Genericamente, persona che, parlando per ispirazione divina, predice il futuro o rivela cose ignote alla mente umana; che ha cioè il dono della profezia. Questo appartenne anche alle donne (profetesse), [...] della ‘concordia’ del Vecchio e Nuovo Testamento e dell’Apocalisse, si eleva da una considerazione dello sviluppo religioso del popoloebraico e del mondo cristiano a un vero e proprio ministero di p., nel senso biblico della parola, verso la Chiesa ...
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Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] autore di Dos lid funm oysgeharg’etn yidishn folk (1943-44; trad. it. parziale 1966; completa Il canto del popoloebraico massacrato, 1995), A. Sutzkever e numerosi altri che hanno prodotto, in condizioni estreme, opere di grande drammaticità.
Negli ...
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Apostolo e autore del Vangelo che nelle edizioni della Bibbia precede sempre gli altri tre. Circa la personalità di M. abbiamo notizie molto scarse. Dal Nuovo Testamento si desume solo che egli aveva un [...] testi veterotestamentarî con riferimento o applicazione diretta al Cristo, che è perciò presentato innanzi tutto come il Messia atteso dal popoloebraico. D'altra parte, il Vangelo di M. è anche il Vangelo del Regno dei cieli o della Chiesa: esso è ...
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Statista inglese (Whittinghame 1848 - Woking 1930). Deputato conservatore dal 1874, fu primo ministro dal 1902 al 1905. Come ministro degli Esteri fu estensore del messaggio noto come dichiarazione Balfour [...] si impegnava a facilitare "la creazione in Palestina di una sede nazionale per il popoloebraico" senza "pregiudicare i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina, o i diritti e lo status politico goduti dagli Ebrei ...
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Denominazione (propriamente «appartenente alla tribù di Giuda») con cui sono stati indicati gli Ebrei rimasti in Palestina dopo la distruzione del regno d’Israele (722 a.C.), quando l’intero popoloebraico [...] fu ridotto alla sola tribù di Giuda. Con il termine giudaismo si indicano la religione del popoloebraico e l’insieme della sua cultura, quali vennero definendosi da quel tempo in poi o, secondo altri, a partire dalla distruzione del secondo Tempio ...
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Scrittore israeliano (n. Char´kov 1919 - m. 1989). Emigrato in Palestina nel 1924, fece parte del movimento politico culturale dei Cananei (1939-50) e curò (1965-71) il supplemento letterario del giornale [...] Ha-Areṣ. La sua prosa, incentrata sulla società ebraica dall'epoca mandataria sino agli anni Ottanta, si caratterizza per uno secondo T., ha tentato invano di normalizzare la vita del popoloebraico. Famosi sono anche i romanzi Ha-pardēs (1972; trad. ...
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Scrittore ceco (Praskolesy, Boemia Centrale, 1900 - Praga 1959). Col suo primo romanzo, Moskva-hranice ("La frontiera di Mosca", 1937), e col suo seguito Dřevěná lžíce (trad. it. Il cucchiaio di legno, [...] lirica e frammenti biblici; Na střeše je Mendelssohn "Sul tetto c'è M.", post., 1960), tutte imperniate su motivi legati alla persecuzione del popoloebraico (per sottrarsi alla quale W., durante la guerra, era stato costretto a fingere il suicidio). ...
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Poetessa, scrittrice e critica israeliana (Königsberg 1911 - Gerusalemme 1970). Vissuta a Kovno (Lituania), durante gli anni di liceo pubblicò la sua prima lirica in ebraico (1926). Approfondì gli studî [...] l'interiorità. Nei canti Mi beitī ha-yāšān ("Dalla mia vecchia casa", 1944), scritti dopo l'olocausto del popoloebraico, viene rappresentata la sua famiglia e il mondo dell'infanzia. Profonda conoscitrice anche della lingua e della letteratura ...
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Storico e pensatore francese (Rennes 1877 - Aix-en-Provence 1963). Fu tra i promotori, nel 1947, dell'associazione Amitié Judéochrétienne, dedicata ad approfondire e a superare le cause sociali e religiose [...] scritti: Jésus et Israël (1948; trad. it. 1976), minuziosa analisi demistificatrice sulla pretesa "responsabilità collettiva" del popoloebraico per la condanna di Gesù; La dispersion d'Israël, fait historique et mythe théologique (1954); Genèse de l ...
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memòria, giórno della Ricorrenza celebrata il 27 gennaio per commemorare lo sterminio e le persecuzioni del popoloebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. La data ricorda [...] il giorno in cui, nel 1945, fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. È stata istituita dalla l. 20 luglio 2000 n. 211, in accordo con la proposta avanzata dal Parlamento europeo ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...