riviste
Le r. filosofiche nacquero sul modello delle prime r. scientifiche, che vennero fondate nella seconda metà del Seicento, secolo in cui si diffuse la stampa quotidiana e periodica, che nel Settecento [...] . Un destino simile ebbe la r. Erkenntnis (Lipsia, L’Aja, Chicago, 1930-1940), fondata da due dei maggiori esponenti del positivismologico, R. Carnap e H. Reichenbach; essa subentrò alle Annalen der Philosophie, edite da H. Vaihinger, R. Schmidt e J ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Enrico Opocher
Giuseppe Zaccaria
Pensatore dalla forte vocazione filosofica, sempre pervasa da un’alta ispirazione etica che percorre l’intera sua opera e tutta la sua attività, Enrico Opocher fu allievo [...] ultimi sviluppi della filosofia del diritto italiana, «Rivista internazionale di filosofia del diritto», 1951, 1, pp. 40-57.
Positivismologico e scienza giuridica, «Rivista trimestrale di diritto e procedura civile», 1951, 1, pp. 139-46.
Diritto e ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Stato, Chiesa, questione sociale
Michele Ciliberto
Tutti ricordano la famosa battuta di Massimo d’Azeglio: ora che è fatta l’Italia, occorre fare gli italiani. Ma, formatosi lo Stato nazionale, il primo [...] e la curiosità degli specialisti si rivolge, nella sua versione più aggiornata e formalmente attrezzata, al neo-positivismo o positivismologico (Premessa, in Scienza e filosofia nella cultura positivistica, 1982, pp. 9-10).
Sul piano storiografico ...
Leggi Tutto
ROSSI-LANDI, Ferruccio. –
Roberto Gronda
Nacque a Milano il 1° marzo 1921, figlio di Gino e di Elvina Bünger.
Il padre, senese di origine, si era trasferito a Milano per intraprendere un’attività imprenditoriale. [...] , in una dottrina detta empirismo scientifico, che mira[va] a raccogliere anche elementi degli accennati movimenti europei [positivismologico, Circolo di Vienna e scuola di Cambridge] in una specie di corpus unitario» (Charles Morris, 1953, pp. 13 ...
Leggi Tutto
verificazione, principio di
Con questo nome viene correntemente indicata l’assunzione congiunta delle due tesi seguenti: (1) un enunciato ha significato se, e solo se, è possibile la sua v.; (2) il significato [...] di rilievo nel quadro teorico del neoempirismo (➔) o positivismologico, e la sua storia si confonde con quella dei solo accennata, e complicata dal fatto che Schlick attribuiva possibilità logica e al fatto descritto dall’enunciato e al processo di v ...
Leggi Tutto
FAGGIANI, Dalberto
Ugo Magrini
Nacque a Tresnuraghes (Oristano) il 1° ott. 1903 da Eugenio e da Teresa Pozzi, in una famiglia piemontese trasferitasi temporaneamente in Sardegna in seguito a un incarico [...] e di epistemologia, settori in cui, dal 1951 in poi, la sua produzione scientifica secondo l'indirizzo del positivismologico ha assunto notevole rilievo. Si ricordano i notevoli contributi in alcune delle più significative pubblicazioni: Sulle ...
Leggi Tutto
Reichenbach, Hans
Filosofo tedesco, naturalizzato statunitense (Amburgo 1891 - Los Angeles 1953). Insegnò nelle univv. di Berlino (1926-33), Istanbul (1933-38), Los Angeles (1938-53). Nel periodo berlinese [...] al potere lasciò la Germania. Negli Stati Uniti continuò poi a diffondere e a consolidare il neopositivismo o positivismologico, come membro dell’International committee for the unity of science, che promosse negli anni Trenta il progetto della ...
Leggi Tutto
Vienna, Circolo di (Wiener Kreis)
Vienna, Circolo di
(Wiener Kreis) Associazione di filosofi e scienziati che si riunirono attorno a Schlick, prof. di filosofia della natura presso l’univ. di Vienna, [...] dal 1924 sino al 1938. Il circolo di V. può essere considerato come il contesto storico-ambientale in cui si sviluppò il positivismologico (➔). Nucleo del Circolo di V. furono le riunioni organizzate a partire dal 1907 da Hahn, P. Frank, von Mises e ...
Leggi Tutto
nominalismo
nominalismo dottrina filosofica secondo cui gli universali o concetti generali non esistono come realtà anteriori e indipendenti né nelle cose né fuori da esse e la forma in cui si presentano [...] , cui attribuisce però dei nomi comuni. Nella filosofia contemporanea, la tendenza nominalistica risulta fortemente accentuata nel positivismologico, che ha elaborato il progetto di ridurre ogni asserto scientifico e ogni termine universale a dati ...
Leggi Tutto
Mises
Mises Richard von (L’viv, Leopoli, 1883 - Boston, Massachusetts, 1953) matematico e filosofo austriaco naturalizzato statunitense. Dopo essersi laureato in matematica, fisica e ingegneria all’università [...] ; aderì al Circolo di Berlino (strettamente legato a quello di Vienna), e accolse le tesi di fondo del positivismologico. Il contributo più originale di von Mises riguarda la teoria della probabilità, in cui ha introdotto la cosiddetta concezione ...
Leggi Tutto
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
empirismo
s. m. [der. di empirico]. – 1. a. L’essere empirico, privo cioè di validi fondamenti scientifici: l’e. di certi sistemi, di certi metodi. b. Pratica medica di persone non qualificate, che si fonda soltanto sull’esperienza comune...