigua fu, almeno inizialmente, la rinuncia alla tradizionale teologia della sostituzione. La Nostra ...
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Primo - e il più grande - dei patriarchi del popolo ebreo, da ebrei, cristiani e maomettani ugualmente venerato come padre nella fede.
Il nome occorre nella Bibbia sotto due forme: 'Abhrām fino a Genesi, [...] ad A. che avrà un figlio "delle sue viscere" ed una numerosa prosapia. Gli viene anche manifestata la futura storia del popoloebraico, che avrebbe dominato dal fiume d'Egitto all'Eufrate. La nascita d'Ismaele, che ottiene da Agar, serva di Sarai ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] è stata adoperata specialmente nelle parti più recenti della loro versione come equivalente all'ebraico qāhāl ovvero ‛edhāl "adunanza", ossia la società religiosa del popolo israelitico, mentre nelle parti più antiche si usa più spesso nel medesimo ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...