Termine derivato dal greco (ἀποκαλύπτειν "svelare cose recondite, segrete") col quale si designa una vasta letteratura giudaica, e in minor quantità cristiana, il cui contenuto è formato per la massima [...] anche un'altra spiegazione, favorita probabilmente all'esterno dalle idee persiane, con le quali fin dai tempi di Ciro il popoloebraico era venuto in contatto: se le profezie non si avverano, si pensò, ciò avviene perché c'è una forza, ostile ...
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. Uno dei libri della Bibbia ebraica che fa parte della terza classe, detta dei Kethūbhīm o Agiografi, e precisamente di quel gruppo dei cinque più brevi scritti: i Cinque Rotoli (Mĕgilloth) o Volumi. [...] che nessun docunento antico, fra i molti che pur trattano espressamente di materia nuziale, accenna all'esistenza nel popoloebraico della costumanza della "settimana del re"; inoltre l'analogia sarebbe più apparente che reale: se vi sono dei ...
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SINAI (o Arabia Petrea; A. T., 115)
Giuseppe STEFANINI
Giuseppe RICCIOTTI
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Vasta penisola di forma triangolare, posta tra l'Asia e l'Africa, lunga da Rās Moḥammed all'estremità [...] confronto dei luoghi, vuole che l'altipiano di ar-Rāḥah, ai piedi del Gebel Mūsā, sia quello dove il popoloebraico assistette alla taumaturgica proclamazione della Legge; un'altra tradizione locale, molto meno autorevole, afferma che delle due cime ...
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Sono due libri biblici, di contenuto storico, riconosciuti sia nel canone ebraico sia nel cattolico.
Nome e posizione nel canone. - Il loro titolo ebraico è Dibhĕrēhayyamīm, che significa "parole dei giorni", [...] per rendere più maneggevole l'opera, come ci attesta anche S. Girolamo.
Contenuto. - Le Cronache narrano la storia del popoloebraico: ma, poiché lo scopo che esse si propongono le porta a disinteressarsi di moltissimi episodî, per dare invece molto ...
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Secondo re, dopo Saul, degli Ebrei e fondatore della dinastia che, anche dopo la divisione del popoloebraico in due regni, continuò a regnare in quello meridionale o di Giuda.
Nome. Fonti della storia. [...] un'elegia che rimane uno dei più insigni monumenti dell'antica letteratura ebraica (II Sam. [Re], I, 19-27); subito dopo conciliò gli animi del resto d'Israele, cosicché gli anziani del popolo convenuti in Hebron lo elessero re su tutto Israele (V, ...
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LEVI e Leviti (Levi, ebr., nella versione greca dei LXX Λευεί e Λευί; la Bibbia riallaccia il nome alla radice "aderire" [Genesi, XXIX, 34 e Num., XVIII, 2]; per altra etimologia vedi sotto)
Leone Tondelli
L., [...] : esodo; levitico; numeri; e per l'importanza specialissima avuta dalla religione inIsraele le grandi storie del popoloebraico. Fondamentale per la conoscenza dello sviluppo della critica posteriore: J. Wellhausen, Prolegomena zur Geschichte Israels ...
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. Comunità religiosa giudaica, negli ultimi secoli avanti l'era cristiana e nel primo secolo dopo. La prima notizia che ne abbiamo risale all'incirca all'anno 150 a. C.; con la distruzione dello stato [...] gli Esseni come rappresentanti di qualche particolare tendenza giudaica (sistema recabitico, concezione sacerdotale del popoloebraico, scuole apocalittiche, scuole profetiche, opposizione rigoristica al culto ufficiale del Tempio, ecc.) non bastano ...
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IMMAGINE (lat. imago -inis; fr. image; sp. imagen; ted. Bild; ingl. image)
Umberto FRACASSINI
Giuseppe DE LUCA
Laura OLIVIERI
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Rappresentazione visibile, spesso idealizzata, ottenuta mediante il [...] agl'idoli di qualsiasi forma (v. idolo).
Hanno fatto eccezione gli Ebrei. Ma ciò non è avvenuto senza contrasti: il popoloebraico al pari degli altri, e in specie del cananeo in mezzo al quale viveva, era, come dimostra il racconto del vitello ...
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ROBOAMO (ebraico Råéabh‛am; i Settanta ‛Ροβοάμ; la Volgata Roboam)
Giuseppe Ricciotti
Figlio di Salomone, a cui successe sul trono di Gerusalemme, regnandovi circa dal 932 al 915 a. C. Egli successe [...] per regolare diritto dinastico, ma l'eredità da lui ricevuta era così malsicura che quasi subito avvenne la rivoluzione. Il popoloebraico infatti, lungo il fastoso regno di Salomone si era sempre più polarizzato attorno a due centri, la tribù di ...
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GRAETZ, Heinrich
Yoseph Colombo
Storico e critico tedesco, nato a Xions (Posnania) il 31 ottobre 1817, morto a Monaco il 7 settembre 1891. Compiuti i primi studî a Zerkow, nel '42 entrò all'università [...] dei fatti particolari non dimentica mai la visione generale delle epoche, e lo sviluppo intellettuale e ideologico del popoloebraico è inserito nella successione dei fatti esteriori. Tuttavia, l'opera non fu esente da critiche in quanto talvolta ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...